Hachiya Michihiko
Edizione SE
Anno: 2005
Pagine: 288 
A Hiroshima i volti che si disfanno, la sete 
dei ciechi. Denti bianchi sporgenti in un volto sparito. Vie bordate di 
cadaveri. Su una bicicletta un morto. Stagni colmi di morti. Un medico 
con quaranta ferite. «Siete vivo? Siete vivo?». Quante volte deve 
udirlo. Visita illustre: l'Eccellenza. In suo onore, egli si alza a 
sedere nel letto e pensa, va meglio. Di notte come unica luce i fuochi 
della città, cadaveri che bruciano. Odore come di sardine che bruciano. 
Quando accadde, la prima cosa che d'improvviso notò su di sé: era 
completamente nudo. Il silenzio, tutte le figure si muovono senza 
rumore, come in un film muto. Le visite ai malati nell'ospedale: primi 
resoconti di ciò che è stato l'annientamento di Hiroshima. La città dei 
quarantasette ronin è stata scelta per questo? Il diario del medico 
Michihiko Hachiya comprende 56 giorni a Hiroshima, dal 6 agosto, il 
giorno della bomba atomica, al 30 settembre 1945. È scritto come 
un'opera della letteratura giapponese: precisione, delicatezza e 
responsabilità sono i suoi tratti essenziali. Un medico moderno, che è 
tanto giapponese da credere irremovibilmente nell'imperatore, anche 
quando questi annuncia la capitolazione.  (da www.ibs.it) 
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