Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

30/01/18

LA GUERRA NON HA VOLTO DI DONNA – DALLE OPERE DI SVETLANA ALEKSIEVIC E ANNA AKMATOVA


La guerra non ha volto di donna – Dalle opere di Svetlana Aleksievic e Anna Akmatova
 
 
Lo spettacolo «è frutto di un percorso di studio che inizia più di dieci anni fa. Rappresenta una summa del nostro lavoro intorno alla figura della Aleksievic. Negli anni la nostra associazione ha portato in scena in forma di mise en espace, letture e incontri il materiale che oggi ha finalmente trovato una forma compiuta: Uno spettacolo corale per una drammaturgia fantasmagorica di voci che si intrecciano, si sovrappongono e dipingono un potente affresco di Storia Universale avvitata allle piccole vicende di singole persone. Un racconto vero e immaginifico al tempo stesso nel quale lo spettatore e gli attori in scena si perdono e si ritrovano, cercando insieme piccoli brandelli di verità, senso, consolazione. Ora finalmente troverà nello spettacolo una posizione precisa e compiuta anche il lavoro di scenografia e costumi, esito di un lungo appassionante lavoro di apprendistato degli alunni del liceo Klee che già da questʼanno lavoreranno al nostro fianco. Si tratta quindi di un percorso di ricerca lungo e articolato che vedrà protagonisti più soggetti. Uno spettacolo creato e ideato con pazienza e tenacia, lontano dai soliti schemi produttivi.»

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Data: 26.01.2018
Fonte: www.albengacorsara.it

SPUNTA LA ROMPIGHIACCIO SOVIETICA DEL 1985 A PROPULSIONE NUCLEARE



Spunta la rompighiaccio sovietica del 1985 a propulsione nucleare


Risultati immagini per spunta la rompighiaccio sovietica del 1985 a propulsione nucleare 
Si chiama Taymyr, ed è una rompighiaccio. Segni particolari: costruita nel 1987 dall’Unione Sovietica (e varata nel 1989) è alimentata a propulsione nucleare. Costruita presso il cantiere navale di Helsinki – in Finlandia – di questa rompighiaccio ne esistono soltanto due esemplari, che sono la Vaygach e appunto la Taymyr.

La prima – la Vaygach – è stata oggetto di un grave incidente il 15 dicembre del 2011. Durante la scorta a due navi mercantili, un incendio a bordo ha provocato la morte di due membri dell’equipaggio.

Quanto alla seconda, eccola spuntare dal nulla. E’ stata ripresa proprio mentre era in azione e il video mostra chiaramente tutta la stazza della rompighiaccio che è – ad oggi – una tra le più grandi al mondo con i suoi 150 metri di lunghezza e i 28 metri di larghezza. 

L’acciaio con cui la rompighiaccio è stata costruita è molto particolare, ed è giunto ad Helsinki proprio dall’Unione Sovietica. Al suo interno c’è un elicottero e pure un giardino d’inverno utilizzato dall’equipaggio per coltivare verdure fresche. Il suo equipaggio può arrivare a ben 138 unità.

Nel 2011 il reattore a fissione nucleare KLT-40M, rilasciò radioattività nel sistema di alimentazione. Quando tornò a Murmansk (città portuale situata nella parte nord-occidentale della Russia) grazie ai suoi tre motori diesel per la riparazione, si accorsero che la rompighiaccio aveva perso oltre 6mila litri di liquido refrigerante proveniente dal reattore nucleare.

Data: 29.01.2018
Fonte: www.rds.it

LO STATO DEL NUCLEARE NEL PAESE DI CHERNOBYL. I PARADOSSI E I RISCHI DEL NUCLEARE UCRAINO



Lo stato del nucleare nel Paese di Chernobyl. I paradossi e i rischi del nucleare ucraino

Rapporto di Bellona sull'opaca industria nucleare dell’Ucraina, in mano ai “nemici” russi


Non è certo sorprendente che in Ucraina la sicurezza sia una sfida cruciale per l’industria nucleare: è il Paese dove sorge il cadavere radioattivo della famigerata centrale sovietica di Chernobyl, dove si è prodotta la più grave tragedia del nucleare civile della storia. Quel che è sorprendente è la mancanza di informazioni e l’opacità di un’industria nazionale che fornisce più della metà dell’elettricità a un Paese che vive da anni una guerra civile tra filo-russi indipendentisti e nazionalisti e che è in piena crisi politica ed economica.

E’ partendo da questa difficile (e pericolosa) situazione che l’ONG ambientalista/scientifica norvegese/russa Bellona ha presentato il rapporto, “The Ukrainian Nuclear Industry: An Expert Review”, un lavoro collettivo di esperti e accademici che analizzano dall’interno la sofferente industria nucleare ucraina e che Bellona «spera che servirà da guida alle ONG e ai decisori politici internazionali che puntano a garantire la sicurezza di questa industria e del suo eventuale smantellamento, mentre l’Ucraina compie la sua ardua transizione verso fonti di energia più pulite».

Ma gli ambientalisti non si nascondono che in Ucraina c’è molto da fare: «Molti dei problemi che riguardano l’industria nucleare ucraina sono quelli della sua gioventù – dicono a Bellona . Non esistevano veramente o prima che Kiev dichiarasse la sua indipendenza da Mosca nel 1991 ma, quando lo fece, si prese in carico i alcuni dei reattori più vecchi  d’Europa, nonché il peccato originale dell’energia nucleare: il reattore numero 4 di Chernobyl, che esplose in 1986. E mentre la maggior parte dell’attenzione e dei finanziamenti internazionali per l’Ucraina si sono concentrati su come porre riparo a quel disastro e ai suoi persistenti  effetti collaterali –  sforzi che hanno stimolato successi dell’ingegneria come il New Safe Confinement di Chernobyl – gli altri 15 reattori costruiti dall’Unione Sovietica hanno cominciato a perdere colpi in modo instabile mentre si avviavano verso il pensionamento».

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Data: 30.01.2018
Fonte:  www.greenreport.it

IN ANTEPRIMA "LE DONNE DI CHERNOBYL" AL TEATRO DEI RASSICURATI


In anteprima "Le Donne di Chernobyl" al Teatro dei Rassicurati

Giovedì 11 gennaio, alle 21,15, lo spettacolo (fuori abbonamento) "Le donne di Chernobyl", una produzione "And or, margini creativi". In scena la testimonianza della famiglia Baturka che ha vissuto e subito il disastro di Chernobyl. Sul palco l'attrice che ha vissuto l'evento, mentre in sala la famiglia Baturka che è venuta dalla Biellorussia per assistere al debutto dello spettacolo che ripercorre la testimonianza di Piotr, Galia e Iryna Baturka, per la regia Kety Di Basilio e Sergio Giannini e l'assistenza di Silvia Ceccarelli con Iryna Baturka, Lucia Marchese, Serena Davini, Caterina Pieraccini, Sara Vitolo, Francesca Colombini.


Una storia taciuta, quella di Chernobyl, dimenticata dalla maggioranza, che continua ad aleggiare nell'aria nostro malgrado. Un racconto che riemerge da una memoria infantile che ricorda le tinte in bianco e nero di quei giorni, quei mesi, quegli anni.

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Data: 09.01.2018
Fonte: www.lagazzettadilucca.it

 

L’UCRAINA INAUGURA UNA CENTRALE SOLARE VICINO AL SARCOFAGO DI CHERNOBYL


l’Ucraina inaugura una centrale solare vicino al sarcofago di Chernobyl


L’Ucraina inaugurerà una centrale elettrica solare nella zona contaminata dalla catastrofe nucleare di Chernobyl, un centinaio di metri dal nuovo “sarcofago” della centrale esplosa nel 1986: composta da 3.800 pannelli fotovoltaici installati su 1,6 ettari, eroga al momento una potenza simbolica di solo un megawatt e sopperisce alle necessità di circa 2.000 famiglie, ha reso noto il direttore della società ucraino-tedesca Solar Chenobyl, che ha realizzato il progetto.

La centrale è costata un milione di euro e dovrebbe distribuire i primi profitti nel giro di sette anni.

Data: 10.01.2018
Fonte: www.meteoweb.eu