Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

21/07/10

L’UNIONE EUROPEA PROPONE DI COLTIVARE A CERNOBYL LA COLZA

L’UE ha elaborato una strategia socio-economica per lo sviluppo della regione di Cernobyl e della zona di spopolamento. Nel documento si è posto l’accento sul potenziale di business dei territori contaminati – comunica Deutsche Welle. Al momento in Unione Europea cercano investitori per Cernobyl.

Per la prima volta una commissione internazionale di esperti europei ha fatto una valutazione del potenziale socio-economico della regione di Cernobyl; finora infatti questi territori erano stati presi in considerazione soltanto dal punto di vista della sicurezza.

In un anno e mezzo, dei 27 progetti commerciali proposti – tra i quali, per esempio, c’erano l’installazione di impianti eolici e pannelli solari, la coltivazione di prodotti alimentari e altri – gli esperti hanno dato la priorità a tre idee di business: la produzione di mattoni, la coltivazione della colza e la lavorazione del legname secco. Quest’ultimo progetto verrà realizzato nella zona di spopolamento, gli altri due nella provincia di Ivankov (regione di Kiev), non lontano dalla zona di Cernobyl.

Gli specialisti internazionali hanno valutato tutti i rischi e la redditività dei progetti, mentre all’amministrazione locale è rimasto solo da trovare gli investitori. Tuttavia, secondo il vicesindaco della provincia di Ivankov è proprio questa la parte più complicata, in quanto per avviare un business in quelle regioni su terreni di secondo livello di contaminazione sono necessarie le autorizzazioni del gabinetto dei ministri e di molti altri organi di controllo, cosa che spaventa i potenziali investitori.

Data: 21.05.2010
Fonte: www.rosbalt.ru
Traduzione: S.F.

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