Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

08/09/12

VIBURNO ROSSO - COMUNICATO STAMPA DEL 07.09.2012



Dal 10 settembre al 30 settembre 2012 soggiornerà in Italia un gruppo di otto ragazzi russi della zona di Cernobyl per un programma musicale nell’ambito del progetto “Il viburno rosso”. I rami spogli di viburno con le bacche rosse nella neve è una delle immagini suggestive della campagna russa. Quella stessa campagna, nella regione di Brjansk, contaminata dalle radiazioni di Cernobyl, depressa e spesso dimenticata.

La campagna russa, tuttavia, è anche cultura, arte, tradizioni e, soprattutto, musica e canti. In ogni villaggio russo c’è un coro di donne o un collettivo canoro; in ogni scuola i ragazzi cantano e imparano le canzoni popolari, si esibiscono nei loro costumi tradizionali.

Con “Il viburno rosso” prosegue così anche nel 2012 il progetto di valorizzazione della cultura e delle arti nella provincia russa. I ragazzi invitati, provenienti dal villaggio russo di Vyshkov della provincia di Zlynka, saranno accompagnati da Ivan, direttore della vicina scuola di Dobrodeevka, e da Aleksandr, fisarmonicista e insegnante di musica. Il gruppo porterà con se un bajan, la fisarmonica tradizionale russa, con cui Aleksandr accompagnerà dal vivo i ragazzi nelle loro esibizioni.

Durante la loro permanenza in Italia i ragazzi interagiranno – con incontri di scambio musicale – con quelli delle scuole di Stresa, Baveno, Castronno (VA). Oltre a momenti ricreativi, è previsto un folto programma di  esibizioni pubbliche nei paesi ospitanti. Sono previsti i seguenti concerti:

-         15.9 – ore 21 Limbiate (MB) Cinema teatro Varedo
-         16.9 – ore 20.30 Varzo (VB) Sala comunale
-         21.9 – ore 21  Verbania Auditorium Sant’anna
-         22.9 – ore 21 Stresa (VB) Palazzina Liberty
-         24.9 – ore 21 Biella
-         26.9 – ore 20.45 Garlate (LC)
-         28.9 – ore 21 Baveno (VB) Oratorio Oltrefiume
-         29.9 – ore 21 Castronno (VA)

Il 21 e il 28 settembre il gruppo parteciperà alla giornata di “Puliamo il mondo” indetta da Legambiente con alcune classi dell’Istituto Comprensivo C. Rebora di Stresa e dell’Istituto Comprensivo A. Fogazzaro di Baveno.

Il progetto è realizzato dal circolo Legambiente “Il brutto anatroccolo” del Verbano in collaborazione con il circolo Legambiente di Castronno (Va).

Alcuni momenti conviviali, con la partecipazione di associazioni locali, allieteranno la presenza degli ospiti, oltre a consentire la raccolta fondi per sostenere i progetti in corso; in particolare venerdì 28 alle ore 19:30 si terrà una cena presso l’Oratorio di Oltrefiume cui seguirà un breve concerto e l’estrazione della lotteria annessa all’evento.

Baveno, 07 settembre 2012

06/09/12

A CERNOBYL SI PUÒ COMPRARE UNA CASA CON TERRENO PER 500 DOLLARI



Una casa a Cernobyl la si può acquistare per soli 500 dollari. Come riporta «Focus», a Cernobyl sono in vendita parecchi immobili.

Per una casa in mattone, tenuta in buone condizioni e con un pezzetto di terreno, si chiedono circa 500 dollari. E questo nonostante il fatto che soltanto 12 persone risultino proprietari giuridici di case, essendosi tutti gli altri privati di questo diritto per aver ricevuto un’abitazione fuori dalla zona in qualità di indennizzo.

Per questo, se si vuol comprare una di queste case, si dovrà affrontare le questioni legali del diritto di abitarvi.

Va messo in rilievo che, secondo chi è rimasto nella zona, molti degli ex abitanti di Cernobyl ritornano, costruiscono case e rimangono. Essi vivono in case senza energia elettrica – l’amministrazione della zona si rifiuta di allacciargliela –, coltivano le verdure negli orti, pescano pesce. A Cernobyl, dove il cibo nelle mense viene dati solo con i buoni, spesso le verdure vengono comprate dagli orti dei nuovi insediati.

Data: 26.08.2012
Fonte: www.minfin.com.ua
Traduzione: S.F.

UCRAINA: ENERGIE RINNOVABILI PER "ZONA DELLA MORTE" A CERNOBYL

Ucraina. Energie rinnovabili per 'zona della morte' a Cernobyl 
Una delibera del governo prevede impianti solari, eolici, alberi

Fonte: www.lastampa.it
Data: 06.08.2012

05/09/12

GLI OPERAI UCRAINI NELLA COSTRUZIONE DELL’ARCO A CERNOBYL GUADAGNANO 8 VOLTE MENO DEGLI STRANIERI




Il presidente dell’organizzazione “Sojuz Cernobyl” d’Ucraina Jurij Andreev ha dichiarato che gli operai edili ucraini sono completamente senza diritti nei lavori di costruzione dell’arco sopra il quarto reattore della Centrale di Cernobyl.

«Nella zona di Cernobyl a costruire l’arco sono gli operai ucraini, i quali prendono 3-5 mila grivne (circa 300-500 €). Mentre i capi francesi – che li dirigono senza neanche entrare nella zona – prendono 50.000 € al mese. I capocantieri e i capisquadra turchi, i quali pure non entrano nella zona, prendono 30.000 euro. È difficile immaginarsi una forma più accentuata di dipendenza coloniale» – ha sottolineato Andreev.

Andreev ha raccontato che nei cantieri dell’arco sul quarto reattore ai cittadini ucraini è stato proibito di creare sindacati per la difesa dei propri interessi, mettendo in rilievo come essi siano del tutto senza diritti.

«Gli ucraini si prendono le radiazioni e in cambio ricevono solo spiccioli. Mentre gli stranieri che non mettono neanche piede nella zona prendono decine di migliaia di euro al mese» – ha detto l’esperto, che ha inoltre assicurato di essersi già rivolto più di una volta ai ministeri e agli enti competenti e di aver inoltrato delle relazioni al presidente dell’Ucraina. […]

Data: 21.08.2012
Fonte: www.unn.com.ua
Traduzione: S.F.

04/09/12

IL PROFESSOR IGOR’ OSTRECOV: «BISOGNA LOTTARE CONTRO IL PROLUNGAMENTO DELL’UTILIZZO DEI REATTORI NUCLEARI DEL TIPO “RBMK”»



Causa della catastrofe di Cernobyl fu la cattiva struttura del reattore RBMK-1000. Contro il prolungamento dell’utilizzo nelle centrali nucleari russe di undici reattori di questo tipo bisogna lottare – ritiene il professor Igor’ Ostrecov.

Proponiamo ai lettori dei frammenti dell’intervento di Igor’ Ostrecov – professore in scienze tecniche ed ex vicedirettore dell’Istituto scientifico di ricerca per la costruzione di impianti energetici – alla discussione pubblica “L’atomo pacifico ieri e oggi” tenutasi alla Biblioteca centrale di Mosca nell’aprile 2012.

Fui a Cernobyl nel 1986-87. Ero membro della commissione del Comitato tecnico-scientifico, formata nel maggio 1986 allo scopo di fare delle ricerche sul problema della sicurezza di tutte le centrali nucleari, anche se l’attenzione principale, ovviamente, veniva data a Cernobyl. Formalmente a capo della commissione c’era Velichov, ma non si presentò mai alle riunioni. […]

Struttura difettosa del reattore


La principale conclusione della commissione fu che il reattore aveva semplicemente una struttura difettosa. La cosa venne a galla già dopo il 1975, quando alla centrale di Leningrado si ebbe un incidente con grosse fuoriuscite. In seguito a esso venne elaborato un piano di interventi, il quale però non venne interamente messo in atto.

Tutto il problema consiste nel fatto che le proprietà del grande reattore principale e quelle dei piccoli reattori-ausiliari si differenziavano a livello fisico in modo radicale. E inoltre in quella centrale c’era un sistema di controllo e di difesa del reattore del tutto scomodo e del tutto inadeguato. La zona maggiormente attiva concedeva la possibilità che si verificassero situazioni critiche locali. Non in tutto il reattore, ma a livello locale, nella parte inferiore del reattore, ad esempio. […]

Nella Conclusione noi abbiamo scritto che i colpevoli dell’avaria furono il Costruttore capo e il Direttore scientifico in quanto la struttura del reattore non soddisfaceva i requisiti di sicurezza nucleare.

Il reattore non è per niente idoneo


Il reattore saltò in aria perché le sue caratteristiche tecniche non erano per niente idonee. E tuttavia oggi sono in funzione ancora undici reattori di quel tipo… È una situazione assai complessa e sgradevole. […]

Le cause principali del cattivo stato sono due. In primo luogo la zona a grafite si trasforma in sabbia. In secondo luogo c’è uno schema idraulico assai complesso, il controllo del quale è praticamente impossibile da mantenere nella sua totalità. Per questo è effettivamente possibile di tutto.

Abbiamo fatto causa a Putin


Prevedendo questa situazione, dopo che il primo reattore della centrale nucleare di Leningrado ebbe esaurito il suo ciclo di vita previsto, abbiamo fatto causa a Putin, in quanto responsabile di prendere decisioni sul prolungamento dei termini di utilizzo per legge è il presidente della Federazione russa.

Abbiamo un’ordinanza del Tribunale supremo dove nero su bianco sta scritto che il prolungamento della funzione (dei reattori nucleari) rientra nelle funzioni esclusive del presidente della Federazione russa, e per questo il Tribunale supremo non può prendere una decisione in merito. Abbiamo presentato un reclamo al rifiuto a Strasburgo. Strasburgo ci ha risposto con un rifiuto.

Io temevo sinceramente una cosa molto semplice, uno scenario di questo genere: si trova una persona “furba” che va dall’operatore della centrale nucleare di Leningrado, gli dà un milione di dollari e il reattore salta in aria. Il vento in quel momento, mettiamo, sta soffiando verso occidente. Allora bisognerà far evacuare Helsinki e Tallinn. E addio Russia.

Ma ora se succedesse qualcosa alla centrale di Leningrado siamo per lo meno assicurati dall’Europa. Abbiamo la decisione del Tribunale di Strasburgo, da tirare fuori in caso di pretese da parte dell’Europa. Da questo punto di vista abbiamo salvaguardato la Russia.

Bisogna lottare contro il prolungamento dell’utilizzo dei reattori del tipo “RBMK”


Lottare contro il prolungamento dell’utilizzo dei reattori del tipo “RBMK” dal mio punto di vista naturalmente è indispensabile. Non vengono stanziati capitali per la dismissione dei reattori, non si capisce che cosa fare con i 1020 becquerel nei depositi di scorie radioattive. I depositi hanno delle perdite, Bellona ha raccolto una gran massa d’informazioni su questo tema.


Quello del tipo di Cernobyl è semplicemente un pessimo reattore.


Commenti


Si vogliono mettere in rilievo alcune analogie tra quello che accadde a Cernobyl e l’attuale situazione nell’industria nucleare della Russia.

1. La causa dell’incidente di Cernobyl non è stato solamente il famigerato “fattore umano”, ma i difetti nella struttura e nella costruzione del reattore.

Basta prestare ascolto all’opinione dell’Agenzia statale di controllo tecnico, secondo la quale anche oggi le disfunzioni nel funzionamento delle centrali nucleari sono «provocate da cause tanto radicate quali i difetti di controllo, i difetti nell’organizzazione dell’utilizzo, i difetti di fabbricazione nonché i difetti strutturali».

Se i difetti di controllo e di organizzazione dell’utilizzo almeno in teoria si possono eliminare, dei difetti strutturali dei reattori in funzione e di quelli in costruzione è impossibile liberarsene per principio.

2. I reattori RBMK-1000, che Rosatom continua a far funzionare nelle centrali nucleari di Leningrado, Kursk e Smolensk, rappresentano a tutt’oggi una minaccia. Bisogna esigere la loro più urgente dismissione.

3. Il progetto di Rosatom di prolungare, oltre il periodo di vita per cui erano stati progettati, l’attività di sette reattori RBMK-1000 rappresenta un pericoloso esperimento che potrebbe portare a una seconda Cernobyl.

4. La fondatezza sulla «sicurezza» dei nuovi reattori VVER-1200 (per i progetti AES-2006) e VVER-TOI è argomentata in modo non corretto. Parimenti al caso del reattore RBMK-1000 di Cernobyl, l’aumento del 20%, rispetto agli VVER-1000 oggi in funzione, della potenza e delle dimensioni della sua zona attiva può modificare radicalmente le proprietà del reattore e creare la possibilità di una distribuzione irregolare della potenza, del verificarsi di “situazioni critiche locali” e d’innescare un incidente di grossa portata.

5. Anche se le decisioni del Tribunale di Strasburgo evitassero alla Russia di dover pagare i risarcimenti alle vittime di un possibile incidente e dell’evacuazione di Tallinn e di Helsinki, comunque un incidente a uno dei vecchi e pericolosi reattori RBMK-1000 delle centrali di Smolensk, Kursk o Leningrado potrebbe dare luogo a una catastrofe e all’evacuazione di San Pietroburgo, Smolensk o Kursk. Finché sarà in funzione anche uno solo dei reattori RBMK-100 non ci sono garanzie che non si possa ripetere una catastrofe come quella di Cernobyl.

Data: 23.04.2012
Fonte: www.bellona.ru
Autore: Andrej Ožarovskij
Traduzione: S.F.


Link al file PDF dell'articolo:
Il professor Igor' Ostrecov: bisogna lottare contro il prolungamento dell’utilizzo dei reattori nucleari del tipo “RBMK”

Link all'articolo originale:
Профессор Игорь Острецов: надо бороться с продолжением эксплуатации энергоблоков АЭС с РБМК


03/09/12

A PRIPJAT’ VOGLIONO FAR SALTARE IN ARIA TUTTI GLI EDIFICI


In relazione al fatto che gli edifici della città di Pripjat’ cadono a pezzi e già minacciano la vita delle persone che li visitano a scopi turistici, nella zona d’interdizione di Cernobyl stanno pensando di far saltare in aria tutti gli edifici e di sotterrarne i resti. Tali provvedimenti si prevede di metterli in atto nel corso dei prossimi 10 anni.

In 26 anni nel territorio di Pripjat’ è cresciuta a mano a mano la vegetazione, e gli edifici minacciano di cadere a pezzi. Le case disabitate d’inverno non vengono riscaldate, e il gelo e il caldo ora dilatano le loro strutture ora le contraggono. Come risultato esse s’incrinano e da due decenni si trovano tutte in stato di emergenza.

«Proprio per questo ora abbiamo limitato l’accesso agli edifici. Gran parte di essi alla fine verranno demoliti e sotterrati» – racconta Dmitri Bobro, vicepresidente dell’Agenzia di Stato per la direzione della zona d’interdizione.

L’dea di trasformare la città in un museo è difficile da realizzare. All’interno degli edifici ci sono radiazioni, a volte maggiori che all’esterno. Il museo della città morta potrebbe durare al massimo per 10 anni. In questo periodo, secondo i calcoli, gli edifici cominceranno a crollare da soli.

Oggi a Pripjat’ è stato prelevato un pezzetto di terra da consegnare per il campanile Nagasaki di Minsk. Nelle sue fondamenta sono raccolte delle capsule provenienti dai vari posti dove hanno avuto luogo incidenti nucleari. […]

Data:
22.08.2012
Fonte: www.glavred.info
Traduzione: S.F.

IL GIAPPONE RINUNCERA' AL NUCLEARE. MA LE SCORIE SARANNO SEPPELLITE


Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
Data: 02.09.2012