Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

20/05/10

CERNOBYL HA AVVELENATO L’ACQUA UCRAINA PER I PROSSIMI 300 ANNI

Acqua avvelenata per i prossimi 300 anni e nubi radioattive fino alla metà del secolo in corso. Una previsione tanto nera relativamente alla centrale nucleare di Cernobyl è data dagli specialisti della zona di spopolamento.
Il pericolo principale non è rappresentato tanto dal “sarcofago” bucato sopra il quarto reattore distrutto della centrale di Cernobyl, come si è soliti ritenere, quanto dagli incendi dei boschi radioattivi nella zona dei 30 km, dalla diga pericolante sul Pripjat’ e dai depositi dissestati di scorie e mezzi tecnici contaminati. In questi impianti l’emissione radioattiva supera di alcune volte il livello della stessa centrale.
Come ha dichiarato il rappresentante della centrale di Cernobyl Nikolaj Teterin, «dal sarcofago ogni anno in media fuoriescono 0,05 curie di radionuclidi – è un valore notevole, ma la dispersione nell’acqua вынос va dai 70 ai 100 curie all’anno. Presto nella regione di Kiev tutti i pozzi con l’acqua potabile saranno avvelenati per 300 anni a venire».
Per lottare con l’imminente catastrofe non ci sono abbastanza persone né mezzi, fanno notare gli specialisti. Il numero dei lavoratori nella zona di spopolamento si va riducendo di anno in anno a causa dei conflitti con i finanziamenti. Il primo stipendio quest’anno l’hanno ricevuto il 6 marzo. Compreso di premi e incentivi, sono in media 1.300 grivne (110 €). Alle imprese che lavorano per la liquidazione delle conseguenze dell’incidente di Cernobyl a causa dei debiti minacciano di tagliare l’elettricità e il gas.
Per il mantenimento dell’ordine nella zona di spopolamento e lo svolgimento in essa dei lavori necessari servono ogni anno non meno di 150 milioni di grivne (12 milioni di €), ma nel budget di quest’anno ne sono previsti soltanto 90.
Secondo la legge sullo status del lavoro nella zona, ai lavoratori è proibito scioperare. Tuttavia, nonostante tale decreto, essi si preparano ad azioni di protesta davanti ai palazzi del governo e del parlamento di Kiev.
La Rada ucraina ha approvato una legge sull’inasprimento delle responsabilità per la violazione del regime di sicurezza radioattiva. Prima di tutto, l’atto colpisce chi tenta di introdursi illegalmente nella zona di spopolamento intorno alla centrale di Cernobyl a scopo di lucro. Da oggi, chi entra illegalmente rischia una forte multa e la confisca dell’automezzo. Per il trasporto fuori dal territorio contaminato di oggetti, animali, pesci, funghi si possono prendere fino a quattro anni di reclusione. Con cinque anni di prigione è punito lo smercio di tale produzione.
Negli ultimi anni, dalla zona di spopolamento intorno alla centrale di Cernobyl è aumentato il trasporto illegale di legname, pezzi di metallo, beni abbandonati. Nei mercati si registrano casi di commercio di frutta, verdura, frutti di bosco e pesce radioattivi.
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Data: 19.03.2007
Fonte: www.izvestia.ru
Autore: Vladimir Litinskij
Traduzione: S.F.

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