Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

02/10/19

UN’ESTATE A NOVOKEMP


Novokemp, 1° turno 2019 (06-26 giugno)
Come si può ben capire dal titolo sono stata una delle quattro ragazze fortunate che hanno potuto prendere parte a questa meravigliosa esperienza nel camp estivo Novokemp. Io, Martina, Anna e Annyka abbiamo partecipato al primo turno, quello artistico, e siamo tornate a casa con il cuore pieno di ricordi e gli occhi pieni di lacrime.

Le giornate si svolgevano quasi sempre seguendo la solita routine: al mattino dalle 10.30 iniziavano i kružki, ovvero delle specie di corsi tenuti sia da noi volontarie italiane sia da altri volontari del posto; dopo c’era il pranzo seguito dalla tichij čas, ovvero due ore di riposo, e infine c’erano dei giochi/attività per i bambini e noi dovevamo aiutare con le varie postazioni. Dopo i giochi iniziava la cena e la sera verso le 20.30 c’erano degli spettacoli preparati dai bambini, piuttosto che dei balli o la discoteca. Per concludere la giornata c’era sempre la planërka, una riunione a cui partecipavano tutti gli animatori e volontari in cui si discuteva dei pro e contro della giornata e si organizzavano i giochi per il giorno seguente. Inizialmente questa riunione può sembrare intimidatoria ma pian piano risulta normale

Ci sono alcuni giorni speciali in cui non si segue la routine, ad esempio il giorno della Russia. È stato un giorno bellissimo perché ci hanno fatto indossare dei vestiti tradizionali russi e tutto il giorno sentivamo solo canzoni russe tipiche. Alcune bambine si sono esibite mostrandoci i balli tradizionali russi e tutte le attività erano incentrate sulla Russia. Un altro giorno molto bello è stato il giorno dei pirati, così come il giorno delle olimpiadi, i бизнес игра (in cui i bambini aprono delle attività e imparano a gestire i soldi del camp, i kempiki) e quello internazionale in cui ogni semejka (le famigliole in cui erano divisi i bambini) doveva rappresentare un paese diverso e alla sera fare uno spettacolo che avesse quello stato come protagonista.

Anche noi volontari spesso e volentieri eravamo chiamati a esibirci ballando piuttosto che cantando, ma per quanto possa risultare allarmante in realtà era un’occasione per mettersi in gioco e socializzare. Di queste occasioni poi ce n’erano infinite perché i bambini erano tutti gentili e disponibili, e se non capivamo qualcosa erano sempre pronti a rispiegarci le stesse cose in cinque modi diversi. Stessa cosa vale per il gruppo di animatori, volontari e organizzatori. Tutte persone fantastiche pronte ad aiutarti in qualsiasi modo e a darti tutto il supporto di cui hai bisogno.

Personalmente io ho tenuto il kružok di pallavolo assieme ad Anna e quello di tedesco assieme a Martina. Il corso di pallavolo era sempre molto gettonato tra i bambini, quello di tedesco un po’ meno, anche perché la maggior parte dei bambini lo studia già nelle scuole. Ad ogni modo i bambini erano sempre ubbidienti e gentili, ma soprattutto affettuosi. Non passavano 20 minuti senza che qualche bambino ti abbracciasse!

Per quanto riguarda il tempo devo dire che siamo state fortunate perché a parte due giorni di pioggia c’è sempre stato il sole e siamo riuscite a svolgere praticamente tutte le attività. Prima di partire eravamo terrorizzate al pensiero di cosa avremmo mangiato, ma alla fine a parte un piatto in particolare il resto era tutto normale e nel caso basta chiedere ai responsabili se vi possono accompagnare in città per fare un salto al supermercato.

Tra le cose che mi sono piaciute di più ci sono le varie discoteche con la posta (ogni bambino poteva mandare delle lettere firmate o anonime a chiunque), tutte le giornate a tema, la gita sul fiume con le canoe (assolutamente da provare!), il falò serale e tutti gli spettacoli dei bambini.

Per concludere mi sento in dovere di specificare che Novokemp non è solamente un camp estivo per bambini, è un mondo a sé dove tutto sembra più bello e possibile. Grazie Novokemp!


Giulia Barlocco - 21 anni
 Università Statale di Milano
(sede di Sesto San Giovanni)
Mediazione linguistica e culturale

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