Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

09/10/19

ДО ВСТРЕЧИ, НОВОКЕМП! – ARRIVEDERCI, NOVOKEMP!


Novokemp, 2° turno 2019 (30 giugno - 20 luglio)

Prima della partenza non sapevo cosa aspettarmi da Novokemp, mi ero informata il più possibile ed ero convinta al 100% di voler fare quel tipo di esperienza, ma non mi riuscivo ad immaginare in modo nitido come sarebbe andata. Posso dire, in tutta onestà, che mai avrei pensato di potermi trovare così bene, a 360 gradi.

Io, Cecilia e Giulia siamo arrivate a Mosca insieme, raggiungendo Marina che già si trovava lì come turista e fin da quei primi momenti insieme mi sono resa conto che sarebbero state delle compagne d’avventura senza eguali. Abbiamo preso il caratteristico treno notturno da Mosca a Uneča ed è stato un viaggio senz’altro singolare, molto divertente, durante il quale noi quattro ragazze italiane abbiamo iniziato a legare davvero.

All’arrivo ci aspettavano alcuni ragazzi che hanno poi lavorato con noi al campo e Nataša, la nostra “mamma russa”, il nostro punto di riferimento attiva 24/7 a Novokemp. I sorrisi di questi sconosciuti mi hanno fatta sentire a casa fin dal primo minuto, da quando nel pullmino rosso abbiamo iniziato a chiacchierare a monosillabi (a parte Cecilia, che si è sempre buttata a capofitto in ogni conversazione senza paure). Il viaggio in macchina è stato veloce e presto abbiamo raggiunto i cancelli colorati di Novokemp.

Quello che si vede di Novokemp è un mini villaggio in mezzo al bosco della località di KrasnyJ Zavod, a Suraž, a pochi chilometri di macchina da Uneča. Si trova in una zona di campagna russa, con tante betulle e casette in legno colorate. Anche all’interno di Novokemp gli alloggi sono casette di legno tutte colorate, ci sono poi mensa, bagni, palco, klub, parco giochi, amache… ma quello di cui ti rendi conto solo dopo (e soprattutto quando torni in Italia in lacrime) è che Novokemp non è costituito dal territorio, ma, come ci disse il grande capo Misha all’ultima riunione “Novokemp eto ne territorija, eto ljudi”; Novokemp è persone, è amore, è famiglia, è amicizia vera.

Avevo già vissuto delle esperienze di vita all’estero, per studio e lavoro, ma non sono mai stata così felice come a Novokemp.

Le ragazze italiane con cui ho condiviso la vita per più di venti giorni sono diventate delle amiche e delle sorelle, abbiamo legato in modo incredibile e abbiamo affrontato tutto insieme, con sorrisi e lacrime, tenendoci per mano. Giravamo insieme e cercavamo di aiutarci a vicenda soprattutto con la lingua, ci completavamo: Cecilia era la più spigliata e non ha peli sulla lingua, Marina era la mia certezza per le declinazioni e Giulia la regina della grammatica. Io cercavo di comprendere sempre il senso generale di quello che ci veniva detto e mi sono ricordata col tempo molti più vocaboli di quanto pensassi. La nostra comprensione orale è migliorata in modo incredibile e sono davvero soddisfatta dei progressi che abbiamo fatto tutte e quattro.

I leader e volontari russi che ho incontrato sono stati fin dal primo momento degli ottimi amici, perfetti compagni di giochi, scherzi, lavoro e chiacchiere. Mi hanno insegnato tanto, sia dal punto di vista linguistico sia dal punto di vista umano. Ho stretto amicizie che spero possano durare a lungo nonostante la lontananza fisica. Farò di tutto per poter vederli di nuovo e sicuramente continuerò a sentirli sui social (sì, anche su VK perché dopo essere stati a Novokemp tutti si iscrivono a VK).

Io e Cecilia abbiamo ballato tutte le mattine tenendo il corso di Zumba e Hip Hop per poi passare al corso di lingua italiana e sempre abbiamo trovato bambini entusiasti e simpatici, dolcissimi e educati.

Le attività pomeridiane, poi, sono geniali, a volte pensavo di divertirmi persino più dei bambini! Ogni giorno un nuovo gioco che spesso coinvolge tutti insieme, i deti (bambini) corrono per il campo da una postazione all’altra, pieni di energie e felicissimi. Spesso ci sono giornate a tema, dalla giornata della Russia a quella degli Indiani a Harry Potter, e questo vuol dire che ogni volta ci si traveste e ci si trucca in modo bizzarro e ogni gioco ha riferimenti a quel tema.

Durante il nostro turno abbiamo avuto l’occasione di conoscere anche i patrioti, un gruppo di bambini e ragazzi della scuola militare: dormivano nelle tende, avevano la loro divisa e alcune attività separate dalle nostre. È stato un incontro interessante perché abbiamo avuto modo di conoscere, soprattutto grazie a Sergej, diverse cose della Russia di cui non sapevamo nulla e ci hanno anche portate a fare la fantastica banja (la sauna russa) con tuffo in piscina ghiacciata: un’esperienza da provare!

Con altri volontari, invece, abbiamo avuto modo di fare un paio di gite bellissime che mi hanno fatto apprezzare ancora di più quella piccola zona di Russia.

I pasti sono veloci e semplici, ma le zuppe sono ottime e perfette per il tempo di luglio (freschetto e nuvoloso). Abbiamo bevuto dell’ottimo tè caldo a pranzo e cena e ai prossimi volontari italiani dico di non preoccuparsi per il caffè: nella gostinica” c’è una macchinetta pronta per voi!

A fine giornata poi, dopo le 23, quando i bambini erano ormai a dormire, abbiamo organizzato grigliate e falò: dei momenti speciali che tengo nel cuore.

È arrivato presto l’ultimo giorno, il tempo è volato e le lacrime non hanno tardato a farsi sentire. Quando alla festa dell’ultimo giorno mi sono corsi incontro i bambini con i quali avevo legato di più sono scoppiata a piangere nei loro abbracci. Che cosa c’è di più da dire?

A presto, Novokemp!


Nicole Pastore – 21 anni
Università Statale di Milano
(Sede di Sesto San Giovanni)
Mediazione Linguistica e culturale
 

Nessun commento:

Posta un commento