Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

13/01/11

PER ANNI IL TERRENO RADIOATTIVO È STATO GETTATO NEI BOSCHI

Un lavoratore bielorusso che ha raccontato la verità su come venissero “seppellite” le scorie radioattive è stato estromesso dal collettivo. […]


L’operaio Valerij Vasilevskij, nonostante le pressioni da parte della dirigenza dell’impresa “Radon”, si è rifiutato di modificare le sue testimonianze in cui ha descritto come l’impresa si occupava di seppellimento di scorie radioattive in alcune province. […]

«A tutte le domande che mi sono state fatte riguardanti il mio lavoro alla “Radon” ho risposto. L’impresa si occupava di seppellimento di scorie radioattive in alcune province e agli agenti di polizia interessava sapere dove e quanta terra e altri beni radioattivi venissero trasportati. Allora io ho raccontato loro che una parte del terreno radioattivo e di altri beni radioattivi veniva seppellita in speciali “cimiteri”, mentre un’altra parte gli operai la gettavano nei boschi delle province di Slavgorod e di Čerikov, in prossimità dei luoghi dove si svolgevano i lavori di rimozione del terreno radioattivo» – racconta Valerij Vasilevskij.

Dopodiché la polizia di Slavgorod ha convocato alcune volte Valerij per degli interrogatori. […]

È noto che soltanto nel 2002 durante i lavori di bonifica del territorio della scuola del villaggio di Giženo in provincia di Slavgorod rimasero contaminati da radiazione centinaia di ettari di terreno delle province di Slavgorod e di Čerikov. Dal territorio della scuola veniva rimosso il terreno contaminato il quale, invece di essere destinato al punto di seppellimento delle scorie radioattive che si trovava nel villaggio di Pčel’nja, veniva scaricato nei boschi.

Le cause erano di natura economica, il trasporto era molto costoso e complicato. Il punto di seppellimento delle scorie radioattive si trovava a 45 km dal villaggio di Giženka, per questo il terreno radioattivo veniva scaricato nei vicini villaggi di Chodorovo, Usochi, Aleksandrovka e nella cava di sabbia del villaggio di Sokolovka in provincia di Čerikov. Presso il villaggio di Chodorovo la terra radioattiva veniva sparsa lungo la strada del bosco.

Nella cava di sabbia di Sokolovka il terreno radioattivo veniva gettato nei luoghi di estrazione della sabbia. La popolazione non fu avvertita, per questo parte della terra radioattiva venne poi presa e utilizzata per la costruzione di strade e di case private dagli abitanti dei vicini villaggi. […]

Data: 04.12.2010
Fonte: www.charter97.org 
Traduzione: S.F. 

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