Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

15/06/10

TI RICORDI CERNOBYL?


A cura di Lucia Venturi

Ti ricordi Cernobyl?

Infinito Edizioni

2006

160 pagine

















Vent’anni fa un incidente alla centrale nucleare di Cernobyl ha causato uno dei peggiori disastri della storia civile contemporanea.

Il fall-out radioattivo ha interessato oltre 1.500 chilometri quadrati di territorio tra Bielorussia, Ucraina e Russia e ha coinvolto più di sei milioni di persone. In molte regioni, soprattutto in Bielorussia, la popolazione vive ancora oggi a livelli di radioattività esorbitanti.

La centrale di Cernobyl ha cessato la sua attività nel dicembre 2000. Ma ancora non è stato realizzato nessun intervento di messa in sicurezza e il sarcofago che copre i resti del reattore esploso presenta evidenti segni di cedimento. E a quasi vent’anni dal referendum che ha decretato la fine del nucleare in Italia, c’è chi vorrebbe reintrodurlo anziché mettere mano a una seria politica energetica basata sulle rinnovabili.

Questo libro, attraverso racconti di storie vissute, vuole porre l’accento sulla necessità di mantenere vivo il ricordo di una tragedia che è ancora quotidianità per tante persone – a cominciare dai bambini, tra le principali vittime - e vuole indicare una strada diversa per il futuro dell’energia.

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