Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

29/10/10

IN TATARSTAN PROTESTANO CONTRO L’IRRADIAZIONE DEI PRODOTTI ALIMENTARI

Un pericoloso esperimento d’irradiazione con raggi-gamma di prodotti alimentari nella Repubblica del Tatarstan ha suscitato l’interesse dei giornalisti e le proteste della società. A Kazan’ ha avuto luogo un picchetto contro gli esperimenti con le radiazioni. I tecnici nucleari e le autorità preferiscono mantenere il silenzio e alle domande di giornalisti ed ecologisti non rispondono.

Venerdì 21 ottobre nel centro di kazan’ si è svolto un picchetto contro l’irradiazione gamma della produzione agricola e dei prodotti alimentari. All’organizzazione del picchetto hanno preso parte i rappresentanti del Movimento antinuclearista del Tatarstan, della Lega socio-ecologica, dell’Eko-club “Kedrovyj Dom” (Casa del cedro), dei gruppi ecologisti studenteschi, del Centro civile del Tatarstan, del Partito Comunista della Federazione Russa, di “Jabloko” e altri. Il picchetto, concordato con le autorità, è durato due ore. I passanti hanno letto con interesse i materiali informativi e i manifesti esposti, in particolare un manifesto con i versi:

«A studiare la Natura, senti un po’,
Il raggio gamma costringeranno.
Al posto del coniglio e del topo
Il Tatarstan ci metteranno».

Al picchetto è iniziata la raccolta di firme contro la messa in atto del programma di gamma-sterilizzazione della produzione agricola. Nonostante tempo autunnale nuvoloso, il picchetto ha suscitato grande interesse tra gli abitanti di Kazan’ e i mass-media.

Parla uno degli organizzatori, il presidente della Società antinuclearista del Tatarstan Al’bert Garapov: «Di per sé questa impresa è molto pericolosa, e a tal proposito sorgono molte domande. Già negli anni Ottanta in Unione Sovietica vennero fatti degli esperimenti per nutrire i topi con prodotti irradiati. Si ebbe un effetto molto negativo sugli animali da laboratorio. Si ammalavano seriamente – vennero registrate diverse mutazioni e, in ultima analisi, la degenerazione. È in parte anche per questo che negli anni Novanta furono inasprite le misure di sicurezza radioattiva per i prodotti alimentari».

Ricordiamo che l’irradiazione del materiale seminativo allo scopo dell’aumento della potenza germinativa dei semi e l’irradiazione della produzione agricola prima della immagazzinamento (la cosiddetta “gamma-sterilizzazione”) vengono effettuate dall’impresa moscovita “V/O Izotop” in accordo con il governo della Repubblica del Tatarstan. Il sito bellona.ru è stato uno dei primi ha raccontare di questo tre settimane fa nell’articolo “Consumeranno i russi prodotti irradiati?”.

I GIORNALISTI CONDUCONO UN’INDAGINE

In seguito, hanno cominciato a interessarsi del problema anche i mass-media del Tatarstan e le organizzazioni ecologiste. Secondo le loro informazioni, l’area sperimentale si trova presso l’azienda “Bulgar Aryš” nella provincia di Spassk, in Tatarstan. I giornalisti del portale 116.ru hanno scoperto che all’irradiazione sono state sottoposte non soltanto 120 tonnellate di frumento, ma pure 30 tonnellate di patate. «Porteranno queste patate la dicitura “trattate con le radiazioni”? Oppure per i consumatori russi non è assolutamente necessario conoscere quest’informazione?» – ci si pone domande del tutto legittime.

I giornalisti hanno anche cercato di scoprire chi e su quali basi ha consentito di effettuare esperimenti pericolosi con la produzione alimentare. Ma il tentativo non è stato coronato da successo: «Il portale 116.ru si è rivolto per un commento al Ministero dell’agricoltura del Tatarstan per avere una conferma da parte degli specialisti che mangiare la produzione irradiata non comporta pericoli. Per il momento tuttavia non si è potuto avere una risposta. Come non si è potuto sentire neanche uno dei rappresentanti dell’azienda “Bulgar Aryš” – i numeri di telefono indicati in Internet non rispondono, cosa che ha fatto sorgere pensieri assai cupi», – riferisce il portale 116.ru.

BELLONA ASPETTA DELLE RISPOSTE

Prima della pubblicazione del primo articolo il corrispondente di Bellona.ru ha cercato di ottenere dei commenti dai rappresentanti della “V/O Izotop”. Dopo alcune telefonate, ci hanno proposto di inviare le domande per posta elettronica, cosa che è stata fatta. Non è seguita risposta.

Ecco le domande:

1. Quale fonte d’irradiazione gamma viene utilizzata? Quali sono le sue caratteristiche, l’attività, la massa, la composizione degli isotopi? Qual è la difesa biologica? Quali sono la massa e le misure del container? Come viene garantita la sicurezza fisica della fonte, la sua protezione da un eventuale furto?

2. Come si configura l’impianto per l’irradiazione dei semi?

3. Quanti di questi impianti sono stati utilizzati in Tatarstan quest’anno? In quali province, in quali aziende?

4. Quali documenti di autorizzazione per l’effettuazione dell’irradiazione si hanno? È stata fatta una perizia ecologica statale?

5. Come è stata informata la società dell’esperimento?

GLI ECOLOGISTI PROTESTANO

La società civile del Tatarstan è intervenuta contro il programma d’irradiazione dei prodotti agricoli, e degli appelli sono stati inviati l’11 ottobre ai governi della Repubblica del Tatarstan e della Russia.

«La società civile ritiene che il progetto di sterilizzazione gamma violi i diritti dell’uomo sulla sicurezza ecologica dell’ambiente. Diritti supportati dai relativi articoli della Costituzione della Repubblica del Tatarstan e della Federazione Russa, nonché di documenti Internazionali […]». La società civile ritiene indispensabile l’interruzione dei lavori del progetto di sterilizzazione gamma sopraindicato, ritiene indispensabile l’osservanza della legalità e dei diritti dell’uomo, delle odierne e future generazioni, sulla sicurezza ecologica dell’ambiente» – si dice tra le altre cose negli appelli.

UN ESPERIMENTO PERICOLOSO

I promotori dell’esperimento assicurano che i prodotti vengono sottoposti a dosi talmente basse d’irradiazione gamma che queste radiazioni sono del tutto innocue. Loro però non notano un’evidente contraddizione. Se infatti, per le loro stesse convinzioni, i raggi-gamma sono in grado di uccidere “i parassiti e le loro larve”, è allora evidente che il danno viene arrecato anche alle cellule vive di patate, frumento e altri prodotti.

CHIMICA E VITA

Un’inattesa conferma della pericolosità dell’irradiazione gli ecologisti l’hanno trovata in una pubblicazione della rivista «Chimija i Žizn’» (Chimica e vita, n. 4 del 1975).

«Per non fare germinare le patate durante l’immagazzinamento, esse vengono trattate con raggi-gamma: questo metodo si sta diffondendo sempre di più. Tuttavia le ultime ricerche dei radiobiologi dimostrano che questo tipo di trattamento non avviene senza lasciare tracce: dopo l’irradiazione nei tuberi si formano delle radiotossine – combinazioni biologiche attive che possono provocare un effetto negativo sull’organismo.

I collaboratori dell’Istituto di fisica biologica dell’Accademia delle Scienze dell’URSS (con sede a Puščino) hanno separato dai tuberi irradiati delle sostanze in possesso di un’elevata attività mutagena: nei topi ai quali sono state date tali sostanze con il cibo i casi di mutazioni letali nelle cellule riproduttive sono aumentati rispetto al gruppo di controllo tra le 2 e le 5 volte. Tali sostanze si trovano particolarmente in abbondanza nei primi 2-3 millimetri dello strato superficiale del tubero».

Se gli abitanti del Tatarstan e di tutta la Russia saranno costretti a partecipare agli esperimenti sul consumo di prodotti irradiati e se si dovranno tagliar via per precauzione i primi 2-3 millimetri di patata – sarà chiaro dopo che avremo ricevuto le risposte alle domande e agli appelli inviati. Bellona.ru continuerà a seguire lo sviluppo del conflitto.

Data: 23.20.2010
Fonte: www.bellona.ru
Autore: Andrej Ožarovskij
Traduzione: S.F.




27/10/10

70 RUBLI IN PIÙ PER GLI STUDENTI

L’aumento previsto è stato definito ridicolo.

Attualmente la borsa di studio media di uno studente universitario è di 1.100 rubli (26 €) al mese. Nel 2011 tali assegni di studio aumenteranno di meno di 70 rubli (1,6 €). Gli studenti degli istituti tecnici e dei college ricevono 400 rubli (9,5 €) al mese. Dopo Capodanno verranno loro aggiunti 25 rubli (0,6 €). Ciò deriva dal preventivo di budget 2011-2013.

Lo stesso direttore del Comitato della Duma governativa per l’Istruzione Grigorij Balychin ha ammesso che tale indicizzazione è “semplicemente ridicola”. Secondo lui, il comitato cercherà di aumentare le borse di studio universitarie del 25%, e quelle degli istituti tecnici e college fino a 800 rubli. Ricordiamo che le borse di studio non sono state indicizzate negli ultimi tre anni.

Gli stipendi degli insegnanti e dei docenti degli istituti universitari aumenteranno soltanto dal 1°giugno 2011. La misura dell’aumento sarà del 6,5%. Vale a dire che le entrate di un giovane insegnante russo cresceranno da 4.500 (107 €) a 4.800 rubli (114 €) al mese.

Data: 20.10.2010
Fonte: www.bregion.ru
Traduzione: S.F.

IN RUSSIA HA LUOGO UN’ONDATA DI INIZIATIVE PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE

Ieri a San Pietroburgo si è tenuto un meeting pacifico in difesa dell’ambiente. Più di un centinaio di persone hanno dimostrato dichiarando la necessità di preservare il lago Bajkal, il bosco di Chimki nei dintorni di Mosca, il parco naturale di Utriš nella regione di Krasnodar e la loro contrarietà alla costruzione della ferrovia ad alta velocità sull’istmo della Carelia.

L’iniziativa era ufficiale e interamente concordata con le autorità cittadine. Nonostante questo, i poliziotti al meeting erano poco meno degli stessi partecipanti, e sono arrivati addirittura gli agenti dei servizi speciali.

Gli organizzatori dell’iniziativa ecologica erano del movimento “Salviamo Utriš”, appoggiato dall’organizzazione regionale “Zelënaja volna” (Onda verde), dall’associazione ambientalista internazionale “Bellona”, dal Centro di perizie ambientali EKOM e dalla sezione pietroburghese di Greenpeace.

Meeting ambientalisti in questi giorni hanno luogo in tutto il Paese. Nel corso del mese di ottobre le organizzazioni ambientaliste e per la tutela della natura solleveranno le più importanti questioni ambientali a livello regionale.

Data: 25.10.2010
Fonte: www.independent-news.ru
Traduzione: S.F.

26/10/10

L’UNIONE EUROPEA DEVOLVE ALLA BIELORUSSIA PIÙ DI 5 MILIONI DI € PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE

Più di 5 milioni di € verranno destinati dall’Unione Europea a un nuovo progetto nel campo della difesa dell’ambiente.

«La durata prevista di questo progetto è di tre anni. Esso è finalizzato all’elaborazione di una base normativa nell’ambito della gestione delle risorse idriche, dei rifiuti solidi e della preservazione della biodiversità» – ha comunicato il rappresentante della UE A. Bruk.

Egli ha anche sottolineato che «l’obiettivo fondamentale di tale progetti consiste nel rafforzare il potenziale delle organizzazioni governative e non governative nella sfera della diffusione dell’informazione sulla necessità della tutela dell’ambiente. Questo creerà la base per futuri investimenti della UE in progetti analoghi in Bielorussia».

Data: 25.10.2010
Fonte: www.interfax.by
Traduzione: S.F.

I CASI DI INFEZIONI VIRALI RESPIRATORIE ACUTE NELLA REGIONE DI BRJANSK SONO AUMENTATI IN UNA SETTIMANA DEL 16,4%

Nella regione sono già cominciate le vaccinazioni stagionali contro influenze e raffreddori: il Dipartimento della sanità si è impegnato a vaccinare il 20% circa della popolazione. In primo luogo, bambini, scolari, insegnanti, medici e studenti.

5.236 casi di infezioni virali respiratorie acute (vale a dire 40,8 ogni 10.000 abitanti) sono stati registrati nel territorio della regione di Brjansk nella settimana scorsa, dall’11 al 17 ottobre. Supera del 16,4% il livello della settimana precedente. Tra i soggetti colpiti da influenze e raffreddori, il 21% sono bambini sotto i 2 anni, il 25,9% bambini tra i 3 e i 6 anni, il 23,8% scolari tra i 7 e i 14 anni, il 28,9% individui sopra i 15 anni.

Data: 20.10.2010
Fonte: www.news.nashbryansk.ru
Traduzione: S.F.

25/10/10

GIOCHIAMO E CI SVILUPPIAMO

Al centro per la gioventù «Radimiči» si è aperta la stagione dei giochi. L’organizzazione pubblica «Radimiči per i bambini di Černobyl» ha di nuovo aperto le sue porte a bambini e adolescenti dopo le vacanze scolastiche.

All’evento sono abbinati i “Giochi Autunnali - 2010”, ai quali hanno aderito più di 100 partecipanti: scolari del ginnasio, della scuola-internato, ospiti del prijut (istituto temporaneo d’accoglienza per bambini con problemi famigliari). L’iniziativa è basata sulle piattaforme ludiche e creative, dove i bambini disegnano, colorano i visi, fanno gli indovinelli, partecipano alle staffette sportive.

Com’è noto, il Centro per la gioventù «Radimiči» è un luogo d’incontro e socializzazione attiva per bambini e adolescenti finalizzato all’organizzazione del tempo libero e dell’istruzione complementare. Qui i bambini possono scegliere programmi e attività che più li interesano e parteciparvi. I volontari e i pedagogisti di «Radimiči» propongono ai bambini attività di vario genere. Ci sono l’indirizzo ludico, che comprende giochi da tavolo, di movimento, di ruolo, di cooperazione, finalizzati allo sviluppo delle competenze personali e sociali; l’indirizzo artistico (attività d’inventiva, lavoro con la carta e il cartone, intreccio di perline, creazione di modelli con i palloncini gonfiabili, il «Teatro nero», balli collettivi per bambini ecc.); l’indirizzo informativo (sui principali problemi dell’abitare in zona contaminata e su uno stile di vita sano); l’indirizzo integrativo (organizzazione congiunta del tempo libero dei bambini con possibilità illimitate e dei loro coetanei); l’indirizzo preventivo (profilassi dell’uso di sostanze psicoattive tra i bambini e gli adolescenti).

L’esperienza accumulata in 20 anni di attività consente a «Radimiči» di organizzare programmi locali, regionali e internazionali per bambini e giovani nel territorio della regione di Brjansk al più alto livello. Per l’organizzazione dei “Giochi Autunnali - 2010” sono stati utilizzati fondi dell’organizzazione «Radimiči per i bambini di Černobyl» e dei loro partner storici, l’organizzazione tedesca di Wuppertal «Only4Kids».

Data: 19.10.2010
Fonte: www.novozybkov.su
Traduzione: S.F.

22/10/10

QUANDO LE POSSIBILITÀ NON HANNO LIMITI

Può lavorare come insegnante una persona che non sente niente? Se direte “no” vi sbaglierete. Pavel Čubko lavora alla Scuola d’arte per bambini di Novozybkov da un mese. Lui è sordo-muto, ma questo non gli impedisce di occuparsi di qualsiasi cosa, al contrario, è anche d’aiuto per gli altri.

Pavel Valer’evič insegna i fondamenti della pittura ai ragazzi che parimenti a lui non ci sentono.

– Ci sono molte complicazioni nella presentazione del materiale, – dice Andrej Taloverko, direttore della Scuola d’arte di Novozybkov. – Molti termini sono sconosciuti ai ragazzi, tradurli loro è piuttosto difficoltoso, per questo abbiamo ritenuto più lungimirante che fosse una persona sordo-muta a lavorare con i bambini sordo-muti.

Le lezioni presso la Scuola d’arte per i ragazzi che non ci sentono sono per loro allo stesso tempo una possibilità di comunicazione, una riabilitazione e forse anche una strada nella vita. Anche Pavel Čubko in passato ha studiato in questa scuola d’arte. Sua mamma lo portò alle lezioni quando Pavel venne promosso nella quinta classe. Accogliere nella scuola un bambino-invalido, senza conoscere la metodologia di lavoro con questo tipo di bambini, è un passo ardito che non molti possono decidersi a compiere. Ma Pavel fu accolto e per lui furono organizzate delle lezioni individuali, durante le quali in qualità di interprete i primi tempi presenziava sua mamma. A questo scopo la donna veniva apposta a Novozybkov da Klimovo. Chissà che piega avrebbe potuto prendere la vita di Pavel se non fosse stato per l’entusiasmo di sua mamma e per il suo incredibile desiderio di aiutare il proprio figlio.

Sua mamma è la persona fondamentale nella vita di Paša. È lei che l’ha aiutato a non disperarsi, a trovare se stesso, a coltivare le sue capacità creative e a ottenere non solo una specializzazione, come spesso accade, ma una professione che gli piace e che lo appassiona.

Pavel ama il proprio lavoro, dice che più di tutto gli piace lavorare con i bambini piccoli, con i loro occhi ardenti d’entusiasmo. Lui per i ragazzi non è solo un insegnante, ma anche un esempio del fatto che le loro possibilità non sono limitate. La cosa fondamentale è credere in se stessi e procedere verso l’obiettivo prefissato.

Be’, certo, è anche molto importante avere accanto persone che ti amano e pronte ad aiutarti. E allora riuscirà bene.

Data: 05.10.2010
Fonte: www.novozybkov.su
Traduzione: S.F.

21/10/10

AI BAMBINI DEVE DAR DA MANGIARE LO STATO

Gli scolari devono ricevere due pasti al giorno – queste sono le direttive dell’Ente per il controllo alimentare. Per ora questa innovazione è sulla carta, ma all’Assessorato cittadino all’istruzione stanno pensando seriamente a come poter mettere in atto tale normativa. I genitori già adesso non vogliono pagare quei non pochi soldi per – diciamolo – il poco attraente menù scolastico. Come e cosa danno oggi da mangiare agli scolari di Novozybkov, quanto costeranno ai genitori due pasti per i loro figli e quando verranno messe realmente in atto tali direttive? A queste e altre domande risponde il direttore ad interim dell’Assessorato all’istruzione Semën Gomenok.

– Semën Ignat’evič, com’è organizzata oggi l’alimentazione nelle scuole?

– Attualmente il 59,6% degli scolari mangia con la quota aggiuntiva dei genitori, mentre il menu di base è garantito per il 100%. 3,5 rubli li mette il budget regionale, 4 rubli il budget locale, e poi c’è la quota dei genitori di 17,5 rubli. Va tenuto conto che il budget regionale paga in più 2,5 rubli al 30% degli scolari delle famiglie problematiche e bisognose.

– Quali sono i presupposti per l’alimentazione nelle scuole con due pasti al giorno?

– Secondo le direttive si devono organizzare due pasti caldi al giorno, vale a dire la colazione e il pranzo. Questo è un documento normativo, è già registrato e la sua messa in atto è obbligatoria. Ci è arrivata una lettera dal Dipartimento dell’istruzione con la sollecitazione a condurre un lavoro tra i genitori per conoscere la loro opinione in proposito. Ai genitori propongono di rispondere a un questionario: approvate l’iniziativa di dare due pasti al giorno al vostro bambino? Quali sono i motivi del vostro consenso o meno? Siete pronti a pagare per l’alimentazione di vostro figlio 35-45 rubli al giorno? Lo stesso questionario consiglia di rivolgersi all’amministrazione per studiare le possibilità di finanziamento supplementare.

– Sono possibili contributi aggiuntivi dal budget locale per questi scopi?

– È una questione che l’amministrazione sta ora esaminando. È evidente che la possibilità di destinare 35-40 rubli al giorno per ogni scolaro l’amministrazione locale non ce l’ha. Ma può essere che sia possibile una compartecipazione.

– Quanto le mense scolastiche sono attrezzate per preparare ai bambini sia la colazione che il pranzo?

– Sinceramente, per il momento non riesco a comprendere né a immaginarmi come organizzare i due pasti al giorno. Un esempio semplice: secondo le direttive, l’intervallo per l’organizzazione di un pasto dev’essere di non meno di 20 minuti. Non in tutte le mense scolastiche questo è possibile. Nella mensa della scuola n. 9, che è la più grande, ci stanno contemporaneamente circa 250 bambini. Ma il totale degli scolari è 811, Ci vogliono 3-4 intervalli soltanto per distribuire la colazione. E se i pasti sono due? Come fare? Ecco il problema.

– Secondo lei sono necessari per i bambini due pasti al giorno a scuola?

– Io sono uno statale, la legge è legge, e bisogna farla rispettare. Come uomo e genitore non penso che questa sia una necessità tanto importante. I bambini a scuola passano 5 ore. Di regola, al mattino a casa fanno colazione. A scuola – un’altra colazione. E se questa ha luogo dopo la prima lezione, molti non hanno più molta fame.
– 25 rubli è il costo odierno dell’alimentazione quotidiana degli scolari. Il menù soddisfa i requisiti necessari?

– Oggi per soddisfare tutte le direttive sull’alimentazione ci vorrebbero circa 40 rubli al giorno. È previsto un menù vario. Ma noi organizziamo i pasti con le risorse che abbiamo. Certo non è un lusso. Ma il fatto che ci sia l’alimentazione a scuola è un bene. Faccio un confronto con gli anni quando andavo a scuola io. Allora, se avevi fame, sgranocchiavi una mela strada facendo. Altra questione è che – come io ritengo – ai bambini debba dare da mangiare lo Stato. Ricordo, negli anni Novanta, quando l’alimentazione scolastica era a carico del budget federale, nelle scuole mangiava il 100% dei bambini, c’era un menu vario, molta frutta. Penso che dovrebbe essere così.

Data: 21.09.2010
Fonte: www.novozybkov.su
Traduzione: S.F.

20/10/10

LE RADIAZIONI NON FANNO PIÙ PAURA?

A Novozybkov si è tenuto un nuovo seminario sulle radiazioni e le conseguenze dei loro effetti. Quanto è elevata la mortalità nelle province sud-occidentali della regione di Brjansk? Come sollevare lo status economico-sociale delle province colpite dall’incidente di Cernobyl? E soprattutto, come influire sulla mentalità delle persone che avendo vissuto per molti anni in zona contaminata hanno perso ogni spirito di iniziativa e anche la fiducia nel futuro?

Queste e altre questioni sono state affrontate il 27 e 28 settembre durante il seminario presso la filiale di Novozybkov dell’Università statale di Brjansk. Il seminario – indirizzato ai collaboratori degli enti scolastici – è stato condotto da specialisti d’alto livello: studiosi di Mosca e San Pietroburgo la cui attività è direttamente legata allo studio delle conseguenze degli effetti delle radiazioni, e anche da rappresentanti del Centro diagnostico di Brjansk.

Parallelamente si è svolta la prima di una serie di ricerche sociali organizzate dal Network scientifico internazionale per le questioni di Cernobyl (IKRIN) nell’ambito di un nuovo progetto triennale dell’ONU. Come racconta il coordinatore regionale Ekaterina Simko, «il progetto consta di quattro moduli, uno dei quali è la trasmissione ai giornalisti delle ultime e più fresche informazioni – verificate con precisione e formulate in una lingua comprensibile – sulla situazione nei territori contaminati. Il secondo modulo prevede la creazione di centri d’informazione computerizzati con l’accesso a Internet e dei corsi di formazione in informatica per diverse categorie della popolazione in quattro regioni (Kaluga, Orël, Brjansk e Tula). Il terzo modulo sono degli stage su uno stile sano di vita, nei quali coinvolgiamo gli operatori sociali dei vari enti affinché poi possano diffondere in una lingua comprensibile, con il principio di pari a pari, le informazioni sul fatto che nei territori contaminati si può vivere e lavorare senza pericolo».

E proprio di questo hanno parlato gli specialisti al seminario. Le radiazioni non bisogna temerle. È molto più efficace per le persone osservare alcune semplici regole per risiedere in zona contaminata. Come ha fatto notare Elena Chandolina dell’Istituto per la sicurezza radioattiva, «si possono con vari metodi ridurre gli effetti nocivi delle radiazioni. Si può asfaltare il proprio cortile, così come si faceva nei primi anni dopo l’incidente, ma si può anche semplicemente smettere di fumare. Perché il danno provocato dal fumo e da altre cattive abitudini supera abbondantemente quello provocato dalle radiazioni. Le radiazioni sono solamente uno dei fattori che agiscono su di noi».

Il monitoraggio sullo stato di salute degli abitanti delle province sud-occidentali della regione di Brjansk viene condotto costantemente. Ogni anno il Centro clinico-diagnostico di Brjansk visita da 60 a 80 mila abitanti delle province contaminate. Gli specialisti del centro hanno presentato dei risultati inaspettati: la mortalità nella zona radioattiva è inferiore che nella regione di Brjansk nel suo complesso, e le patologie che portano a un esito letale spesso non sono collegate con le radiazioni. Con questo i medici non negano che sullo stato della salute della popolazione delle zone contaminate non influisca anche il fattore di Cernobyl. Ma determinare concretamente quanto questo fattore influisca è piuttosto complicato.

Nella statistica della mortalità primeggiano le intossicazioni, che sono un quarto di tutte le morti. La maggior parte delle intossicazioni è causata dall’alcol e dai suoi surrogati. Si muore per patologie cardiache, le cui cause sono distrofie alcoliche al miocardio, per patologie del tratto gastro-intestinale – cirrosi e cirrosi alcoliche del fegato. «È uno stile di vita che le persone si creano da sole. E perciò non si può dire che tutte le malattie sono causate dalle radiazioni. Non è così. Questa gente muore per altre cause, e le radiazioni sono una scusa per bere», – è questa l’opinione di Galina Romanova, vice primario del Centro diagnostico di Brjansk.

Nel corso dell’evento si è parlato anche delle prospettive del Programma per Cernobyl. Ricordiamo che il Programma federale finalizzato al superamento delle conseguenze di incidenti e catastrofi, tra cui anche Cernobyl, si conclude nel 2010.

Quello che c’è da aspettarsi per il futuro l’ha raccontato Aleksandr Simonov, dell’Istituto per la sicurezza nucleare: «Attualmente è pronto il progetto del Programma, approvato dai ministeri competenti. Penso che verrà ratificato, e dal 2011 al 2015 verranno realizzate le iniziative del nuovo Programma per Cernobyl – che coinvolge la regione di Brjansk – riguardanti la costruzione e la ristrutturazione di alcuni oggetti della sanità pubblica come l’ospedale a Klincy, il Centro ematologico di Brjansk e altri».

L’anno che verrà potrà portare con sé dei correttivi non molto popolari per gli abitanti delle province contaminate e in particolare per quelli di Novozybkov. Essi riguardano lo status agevolato delle zone contaminate. In altre parole, c’è la possibilità che i cosiddetti “assegni di Cernobyl” siano ridotti o del tutto eliminati. Ma ancora non si sa. Secondo la legge, almeno una volta ogni 5 anni è necessario rivedere lo status delle zone contaminate da radioattività. Questo compito è svolto dal Ministero delle Emergenze. La nuova legge dovrebbe toccare in primo luogo le zone con status economico agevolato, quei centri abitati in cui la dose è inferiore a 1 milliesievert, e la concentrazione della radioattività è diventata inferiore a 1 curie per km². Questi territori verranno o del tutto esclusi dalle zone contaminate oppure declassati nella zona con status agevolato inferiore.

Da un lato, se cambiasse lo status economico agevolato, gli abitanti subirebbero una perdita in denaro, dall’altro però la diminuzione delle entrate potrebbe essere uno stimolo per lo sviluppo e l’apertura di un business personale e per l’aumento dei guadagni. È quello che ritengono gli studiosi.

L’ONU ha dichiarato gli anni dal 2006 al 2016 Decennio del ripristino e dello sviluppo persistente dei territori colpiti dalle conseguenze dell’incidente alla centrale nucleare di Cernobyl. Se in precedenza l’accento principale era posto sulla messa in sicurezza ecologica, a partire dal 2006 si è spostato sullo sviluppo socio-economico persistente delle comunità colpite dalla catastrofe.

Uno dei programmi dell’IKRIN è un concorso per l’assegnazione di piccoli contributi per il cofinanziamento di progetti elaborati dalla popolazione delle province contaminate di Russia, Bielorussia e Ucraina. Il concorso si chiuderà il 29 ottobre, e qualsiasi organizzazione no profit ufficialmente registrata o gruppo d’iniziativa con l’appoggio dell’amministrazione cittadina o provinciale potrà inviare la richiesta di partecipazione. Verranno poi selezionati 7 progetti. Il programma di sviluppo dell’ONU finanzia il 40% del budget totale del progetto per una somma massima di 5.000 dollari.

P:S: L’articolo riporta le opinioni che sono uscite dal seminario. Esse potrebbero suscitare nel lettore reazioni diverse. Si potrebbe quasi pensare che viviamo in condizioni ambientali sane e che respiriamo aria salubre!? Ovviamente non è così. Le infauste conseguenze degli effetti delle radiazioni non le nega nessuno. Il punto è come rapportarsi al problema. Il compito degli abitanti delle province contaminate è di organizzare la propria vita in quelle condizioni in cui sono capitati. Anche se non certo per colpa loro.

Data: 05.10.2010
Fonte: www.novozybkov.su
Traduzione: S.F.

PER L’ALIMENTAZIONE DEI BAMBINI

Il pagamento degli indennizzi per la mensa scolastica dei bambini residenti in zona contaminata – in conformità con la legislazione per Cernobyl – viene ripristinato anche nella provincia di Zlynka con l’inizio del nuovo anno scolastico, dopo la sospensione per la pausa estiva. Se ne occupa il Reparto per la tutela sociale della popolazione.

Per tutto il 2010, gli indennizzi mensili per l’alimentazione nelle mense di scuole e asili sono i seguenti:

1. Per i bambini dell’asilo nido (fino ai tre anni); nel primo anno di vita: 371,89 rubli (8,85 €); nel secondo e terzo anno di vita: 323,38 rubli (7,69 €).
2. Per i bambini dell’asilo (3-6 anni): 291,05 rubli (6,92 €).
3. Per i bambini tra i 3 e i 6 anni che non frequentano l’asilo per indicazioni mediche: 291,05 rubli (6,92 €).
4. Per i bambini delle scuole: 113,18 rubli (2,69 €).
5. Per i bambini in età scolastica che non frequentano la scuola per indicazioni mediche: 56,60 rubli (1,34 €).

Data: 09.10.2010
Fonte: www.zlunka.ucoz.net
Traduzione: S.F.

19/10/10

I FUNGHI «RISUONANO»

La stagione dei funghi è nel suo pieno. Quest’anno di porcini ce ne sono come non mai. Tuttavia non bisogna mai dimenticarsi che viviamo in una zona contaminata, in quanto i funghi sono uno dei doni del bosco che accumulano più radiazioni.

Prima di utilizzarli nel cibo, i funghi vanno assolutamente sottoposti al controllo radiologico. Il pericolo principale è il Cesio-137. Nella norma il contenuto di questo elemento nei funghi (freschi o marinati) non deve superare i 500 becquerel (Bq) per chilogrammo.

I cittadini di Novozybkov il contenuto radioattivo dei funghi possono controllarlo gratuitamente. Al Laboratorio radiologico in via Komsomol’skaja 22 analizzano infatti dei campioni di funghi. La corrispondente di «NV» ci è andata con i propri funghi raccolti alla vigilia in provincia di Krasnaja Gora. Dopo alcuni minuti altri funghi, già sottoposti al trattamento termico, sono stati portati da un’altra abitante della città. Lo specialista ha compilato l’atto di ricezione dei campioni. Il risultato hanno promesso di comunicarcelo nel corso di un’ora.

Mentre nel laboratorio accertavano quale fosse il livello di radiazioni nei campioni, noi abbiamo conversato con lo specialista e siamo venuti a sapere alcune cose. In primo luogo che praticamente in tutti i funghi – com’è dimostrato dai risultati delle prove di laboratorio – che sono stati portati a far controllare in queste due ultime settimane dalla popolazione il livello delle radiazioni supera la norma. In alcuni casi di poco, in altre di decine di volte. Ad esempio, in dei funghi bianchi secchi che erano stati raccolti nel villaggio di Barki il contenuto di cesio era di 70.000 Bq/kg, per una norma di 2.500 Bq/kg. A proposito, l’essiccatura non riduce il contenuto di radionuclidi. Anzi, al contrario la loro concentrazione aumenta.

I funghi non sono identici per accumulo di cesio. La radioattività più elevata si registra in ovoli, lactarius, xerocomus. Livelli più bassi sono rilevati in chiodini, gallinacci e funghi bianchi. I più puliti sono gli champignon e i pleurotus coltivati artificialmente. Questi ultimi si possono utilizzare senza uno speciale trattamento. Nei casi rimanenti è meglio invece non trascurarlo. È dimostrato che i funghi contaminati da sostanze radioattive si possono portare quasi alla norma. Per far questo bisogna ripulire i funghi freschi dalla terra e dallo strame del bosco, lavarli accuratamente con l’acqua, cambiandola tre volte. Poi farli bollire tre volte rispettivamente per 10, 20 e 20 minuti in una soluzione con il 3% di sale da cucina, ogni volta cambiando l’acqua bollita con acqua nuova. Con questo trattamento il contenuto del cesio si abbassa dell’80-90%. Un altro metodo è quello di lasciare a macerare i funghi in una soluzione con il 10% di sale per alcune ore, e in alcuni casi fino a tre giorni. La soluzione va cambiata due o tre volte, e i funghi vanno sciacquati con acqua corrente. In questo modo si può ridurre la radioattività quasi del 100%. Con la macerazione si possono “disattivare” tutti i tipi di funghi tranne gli ovoli.

Ma ora torniamo al laboratorio radiologico e scopriamo che cosa hanno indicato i campioni dei funghi. Il risultato era prevedibile – nei funghi freschi della provincia di Krasnaja Gora il livello del cesio radioattivo è risultato di 6.465 Bq/kg (13 volte sopra la norma di 500 Bq/kg). Nei funghi precedentemente trattati con bollitura che aveva portato l’altra donna dopo di noi, il livello delle radiazioni (961 Bq/kg) è di quasi due volte superiore alla norma. Vale a dire che un corretto trattamento dà i suoi risultati. È anche vero che dopo di esso si perdono solitamente le qualità gustative dei funghi. Utilizzare nel cibo funghi saporiti ma dannosi per la salute oppure un po’ meno saporiti ma non dannosi è una vostra scelta.

Data: 21.09.2010
Fonte: www.novozybkov.su
Traduzione: S.F.

GREEENPEACE E BELLONA A PUTIN: COSA È SUCCESSO DAVVERO NELLA CENTRALE NUCLEARE DI KURSK?

Link all'articolo su «greenreport.it» del 10.10.2010:

NELL’OSPEDALE DI GOMEL’ AI PAZIENTI HANNO DATO DA MANGIARE MERCURIO

Il 14 settembre i pazienti del reparto ORL dell’ospedale di Gomel’ durante il pranzo in mensa hanno scoperto nei loro piatti del mercurio. Il fatto è stato comunicato alla polizia. Sul posto sono accorsi gli agenti del Ministero delle Emergenze e della polizia.
Sul posto è stato stabilito che nella dispensa del locale di distribuzione è scoppiato un termometro al mercurio, il quale è finito in tre piatti per un peso complessivo di più di un grammo.

Data: 10.09.2010
Fonte: charter97.org
Traduzione: S.F.

15/10/10

IL FOTOVOLTAICO PIÙ ECONOMICO DELL'ENERGIA ATOMICA, MA L'ITALIA NON VUOLE CAMBIARE STRADA

Link all'articolo de "Il Fatto Quotidiano" del 14.10.2010

A RJAZAN’ È STATO PROFANATO IL MEMORIALE AI LIQUIDATORI DELL’INCIDENTE DI CERNOBYL

Il giardino in memoria delle vittime della catastrofe nucleare è diventato simbolo di decadimento morale. Il Parco di Cernobyl a Rjazan’ si sta gradualmente trasformando in una discarica di spazzatura. Ma ancora più oltraggioso è il fatto che il monumento agli eroi-liquidatori della centrale di Cernobyl sia stato profanato con parole oscene al loro indirizzo e una svastica.

Ricordiamo che dei 2.500 liquidatori di Riazan’ 760 sono morti e 1.800 sono diventati invalidi; oggi fanno parte dell’organizzazione regionale di Rjazan’ “Sojuz Cernobyl”. Un simile atto di vandalismo per loro non è soltanto un’offesa, è un colpo a coloro che sono ancora in vita.

Data: 25.08.2010
Fonte: www.vesti.ru
Traduzione: S.F.

UN MUSEO DI CERNOBYL VERRÀ APERTO A CHAR’KOV

Lo ha comunicato l’8 settembre Gennadij Kernes, segretario del consiglio cittadino di Char’kov, alla cerimonia di commiato con Sergej Nečeporenko (scomparso il 6 settembre)), presidente dell’organizzazione “Sojuz Cernobylja Ukrainy” di Char’kov.

«Aprire a Char’kov un museo di Cernobyl era il sogno di Nečeporenko» – ha detto Kernes, aggiungendo anche che nel museo saranno allestite le informazioni sull’uomo che è stato l’iniziatore della creazione di questo luogo della memoria.

Nota informativa:

In Ucraina si contano 2,3 milioni di vittime in conseguenza dell’incidente di Cernobyl. Nella regione di Char’kov vivono 27.500 persone (10.200 a Char’kov) colpite dall’incidente alla centrale, tra cui 7.300 bambini. A Char’kov vivono circa 7.000 liquidatori dell’incidente di Cernobyl. In città sono attive alcune organizzazioni di cernobyliani che si occupano della risoluzione dei problemi dei liquidatori e delle loro famiglie.

Data: 08.09.2010
Fonte: sq.com.ua
Traduzione: S.F.

14/10/10

PROGETTO «VILLAGGI AMICI»

Le Russie di Cernobyl (del Centro del Sole circolo di Legambiente) propone il nuovo programma "Villaggi amici".

PREMESSE

La provincia russa è un altro paese rispetto alla capitale Mosca. È il paradosso russo: da una parte grande potenza sullo scenario internazionale, dall’altra povertà e depressione per buona parte della popolazione. I bambini della “Russia di Cernobyl” – che in buona parte corrisponde alla regione di Brjansk – continuano a vivere senza un’adeguata tutela sanitario-sociale, meno garantita ad esempio che nella vicina regione bielorussa di Gomel.

Nel corso dell’ultimo decennio sono stati realizzati da circoli e comitati Cernobyl italiani svariati piccoli e grandi interventi di aiuto e di sostegno in diversi villaggi russi e bielorussi della zona di Cernobyl, spesso però senza un’idea d’insieme e di continuità.

IL PROGETTO

La proposta è ora quella di abbinare ufficialmente alcune comunità italiane (comitato Cernobyl + Comune + scuola + associazioni locali) e alcuni villaggi della zona di Cernobyl per creare un rapporto privilegiato e dare continuità negli anni a una serie di iniziative di sostegno, amicizia e scambio.

Il progetto "Villaggi Amici"” diverrebbe così una sorta di contenitore e di coordinamento di appoggio per lo sviluppo di una serie di programmi di gemellaggio tra comunità italiane e villaggi russi (o bielorussi), ognuno con le sue specificità. La continuità del programma e la visibilità specifica del partner beneficiario dovrebbero anche stimolare la partecipazione e la raccolta fondi sul territorio locale italiano.

Dentro la cornice generale del gemellaggio tra due comunità, annualmente si possono poi realizzare progettualità di vario tipo, a seconda delle necessità locali, della fantasia e delle possibilità economiche della parte italiana. Alcuni esempi di possibili programmi:
  • Aiuti materiali a scuole o punti medici (ristrutturazioni, piccoli interventi di manutenzione, acquisti di attrezzature mancanti).
  • Rifornimento annuale di materiale scolastico e ludico per la scuola.
  • Invio in sanatorio nell’ambito del Progetto Dubrava dei bambini di quello specifico villaggio.
  • Sostegno sanitario per bambini con patologie particolari.
  • Borse di studio per ragazzi del villaggio particolarmente meritevoli e con pochi mezzi per proseguire gli studi.
  • Scambi di corrispondenza e lavori artistici tra la scuola italiana e quella russa.
  • Programmi culturali di valorizzazione delle tradizioni locali reciproche.
  • Visita annuale di una delegazione italiana nel villaggio ed eventuale visita di una delegazione russa in Italia.
  • Raccolta di materiali sulla storia e l’attualità del villaggio (con interviste alla popolazione) per fare delle pubblicazioni.
  • Foto e video reportage sul villaggio.
  • Monitoraggio della radioattività del territorio circostante.
  • Diffusione di programmi informativi sulla radioprotezione alimentare.
  • Monitoraggio sanitario della popolazione e raccolta dati.
  • Programma di supporto alle famiglie più disagiate in collaborazione con i Servizi sociali provinciali.
LA GEOGRAFIA DEI VILLAGGI

Il progetto è rivolto specialmente (ma non esclusivamente) ai villaggi delle province maggiormente contaminate della zona di Cernobyl russa, quelle di Novozybkov e Zlynka (regione di Brjansk), dove negli ultimi anni si sono instaurati buoni rapporti con le amministrazioni provinciali, in collaborazione con le quali abbiamo realizzato interventi in alcuni villaggi come Vereščaki e Dobrodeevka.

In provincia di Novozybkov si trovano 19 villaggi principali con la scuola (attorno ai quali ruota una serie di villaggetti e frazioni amministrativamente da essi dipendenti): Vereščaki, Katiči, Starye Boboviči, Novye Boboviči, Staroe Selo, Staryj Krivec, Snovskoe, Zamiševo, Staryj Vyškov, Opytnaja Stancija, Trostan’, Katašin, Belyj Kolodec, Sinij Kolodec, Chaleeviči, Vnukoviči, Krutoberëzka, Manjuki, Šelomy (in neretto nella carina)

In provincia di Zlynka di villaggi principali con la scuola ce ne sono 12: Vyškov, Dobrodeevka, Lysye, Rogov, Sofievka, Karpilovka, Malye Ščerbiniči, Bol’šie Ščerbiniči, Kožanovka, Deniskoviči, Spiridonova-Buda, Petrjatinka.

LA SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA

I villaggi delle province contaminate si trovano in una situazione di depressione socio-economica, in particolare nella provincia di Zlynka, ancora più povera e abbandonata di quella di Novozybkov. È evidente la differenza con la cittadina capoluogo di provincia, dove si sta man mano sviluppando l’iniziativa privata e le condizioni di vita – pur con tutti i problemi – sono un po’ migliori.

Nei villaggi è diffusa la disgregazione famigliare: genitori con più matrimoni incrociati alle spalle, situazioni di violenza famigliare, bambini in tutela e alcolismo dilagante. Molti padri – ma anche madri – per sbarcare il lunario vanno a fare lavori stagionali in nero a Mosca, con prolungate assenze da casa.

LE CASE

La popolazione dei villaggi – in media qualche centinaio di persone – abita per la maggior parte in casette di legno o legno e mattone, alcune dignitose e ben curate, molte in disfacimento e trascurate. In alcuni villaggi vi è anche qualche piccola palazzina. Non di rado le case sono senza servizi interni.

Molte case dei villaggi contaminati che in seguito a Cernobyl vennero in parte evacuati – ma non interdetti – sono state negli ultimi 15 anni ripopolate da famiglie emigrate da Kazachstan, Uzbekistan, Cecenia, Armenia e altre repubbliche ex sovietiche più povere o con situazioni di guerra o instabilità politica. Spesso si tratta di izbe di legno in rovina.

LA SCUOLA

I centri di aggregazione dei villaggi sono le scuole, di solito edifici malmessi e oscuri ma resi dignitosi e vivaci dalle attività di scolari e insegnanti. I bambini passano buona parte della giornata a scuola, dove sono seguiti dalle educatrici, fanno attività ricreative ed è loro garantito un minimo di alimentazione.

I maggiori problemi s’incontrano non tanto tra i bambini, ma tra gli adolescenti e i giovani. Le prospettive infatti sono oscure: difficoltà ad accedere a studi qualificati. mancanza di lavoro, stipendi bassissimi, mancanza di luoghi sociali dove coltivare i propri interessi e le proprie attitudini, alcolismo ecc.

IL SOVIET RURALE

È l’ente di amministrazione locale del villaggio. In generale tutti i villaggi dipendono dall’amministrazione provinciale che ha sede nel capoluogo.

IL KOLCHOZ

In epoca sovietica i kolchoz (fattorie collettive) erano fiorenti e garantivano l’occupazione e l’economia produttiva del villaggio. Ora in Russia si trovano quasi tutti in uno stato di depressione e in perdita; molti chiudono o vengono a mano a mano privatizzati. Si capisce poi che dopo Cernobyl la produzione agricola e zootecnica nelle terre contaminate non ha molte prospettive. Insieme alla scuola e all’amministrazione è comunque spesso l’unica possibilità di occupazione nel villaggio.

IL FAP

La traduzione della sigla russa FAP è “Punto infermieristico-ostetrico”. In pratica i FAP sono degli ambulatori di villaggio, unici punti di assistenza sanitaria per la popolazione rurale, oltre all’ospedale provinciale del capoluogo. Hanno funzione di primo soccorso e assistenza medica di base per gli abitanti del villaggio. È un punto di riferimento indispensabile, soprattutto per la popolazione anziana e più povera. Nella maggior parte dei casi i FAP della provincia russa – per mancanza di fondi da parte dell’amministrazione – sono caratterizzati da problemi strutturali, mancanza di personale specializzato e carenza di strumentazione e medicine di base.

LA CASA DELLA CULTURA

Scuola a parte, è l’unico punto di aggregazione dei villaggi. In edifici tristi, freddi e malmessi, funge di solito da centro culturale, biblioteca, club giovanile, discoteca ecc.

MAGAZIN

È il negozio, il piccolo emporio statale del paese dove si vendono prodotti di ogni genere. In risalto sempre le pile di scatolame e conserve e le bottiglie di vodka. In alcuni villaggi stanno aprendo dei piccoli negozi o bar privati, ma è ancora piuttosto raro.

LA NATURA

I villaggi si trovano solitamente nelle vicinanze di boschi, fiumiciattoli, stagni e laghetti. La natura è bella, anche se spesso trascurata (ad esempio, rispetto alla vicina Bielorussia dove tutti i boschi sono in ordine). Prima di Cernobyl, queste zone avevano anche un discreto afflusso turistico dalle grandi città sovietiche.

La natura circostante offre molti alimenti gratuiti: funghi, frutti di bosco, selvaggina, pesci, tutto in minore o maggiore misura radioattivo, ma che viene regolarmente consumato dalla popolazione. Essendo quasi tutti poveri, le famiglie si garantiscono la sussistenza tenendo anche un orto e alcuni animali.


Link al pdf della presentazione completa del progetto Villaggi Amici