Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

08/10/19

TRE, QUATTRO... A NOVOKEMP È ANDATO TUTTO BENE!

Novokemp, 2° turno 2019 (30 giugno - 20 luglio)

Novokemp è un’esperienza difficile da descrivere a parole, non si può capire se non vivendola.

Siamo arrivate a Uneča il 30 giugno, accolte in stazione da Stëpa, Maksim e Nataša, la nostra “mamma russa”, con la quale si è creato un legame indissolubile. Eravamo cariche per l’inizio di questa nuova avventura, ma al tempo stesso timorose di non riuscire a socializzare e soprattutto di non riuscire a comunicare. Paure che sono svanite immediatamente nel momento in cui siamo arrivate nel campo e abbiamo conosciuto le persone che ci avrebbero accompagnate in questa esperienza. Persone speciali, disponibili in tutto e per tutto, che ci hanno coinvolte in ogni attività e accolte nella loro quotidianità sin da subito.

E poi veniamo ai bambini… 190 bambini affettuosi, semplici, pieni d’amore da offrire, che correvano da una parte all’altra del campo solo per abbracciarci e che riuscivano a strapparti un sorriso in ogni momento della giornata. Non venivamo giudicate per le nostre difficoltà linguistiche, per il nostro “russo italianizzato”, anzi ci hanno dato una mano e ripetevano le stesse cose anche dieci volte pur di farcele capire. Erano curiosi di conoscere i nostri interessi, il nostro mondo, le nostre vite e la nostra lingua, così lontana e diversa dalla loro. Separarsi da loro è stata forse la cosa più difficile, ma fortunatamente la tecnologia ci permette di mantenere i contatti e di sentirci vicini anche a 3000 km di distanza.

È stata un’esperienza utile dal punto di vista linguistico, perché mi ha aiutata a mettere in pratica le mie conoscenze e a migliorare il mio russo, ma soprattutto mi ha arricchita a livello umano! In quel campo nella regione di Brjansk si è venuta a creare una grande famiglia che mi ha fatto sentire a casa ogni giorno di più e che mi ha fatto conoscere una piccola parte dell’immensa Russia, di cui mi sono follemente innamorata. Non dimenticherò mai tutte le persone che ho incontrato in questo percorso e le ringrazio ancora per le emozioni uniche che ci hanno fatto vivere. Ovviamente un ringraziamento speciale va alle mie compagne di viaggio, Cecilia, Nicole e Marina, senza le quali non sarebbe stata la stessa cosa!!!

Come dice il grande Miša: «Лагерьэто не территория, это люди» (Il campo non è un territorio, ma son le persone).

Do vstreči!


Giulia Cordella – 20 anni
Università Statale di Milano
(Sede di Sesto San Giovanni)
Mediazione Linguistica e culturale

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