Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

06/02/19

A CHERNOBYL TORNA LA FAUNA SELVATICA, ED È PIÙ PROSPERA CHE MAI


Un video mostra che la fauna selvatica è tornata, più vivace che mai, nella zona contaminata attorno la centrale nucleare di Chernobyl

chernobyl
Uno studio di un mese ha utilizzato telecamere nascoste per trovare 15 specie di mammiferi e uccelli nella regione in quarantena.

I ricercatori hanno utilizzato carcasse di pesce per esporre la fauna selvatica al litorale di fiumi e canali nella zona contaminata.

Questo studio fornisce ulteriori prove che la fauna selvatica è fiorente nella zona di esclusione di Chernobyl (CEZ).

Il professore associato James Beaseley presso l’Università della Georgia, ha dichiarato: “Questi animali sono stati fotografati mentre frugavano le carcasse di pesce posizionate lungo il litorale di fiumi e canali nel CEZ.

“Abbiamo visto prove di una varietà di fauna selvatica nel CEZ attraverso la nostra precedente ricerca, ma questa è la prima volta che abbiamo visto le aquile dalla coda bianca, il visone americano e la lontra di fiume sulle nostre macchine fotografiche”.


Data: 02.02.2019
Fonte: www.focustech.it

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