Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

10/10/19

LA MIA ESPERIENZA A NOVOKEMP

Novokemp, 3° turno 2019 (24 luglio - 13 agosto)

Dal primo momento in cui mesi fa mi sono casualmente imbattuta nella locandina che proponeva l’esperienza a Novokemp non ho avuto dubbi: volevo partecipare. E così stato. Ho partecipato al terzo turno (dal 24.07 al 13.08) insieme ad Alessia, Francesca e Melania.

La preparazione del viaggio è iniziata già ad aprile con un primo incontro organizzativo in università ed è continuata poi con un’interessante giornata formativa verso la fine di maggio presso la sede di Legambiente Il brutto anatroccolo di Baveno. In questa occasione abbiamo approfondito la questione del disastro di Chernobyl e delle sue conseguenze. Inoltre un educatore professionale ci ha introdotto all’animazione ecologica proponendoci attività teoriche e pratiche.

Io e le mie compagne di viaggio siamo partite il 21 luglio e abbiamo scelto di trascorrere un paio di giorni a Mosca prima di dirigerci verso Sud nella regione di Brjansk con il treno notturno. Contrariamente alle mie aspettative viaggiare da sole non è stato affatto difficile e trascorrere la notte in treno è stato addirittura divertente.

Al nostro arrivo ci sono venuti a prendere in stazione, e fin da subito abbiamo fatto conoscenza con Ksjuša, la ragazza incaricata di occuparsi di noi volontarie italiane. Lei è stata il nostro punto di riferimento in caso di dubbi o problemi durante tutto il soggiorno a Novokemp. Una volta arrivate al campo abbiamo subito iniziato l’attività, che quel giorno consisteva nell’accogliere i 150 bambini che, proprio come noi, cominciavano la loro avventura a Novokemp. È stato divertente indossare fin da subito costumi buffi e sbizzarrirsi con trucchi colorati per far divertire i bambini.

A partire dal secondo giorno ci è stato richiesto di organizzare un’attività da offrire ai bambini per intrattenerli durante le mattinate. Io e la mia compagna Alessia abbiamo deciso di proporre un corso di italiano. Sono rimasta stupita dal forte interesse che alcuni bambini avevano nel voler imparare la nostra lingua. Chi non era interessato poteva scegliere di partecipare agli altri numerosi corsi organizzati dagli animatori russi, come ad esempio attività artistiche, informatiche o sportive. 

Terminati i corsi del mattino si pranzava in mensa. C’erano poi due ore di pausa dedicate al riposo. Nel pomeriggio venivano organizzati divertenti giochi di gruppo e il nostro compito era quello di aiutare gli animatori russi. Dopo la cena c’erano attività di diverso tipo, come ad esempio balli in discoteca, sfilate o esibizioni che duravano fino alle 21.45. Dopo questo orario i bambini tornavano in mensa per la seconda cena, in cui venivano serviti latte e biscotti e poi si ritiravano per la notte nelle loro casette. Per noi animatori era invece l’ora della riunione in cui si raccontava come era trascorsa la giornata e si organizzava quella seguente. Devo ammettere che se da una parte questa era la parte più impegnativa del giorno (visto anche la durata che quasi sempre si aggirava attorno all’ora e mezza), dall’altra è stata anche la più utile per quanto riguarda la lingua: era necessario infatti che ci sforzassimo di capire il più possibile ciò che veniva detto e che anche noi raccontassimo qualcosa riguardo alla giornata. Terminata la riunione eravamo libere di andare a dormire oppure potevamo aggregarci alle serate organizzate dagli animatori russi, in cui si giocava a carte e si rideva fino a notte fonda.

Alcune giornate erano invece organizzate diversamente: i corsi del mattino non si tenevano e veniva scelto un tema attorno al quale ruotavano tutte le attività e i giochi. Molto divertenti sono state ad esempio la giornata dedicata alla Russia o la giornata a tema Disney.

Non riesco ancora a capacitarmi di quanto siano passate in fretta tre settimane: le attività organizzate durante il giorno erano così ricche e coinvolgenti che non ho nemmeno avuto il tempo per sentire la mancanza di casa.

Mi è difficile trovare qualcosa di negativo in questa esperienza. Per quanto riguarda il cibo e l’alloggio secondo me molto dipende dalle proprie capacità di adattamento. Personalmente mi sono trovata bene, la camera era pulita, il letto addirittura comodo. Il bagno era in comune con una decina di persone, ossia gli altri animatori russi che vivevano nella casa in cui alloggiavamo anche noi ragazze italiane. In alternativa si potevano utilizzare i bagni e le docce riservati ai bambini. Il cibo della mensa non era delizioso e i piatti serviti erano sempre gli stessi (pasta e riso scotti e insipidi, patate, carne e ancora carne). La cosa più negativa è stata la mancanza quasi totale di frutta e verdura. Ma con l’aggiunta di qualche cibo extra comprato al supermercato del villaggio vicino, a cui su richiesta venivamo gentilmente accompagnate, siamo sopravvissute più che bene.

Per quanto riguarda la lingua il primo giorno l’impatto è stato abbastanza forte: spesso era necessario che le cose ci venissero ripetute più volte, ma siamo comunque riuscite a comunicare e con il passare dei giorni è stato sempre più facile interagire con gli altri.
I ricordi di questa esperienza che mi porterò per sempre nel cuore sono tantissimi, primi tra tutti il viso dolce e le lunghe trecce bionde di Nastja, la bambina più affettuosa che io abbia mai conosciuto; la curiosità di Ksenija, la ragazza che con la sua voglia di imparare mi ha dato le maggiori soddisfazioni durante il corso di italiano; o ancora la gentilezza e l’altruismo di Nikita, un ragazzino sempre pronto ad aiutare tutti. 

Mi piacerebbe davvero tanto tornare a Novokemp la prossima estate ed è un’esperienza che consiglio a tutti.


Chiara Tempesta - 22 anni

Università Statale di Milano
Lingue e Letterature straniere moderne

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