Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

26/02/16

L’ECO DI CHERNOBYL


Reportage fotografico di Gabriele Vanetti (2015)

Fai clic per visualizzare l'anteprima di L'eco di Chernobyl fotolibro

Il 26 Aprile 1986 alle ore 1.23 circa, avvenne uno dei disastri più importanti che ha colpito l’umanità, lo scoppio della centrale nucleare di Chernobyl.

29 anni dopo ho voluto vedere con i miei occhi questi luoghi per raccontare e riportare alla luce luoghi spettrali e inospitali dove alcune persone cercano di dare un senso alla loro vita che "continua" e cercano di riparare l'irreparabile, attraverso questo fotoreportage.


Link al reportage sul sito dell'autore

MURUROA VENT’ANNI DOPO L’ULTIMA ATOMICA: «LA FRANCIA DEVE INDENNIZZARE LE VITTIME»





Il «conto» delle esplosioni sott’acqua

Era il settembre del 1995 e quegli esperimenti sott’acqua, come tutti quelli che li avevano preceduti, hanno lasciato un conto che il presidente francese François Hollande si vedrà probabilmente recapitare durante la visita che inizia oggi, lunedì 22 febbraio, in Polinesia. Mururoa dista da Tahiti e da Bora Bora, i paradisi dei turisti in luna di miele, quanto Chernobyl dista dall’Italia. Tanto, ma non abbastanza da cancellare le conseguenze del suo drammatico passato nucleare. Nonostante il governo francese abbia dichiarato che la zona è priva di ogni rischio ambientale e di inquinamento da radiazioni, tanti misteri restano ancora da svelare sugli esperimenti condotti a Mururoa e nel vicino atollo di Fangataufa fra il 1966 e il 1996. In quegli anni la Francia realizzò 193 test nucleari, di cui 46 atmosferici e i restanti sotterranei. E’ stato calcolato che la potenza accumulata dal 1975 a Mururoa (sotto, nella foto Ap, il centro per i test nucleari costruito sull’atollo) corrisponde a 200 bombe del tipo di quelle che rasero al suolo Hiroshima nel 1945.

Radioattività 500 volte superiore ai limiti massimi

Nel 1996, conclusi sei degli otto esperimenti previsti, Chirac annunciò la fine della campagna e appose la sua firma al Trattato internazionale che vieta i test nucleari. Soltanto un decennio dopo, emerse da documenti declassificati del ministero della Difesa francese che Tahiti, l’isola più popolosa (178.000 abitanti) fu esposta a livelli di radioattività 500 volte superiori a quelli massimi consentiti e venne colpita 37 volte dal fallout (termine che si usa per descrivere un blackout creato da impulsi elettromagnetici spesso emanati da oggetti radioattivi). Uscirono anche i primi dati ufficiali sulle conseguenze di quelle esplosioni sulla salute della popolazione locale: un’équipe dell’Istituto nazionale della Sanità e della ricerca medica francese (Inserm) divulgò i risultati di una ricerca su 239 casi di tumore, che provava il collegamento fra i test e il rischio di cancro alla tiroide

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Data: 22.02.2016
Fonte: www.corriere.it

LITUANIA, PREOCCUPAZIONI PER CENTRALE NUCLEARE BIELORUSSA


Lituania, preoccupazioni percentrale nucleare bielorussa


Le questioni di sicurezza relative alla costruzione della centrale nucleare nella cittadina bielorussa di Astravets, a soli 50 chilometri dalla capitale lituana Vilnius, dovrebbe preoccupare l'intera Europa. Lo ha detto la presidente lituana Dalia Grybauskaite, secondo quanto riportato da Lituania Tribune.

Grybauskaite ha fatto appello all'Ue suggerendo la restrizione dell'import di energia elettrica prodotta in questa centrale sul mercato europeo. Considerata l'imminente vicinanza della centrale, nel caso di un incidente, la capitale lituana potrebbe essere affetta da contaminazioni - motivo per cui il Paese baltico insiste che vengano rispettati gli standard internazionali durante la costruzione. Il progetto attuale prevede la costruzione di due reattori ad Astravets tra il 2016 e il 2020, con possibilità di ulteriori entro il 2025
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Data: 23.02.2016
Fonte: www.ansa.it

18/02/16

FITNESS COSTS OF INCREASED CATARACT FREQUENCY AND CUMULATIVE RADIATION DOSE IN NATURAL MAMMALIAN POPULATIONS FROM CHERNOBYL



A cataract is a clouding of the lens that reduces light transmission to the retina, and it decreases the visual acuity of the bearer. The prevalence of cataracts in natural populations of mammals, and their potential ecological significance, is poorly known. Cataracts have been reported to arise from high levels of oxidative stress and a major cause of oxidative stress is ionizing radiation. We investigated whether elevated frequencies of cataracts are found in eyes of bank voles Myodes glareolus collected from natural populations in areas with varying levels of background radiation in Chernobyl. We found high frequencies of cataracts in voles collected from different areas in Chernobyl. The frequency of cataracts was positively correlated with age, and in females also with the accumulated radiation dose. Furthermore, the number of offspring in female voles was negatively correlated with cataract severity. The results suggest that cataracts primarily develop as a function of ionizing background radiation, most likely as a plastic response to high levels of oxidative stress. It is therefore possible that the elevated levels of background radiation in Chernobyl affect the ecology and fitness of local mammals both directly through, for instance, reduced fertility and indirectly, through increased cataractogenesis.

Cataracts were found in 57 out of 80 voles from Chernobyl (71%). Females and males had cataracts at roughly equal frequency (males: 73%, females 67%, Table 1). While the cataract score increased with age in both sexes, the influence of accumulated radiation dose on cataract score differed between female and male voles (Table 2a). Therefore the data were split by sex and re-analysed. The interaction between age and accumulated radiation dose was not significant in either sex (females: F1, 23 = 0.092, P = 0.764; males: F1, 44  = 0.396, P = 0.533) and removed from the final model. The frequency of cataracts was positively correlated with age in both females and males (Fig. 1A,B), and age explained a significant amount of the variance in cataract scores in both sexes (Table 2b,c). In addition, the frequency of cataracts was also positively correlated with accumulated radiation dose. However, this effect was only significant for female voles, but not for the male voles (Table 2b,c, Fig. 1C,D). Finally, in the analysis of female litter size the interaction between cataract score and age was non-significant and removed (F1, 10  = 4.078, P = 0.071) after which the analysis was redone with only the main effects. Number of offspring in pregnant female voles was positively correlated with age and strongly negatively correlated with cataract score (Full model: F2, 11 = 14.916, P = 0.001; Age: F1, 11 = 23.194, P = 0.001; Cataract score: F1, 11 = 25.901, P < 0.001; Random factors: estimate ± residual: 0.105 ± 0.111, z = 0.941, P = 0.347, Fig. 2). Overall all results stay unchanged if only animals from 2011 (the majority of samples) were analysed (data not shown).

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Data: 27.01.2016
Fonte: www.nature.com


 

NELLA ZONA DI CERNOBYL GLI ANIMALI SPESSO PERDONO LA VISTA


Nella zona di Cernobyl gli animali spesso perdono la vista


Alcuni scienziati hanno osservato i roditori nella “zona d’esclusione”. La ricerca ha mostrato che i bassi livelli di radiazioni, caratteristici dei dintorni della centrale di Cernobyl oggi, hanno effetti negativi sulla vita di diversi animali. Le radiazioni facilitano lo sviluppo della cataratta del cristallino oculare.

Le informazione sull’effetto di piccole dosi di radiazioni sull’organismo degli animale sono pubblicate dall’edizione “Scientific Reports”.

L’effetto delle radiazioni porta al completo o parziale accecamento, scrivono i radiologi finlandesi che hanno pubblicato l’articolo nella rivista.

Nella “zona di esclusione” di Cernobyl gli studiosi hanno osservato la vita delle arvicole, roditori di piccole dimensioni che vivono nei boschi di Russia, Ucraina e Bielorussia. Gli animali invecchiano e diventano quasi ciechi.

Data: 11.02.2016
Fonte: www.fed.sibnovosti.ru
Traduzione: S.F.