Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

30/09/19

ALEXEI, L’EROE DI CHERNOBYL CHE VIVE CON 369 EURO DI PENSIONE AL MESE


Alexei, l’eroe di Chernobyl che vive con 369 euro di pensione al mese


Appena esploso il reattore nucleare, con altri due tecnici scese nelle piscine di sicurezza evitando che si sviluppasse una seconda nube radioattiva. «Feci solo il mio dovere»

Alexei Ananenko

Ci si aspetterebbe di trovarlo in una sontuosa dacia o in una villa sul Mar Nero, circondato da domestici. Invece vive con 369 euro di pensione al mese Alexei Ananenko, uno degli eroi di Chernobyl, l’uomo che con altri due tecnici impedì una seconda esplosione nucleare dopo quella che il 26 aprile 1986, alle 1 e 23, travolse il reattore numero 4 della centrale nucleare ucraina, dopo circa 200 violazioni del Regolamento di Sicurezza Nucleare dell’Unione Sovietica. L’esplosione rilasciò nell’atmosfera una quantità elevatissima di radiazioni, stimata 100 volte maggiore a quelle delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Le emissioni si depositarono immediatamente nelle cittadine di Chernobyl e Prypiat; gran parte dell’Ucraina, della Bielorussia e la Russia furono colpite dalle radiazioni, ma la nube radioattiva attraversò l’Europa, lambendo persino l’Italia (nei giorni successivi le autorità sconsigliarono il consumo degli alimenti più a rischio come latte e insalata). Molte le persone che, dopo il disastro (la stima dei morti resta ancora incerta) intervennero con grande valore e spirito di sacrificio, portando a termine il lavoro di messa in sicurezza dell’impianto. Ma il ruolo di Alexei Ananenko, insieme a Valeriy Bezpalov e a Boris Baranov, fu fondamentale nell’immediatezza del disastro, per evitare che una seconda nube radioattiva si alzasse sopra i cieli di Chernobyl.

 

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Data: 22.06.2019
Fonte: www.corriere.it

I NUOVI EROI DESCRITTI DA SALETTI

Risultati immagini per il nome degli eroi salettiRiflettere su chi siano gli eroi, spesso misconosciuti, nell’era moderna, partendo dal disastro di Chernobyl. È questo l’intento del quarto appuntamento di Parole tra le mura, rassegna organizzata dall’associazione Grumo, che si svolgerà domani a palazzo Guarienti e sarà intitolato Chernobyl e i suoi protagonisti. A parlarne sarà Carlo Saletti, regista teatrale e ricercatore in campo storico, che presenterà il cortometraggio prodotto da Créa Custoza Il nome degli Eroi, realizzato da Saletti assieme a Roberto Solieri, Roberta Bigiaretti e Anastasiya Loban. Il film ricorda i ventotto pompieri che per primi affrontarono il reattore nucleare numero quattro della centrale nucleare di Cernobyl, esploso la notte del 26 aprile 1986, morendo nei mesi successivi. Saletti è noto anche perché dal suo libro La voce dei sommersi, edito da Marsilio, il regista ungherese László Nemes ha tratto il film Il figlio di Saul (Oscar come miglior film straniero 2016). «Il concetto di eroe è cambiato», afferma Emanuele Zoccatelli, di Grumo, «e lo si capisce dall’evoluzione storica di questa idea, partendo da Chernobyl e arrivando ad altre catastrofi nucleari».

Data: 28.09.2019
Fonte: www.larena.it

NOVOKEMP – UNA PICCOLA VITA

Novokemp, 1° turno 2019 (06-26 giugno)


Quest’anno ho scelto di partecipare a questo progetto principalmente per migliorare la mia conoscenza della lingua russa; mai mi sarei aspettata che questa potesse essere l’esperienza più forte, intensa e indimenticabile della mia vita.

Io ho partecipato insieme ad Anna, Annyka e Giulia al primo turno, ovvero quello di giugno.

Da subito, tutti si sono dimostrati con noi molto gentili e disponibili. Sia i volontari, i direttori, ma anche i bambini stessi, erano sempre pronti ad aiutarci e a ripeterci le cose altre venti volte in caso non avessimo capito.

I bambini sono, ovviamente, una delle parti più emozionali e intense del campo. Sono bambini molto affettuosi, sempre pronti a mettersi in gioco e a provare cose nuove. Con loro si è creato subito un gran legame; e quando è arrivato il momento di salutarli l’ultimo giorno, le lacrime non sono di certo mancate.

Le giornate erano sempre ben organizzate. Il nostro compito principale era quello di tenere dei corsi per i bambini o alla mattina o al pomeriggio. Io, per esempio, tenevo insieme ad altre ragazze corsi di lingua italiana e corsi di lingua tedesca. Quello di lingua italiana ha riscosso molto successo; i bambini erano molto curiosi e molto interessati ad imparare la nostra lingua, e allo stesso tempo loro ci insegnavano la loro.

Qualsiasi gioco o attività fosse stata organizzata per quel giorno, loro erano sempre molto partecipativi ed entusiasti. Per fortuna anche il tempo è stato bello, perché ha fatto molto caldo e ha piovuto solo due giorni.

Dopo le attività mattutine e il pranzo c’era la tichij čas, ovvero due ore durante le quali i bambini potevano dormire o riposarsi. Durante quelle ore, a volte, i bambini ci invitavano nelle loro casette per stare insieme o giocare.

Alcuni giorni non seguivano la routine, in quanto erano previsti temi speciali, come: il Giorno della Russia, quello dei pirati o la gita in canoa.

Uno dei giorni per me più divertenti è stato il Giorno dei giochi Olimpici, perché tutto è stato fatto esattamente come quelli reali ed eravamo tutti molto sorpresi. A noi hanno chiesto di preparare un balletto semplice per l’apertura dei giochi e dopo di esso hanno chiamato un volontario che era vestito da divinità greca e che è arrivato lì correndo con una fiaccola per poi accendere il fuoco tipico delle Olimpiadi e dare il via alla giornata sportiva. Durante questa giornata, sparse per il campo c’erano varie postazioni dove i bambini potevano fare vari tipi di sport, e ad ogni stazione ricevevano una firma sul “medaglione” che avevano al collo. Questo ai bambini è piaciuto molto, tanto che molti hanno ripetuto alcune postazioni anche tre volte.

Dopo i giochi pomeridiani e la cena c’erano le attività serali, che potevano essere o la discoteca, il teatro o altre.

La mia serata preferita è stata la discoteca con il postino, durante la quale i bambini, i volontari e anche noi potevamo scrivere dei bigliettini a chi volevamo scrivendo il numero corrispondente alla persona interessata sopra il foglietto per poi imbucarlo in una scatola. In seguito, una volontaria li consegnava ai destinatari. È stato divertente e molto bello, perché i bambini ci hanno scritto tantissimi bigliettini di ringraziamenti e con tante cose carine e dolci, che ovviamente noi abbiamo tenuto.

La giornata terminava con la temutissima planërka, una riunione serale durante la quale tutti dovevamo parlare di come era andata la giornata esaltando gli aspetti positivi ma analizzando anche quelli negativi per cercare di risolverli insieme ai direttori o agli altri volontari. Dopo di essa ci veniva spiegato il programma per il giorno successivo con le varie attività.

Sotto l’aspetto linguistico all’inizio è stato un po’ difficile, anche perché eravamo timide e non parlavamo molto; ma con il passare dei giorni ci siamo sbloccate e abbiamo iniziato a capire quasi tutto e a saper rispondere in maniera sempre più sicura e veloce.

Ogni parte di questo campo ti rimane nel cuore una volta finito.

Una volta tornata a casa è stato brutto svegliarmi senza la musica mattutina della zarjadka (ginnastica), o affacciarmi alla finestra e non vedere o sentire i bambini che ridevano o correvano in giro per il campo.

Tutti partiamo per questo campo con un po’ di ansia e di timore per quello che ci aspetterà, ma una volta provato non si può non rifare.

Tutte le persone presenti lì diventano davvero come una seconda famiglia.

Dopo soli 5 giorni noi avevamo già iniziato a chiamarla casa, perché è così che ci sentivamo, come a casa nostra. Lì non ci è mai mancato nulla.

Quando leggevo i racconti delle persone andate gli anni passati sembrava tutto molto bello e molto divertente, ma vivere Novokemp è tutta un’altra storia. Solo chi lo vive può capire cosa significa davvero.

GRAZIE NOVOKEMP.

Martina Romualdi – 21 anni
Università Statale di Milano
(Sede di Sesto San Giovanni)
Mediazione Linguistica e culturale
 


24/09/19

CAMPI INTERNAZIONALI DI LEGAMBIENTE 2019 - FOTOGRAFIE

4 ragazze russe, volontarie dell'organizzazione Radimici di Novozybkov, hanno partecipato durante l'estate 2019 ai campi di Legambiente in Italia grazie al progetto "Campi Internazionali Legambiente 2019" finanziato dall'OttoPerMIlle della Chiesa Valdese: Julija a Brescia, Natasha nel Parco del Pollino, in Calabria, Maja e Anastasija a Sorico (Co).

 

23/09/19

IL “PROGETTO CERNOBYL” DI LEGAMBIENTE NEL VCO

Il “Progetto Cernobyl” di Legambiente nel VCO

Gli anni passano, ma le conseguenze della catastrofe di Cernobyl del 1986 purtroppo no. Prosegue quindi anche nel 2019 l’impegno di Legambiente circolo Il brutto anatroccolo in favore della popolazione della zona di Cernobyl russa (un angolo dell’immensa Federazione russa, nella regione di Brjansk) con alcuni progetti di cooperazione, solidarietà e scambio.
Grazie soprattutto al contributo dell’OttoPerMille della Chiesa Valdese, nel corso del 2019 si sono potuti svolgere i seguenti progetti:
“NOVOKEMP RISANAMENTO”.
Prosegue la collaborazione con Novokemp, la colonia di risanamento per bambini situata in un bel bosco in zona non contaminata, nella provincia di Suraž, in Russia. Nel turno di agosto 2019 tramite Legambiente hanno soggiornato a Novokemp 37 bambini di Dobrodeevka, Vereščaki e altri villaggi contaminati della regione di Brjansk. La permanenza di 21 giorni in sanatorio consente ai bambini di smaltire il 25-30% delle radiazioni interne accumulate durante l’anno attraverso gli alimenti contaminati.

“CHECK-UP TIROIDE”.
Si tratta di un nuovo progetto sanitario per il monitoraggio ecografico della tiroide (organo maggiormente colpito dalle radiazioni di Cernobyl) tra i bambini e la popolazione delle zone contaminate russe. Il progetto si pone l’obiettivo di migliorare qualitativamente e quantitativamente, con l’acquisto di un ecografo moderno di alta qualità, il controllo della tiroide degli abitanti delle province russe rimaste contaminate da Cernobyl presso il gabinetto ecografico dell’organizzazione non profit “Radimici per i bambini di Cernobyl” di Novozybkov.

“CAMPI INTERNAZIONALI LEGAMBIENTE”.
Legambiente negli ultimi anni si sta sempre più impegnando in un programma di scambi tra studenti e giovani tra Italia e Russia, in ambito ambientale e culturale. In questo contesto rientra la partecipazione di alcuni ragazzi russi ai campi internazionali di volontariato di Legambiente in Italia. L’obiettivo è quello di far fare esperienze di volontariato ambientale ai volontari e collaboratori dell’associazione partner Radimici in un contesto internazionale, in modo che possano poi riportare l’esperienza acquisita nelle loro attività in Russia. Nell’estate 2019 sono venute nei campi italiani quattro volontarie russe: Julija a Brescia, Natal’ja nel parco del Pollino, in Calabria, Maja e Anastasija a Sorico (Lc). Con loro sono già 20 i volontari russi venuti in Italia con questo programma dal 2013 a oggi.
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Data: 23.09.2019
Fonte: www.verbanianotizie.it

PROSEGUE IL PROGETTO CERNOBYL DI LEGAMBIENTE NEL VCO

Gli anni passano, ma le conseguenze della catastrofe di Cernobyl del 1986 purtroppo no. Prosegue quindi anche nel 2019 l’impegno del Circolo Il Brutto Anatroccolo di Legambiente in favore della popolazione della zona di Cernobyl russa, con alcuni progetti di cooperazione, solidarietà e scambio.  A loro sostegno viene organizzata al Circolo di Baveno venerdì 27 settembre alle ore 19.30 una Cena di solidarietà con incursioni poetiche a cura de “Il menu della poesia” e sottoscrizione a premi.  Quota di partecipazione 22 euro.

Nel corso del 2019 si sono potuti svolgere i seguenti progetti: NOVOKEMP RISANAMENTO (colonia di risanamento per bambini situata in un bel bosco in zona non contaminata),  CHECK-UP TIROIDE  (nuovo progetto sanitario per il monitoraggio ecografico della tiroide tra i bambini e la popolazione delle zone contaminate russe), CAMPI INTERNAZIONALI LEGAMBIENTE  (programma di scambi tra studenti e giovani tra Italia e Russia, in ambito ambientale e culturale),  NOVOKEMP STUDENTI (stage di volontariato linguistico-sociale in collaborazione con l’Università di Milano). Dal 2012 al 2019 tramite Legambiente sono andati a Novokemp ben 75 studenti italiani. Oltre che dall’OttoPerMille della Chiesa Valdese, i progetti di Legambiente Il brutto anatroccolo sono finanziati anche con contributi dei circoli Legambiente di Castronno e Novara/Galliate, del Comune di Stresa, del Centro incontro anziani di Stresa e tramite iniziative di raccolta fondi nel Vco.

Data: 21.09.2019
Fonte: www.verbaniamilleventi.org