Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

27/02/19

S.T.A.L.K.E.R. A ČERNOBYL: VITA DA CLANDESTINO NELL’AREA DI ALIENAZIONE

S.t.a.l.k.e.r. a Černobyl: vita da Clandestino nell’area di Alienazione


Durante il mio viaggio nell’Area di Alienazione ho avuto l’opportunità di conoscere Andrej, un ragazzo che lavora come guida in quei luoghi, ma che ha iniziato la sua carriera come s.t.a.l.k.e.r.. Una sera, armata del mio fidato registratore, abbiamo fatto una breve intervista, forse più una conversazione, ma di quelle che sicuramente non capitano tutti i giorni.


Eugenia Varaldo: Innanzitutto, grazie per aver accettato di condividere la tua storia. Raccontami qualcosa di te e di quello che fai nella vita.

Andrej: Mi chiamo Andrej, ho ventidue anni e vivo a Kiev. Ho studiato all’Istituto Politecnico di Kiev, sono ingegnere, ma non ho mai svolto quella professione perché è estremamente noiosa.

E.V. Ma non guadagneresti di più a facendo l’ingegnere?

Andrej: Lavorare come ingegnere in Ucraina è praticamente impossibile, soprattutto è impossibile guadagnare bene con questa professione. Ma questo è secondario. La cosa più importante per me è la motivazione, non riuscirei ad alzarmi tutte le mattine per fare un lavoro che non mi piace, non fa parte di me.


Data: 12.02.2009
Fonte: www.vanillamagazine.it
Autore: Eugenia Varaldo

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