Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

05/05/15

NELLA REGIONE DI BRJANSK BRUCIANO LE TORBIERE

Nella regione di Brjansk bruciano le torbiere

Gli operatori di Greenpeace hanno di nuovo trovato decine di focolai, tra i quali nella zona rimasta contaminata da Cernobyl. Nessuna delle autorità regionali ne sapeva niente.


Alcuni incendi sono stati scoperti nella provincia di Novozybkov, vicino ai villaggi di Staryj Vyshkov (dove si è rilevata una contaminazione di 140 microroengten/ora) e di Starobogataja Cloboda. Gli operatori di greenpeace hanno chiamato il Ministero delle Emergenze.

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Data: 04.05.2015
Fonte: www.greenpeace.org/russia

IN FIAMME UNA FORESTA NELLA ZONA DI ESCLUSIONE DI CHERNOBYL


Ampio e dettagliato report dell'associazione Mondo in Cammino sugli incendi nella zona attorno alla centrale nucleare di Cernobyl divampati negli ultimi giorni.


ANALISI DEI PRIMI DATI: FRA BUGIE E MINIMIZZAZIONE

Mondo in cammino dopo avere approfondito in questi giorni le varie fonti presenti in rete e averle rigorosamente vagliate e confrontate, dopo avere ricercato e preso visione delle immagini satellitari e dopo avere analizzato la situazione preesistente di radiocontaminazione nella zona di esclusione, può affermare con assoluta certezza:
1.   L’incendio, datato 28 aprile dalle fonti governative ucraime, ha invece avuto origine il 26 aprile e il 27 aprile era già ampiamente conclamato
2.   Le fonti governative hanno sempre riferito di un interessamento di 4 km2 di area andata a fuoco, mentre le immagini satellitare confermano un interessamento di 113 km2
3.   Il Ministero delle Situazioni di Emergenza dell’Ucraina ha confermato a più riprese lo spegnimento degli incendi: dal primo comunicato nella serata del 30 aprile all'ultimo che stabilisce ufficialmente lo spegnimento definitivo alle ore 9,00 del 2 maggio 2015. Prendendo per vera la data del 2 maggio, l'incendio ha avuto una durata complessiva di almeno 6 giorni. Se, stando alle fonto ufficiali, l’incendio è stato domato, altrettanto non si può dire per le conseguenze legate alla propagazione dei fumi radioattivi: le torbiere continuano a fumare e continueranno per diversi giorni
4.   La minimizzazione del rischio (“tutto nella norma”) nasconde una realtà ben diversa:
a)   La dispersione di radionuclidi  è stata maggiore di quanto poteva essere se imputabile ad una superficie di incendio di “soli” 4 km2, mentre invece è stata di 113 km2; così come - per dimensione, qualità e composizione  - è stata superiore la nube generatasi
b)   Non vi è stato nessun follow up ufficiale della nube generatasi: né sugli almeno 60 km di propagazione all’interno del territorio bielorusso (provincia di Narovlja, direzione Mozyr), né sul successivo ripiegamento verso Kiev
c)   Nessuna raccomandazione precauzionale è stata data alla popolazione, soprattutto a quella che vive ai confini con la zona di esclusione. I comunicati stampa di vari ministeri bielorussi hanno sempre fatto riferimento ai dati della contaminazione “gamma aerea” che, teoricamente e ufficalmente, si  sono sempre mantenuti nella norma. Il riferimento alla contaminazione “gamma aerea” ha sollevato le istituzioni dalla responsabilità di impartire raccomandazioni precauzionali, necessarie in casi del genere, per gestire - almeno nello spazio temporale dell'incendio - il rischio radioattivo (la reponsabilità istituzionale ed etica dovrebbe prevedere  la necessità dell'informazione, anche solo nel caso di rischio radioattivo ipotizzato). Riferire solamente i dati della contaminazione "gamma aerea" significa non tenere conto che il pericolo deriva, in gran parte, dall’irradiazione interna che - a dispetto dei dati “a norma” di quella esterna - agisce attraverso l’inalazione dei radionuclidi e la catena alimentare (essendovi stata, e continuando nel prossimo futuro, una ricontaminazione dei terreni, dei pascoli, degli orti familiari e così via)
d)   L’estrema minimizzazione del rischio (dovuta e voluta anche all’incapacità dell’Ucraina di affrontare un’eventuale  situazione critica  con adeguate e sufficienti risorse umane, tecniche ed economiche ) serve anche a tranquillizzare – attraverso il silenziamento dei mass media - l’opinione pubblica europea. La comunità scientifica, invece e seppure con la dovuta cautela un po’ più “democratica”, è ben consapevole che nelle prossime settimane ci sarà inevitabilmente un aumento della radioattività nelle regioni europee (l’ISNR francese ha previsto almeno un triplo aumento della radioattività)

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Data: 02.05.2015
Fonte: www.progettohumus.it

FUOCO A UN PASSO DAI CIMITERI RADIOATTIVI DI CERNOBYL

Fuoco a un passo dai cimiteri radioattivi di Cernobyl

I pompieri evacuano gli abitanti della zona di esclusione di Cernobyl, dove stanno bruciando non meno di 270 ettari di boschi. Gli incendi imperversano a 5 km dai cimiteri radioattivi.


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Data: 29.04.2015
Fonte: www.news.mail.ru

GLI INCENDI BOSCHIVI A CERNOBYL MINACCIANO LA DISPERSIONE DI PARTICELLE RADIOATTIVE

Gli incendi boschivi a Cernobyl minacciano la dispersione di particelle radioattive

Secondo le comunicazioni della stampa, l'incendio nella zona della centrale nucleare di Cernobyl sarebbe stato spento, ma la situazione può ripetersi ancora.


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Data: 30.04.2015
Fonte: www.greenpeace.org/russia