Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

10/02/20

'CHERNOBYL L'OMBRA LUNGA' NEGLI SCATTI DI LUDWIG


'Chernobyl l'ombra lunga' negli scatti di Ludwig

 

 © ANSA

 

Quattordici foto scattate all'esterno e all'interno della centrale di Chernobyl, dove il 26 aprile 1986 avvenne il peggior disastro nucleare della storia, con ripercussioni non solo in Unione Sovietica ma anche in Europa Occidentale. È la mostra 'Chernobyl: l'ombra lunga', foto di Gerd Ludwig, in programma dal 23 gennaio al 15 febbraio alla galleria Ono Arte di Bologna. Si tratta della presentazione di un progetto di più ampio respiro sulla fragilità del mondo in cui viviamo e sullo sfruttamento delle risorse energetiche che sfocerà in un'ampia personale.

 

Ludwig ha fotografato e testimoniato per dieci anni la dissoluzione dell'Urss e nel '93 ha visitato Chernobyl, pietra miliare del fotogiornalismo di fine millennio. Nel 2005, con il secondo viaggio, è stato il primo fotografo occidentale a scendere nei meandri della centrale fino anche al reattore 4, ancora contaminato. Nel 2011 e 2014 è tornato per documentare non solo lo stato della centrale, ma anche la vita della gente e l'ambiente circostante.

 

Data: 20.01.2020

Fonte: www.ansa.it 

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