Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

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"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

21/06/12

L’UCRAINA FINORA NON HA RIVISTO LA STRATEGIA ENERGETICA RIGUARDO ALL’UTILIZZO DELL’ENERGIA NUCLEARE


L’Ucraina finora non ha rivisto la strategia energetica in conformità con la risoluzione del Consiglio nazionale della sicurezza e difesa dopo l’incidente alla centrale di Fukushima-1 in Giappone – ha dichiarato l’esperto in questioni energetiche del Centro nazionale ucraino d’ecologia Dmitrij Chmara.

«Subito dopo l’incidente di Fukushima, nella primavera del 2011, si tenne una riunione del Consiglio nazionale della sicurezza e difesa e venne presa la decisione di rivedere la strategia energetica che prevedeva il proseguimento dell’utilizzo dei reattori delle centrali ucraine e di ritestare tutti gli impianti. La strategia finora non è stata rivista, è ormai passato un anno, ma il Gabinetto dei ministri non sembra intenzionato a mettere in atto le decisioni», ha detto Chmara in una conferenza stampa a Kiev.

Secondo lui, i vecchi reattori nucleari rappresentano un grosso pericolo e va ben valutata l’opportunità del proseguimento del loro utilizzo.

«Oggi si sta valutando il prolungamento dello sfruttamento del primo reattore della centrale Sud-ucraina, il quale è molto pericoloso. La stessa centrale è la più problematica tra quelle ucraine, non dispone di sufficiente acqua per il raffreddamento di tutti i reattori e funziona solo il 60% del tempo. In questa centrale a oggi gli impianti sono stati testati solo all’8%» – ha fatto notare.

Dmitrij Chmara ha ricordato che in Ucraina entro il 2020 dovranno essere revocate o prolungate le licenze per lo sfruttamento di 12 dei 15 reattori nucleari presenti sul territorio.

«Vale a dire che noi abbiamo impianti nucleari molto vecchi. Nel 2010 venne già presa la decisione di prolungare la licenza per i reattori 1 e 2 della centrale nucleare di Rivno. A fine 2010 ci avevano raccontato che questi reattori, per i quali erano stati spesi 24 miliardi di grivne, erano perfino migliori di quelli nuovi. Ma passato un mese in uno di questi reattori ci fu un incidente legato proprio al fatto che era vecchio. Dopo un altro mese un altro incidente». […]

Data: 29.03.2012
Fonte: www.interfax.com.ua
Traduzione: S.F.

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