A Novozybkov si è tenuto un nuovo seminario sulle radiazioni e le conseguenze dei loro effetti. Quanto è elevata la mortalità nelle province sud-occidentali della regione di Brjansk? Come sollevare lo status economico-sociale delle province colpite dall’incidente di Cernobyl? E soprattutto, come influire sulla mentalità delle persone che avendo vissuto per molti anni in zona contaminata hanno perso ogni spirito di iniziativa e anche la fiducia nel futuro?
Queste e altre questioni sono state affrontate il 27 e 28 settembre durante il seminario presso la filiale di Novozybkov dell’Università statale di Brjansk. Il seminario – indirizzato ai collaboratori degli enti scolastici – è stato condotto da specialisti d’alto livello: studiosi di Mosca e San Pietroburgo la cui attività è direttamente legata allo studio delle conseguenze degli effetti delle radiazioni, e anche da rappresentanti del Centro diagnostico di Brjansk.
Parallelamente si è svolta la prima di una serie di ricerche sociali organizzate dal Network scientifico internazionale per le questioni di Cernobyl (IKRIN) nell’ambito di un nuovo progetto triennale dell’ONU. Come racconta il coordinatore regionale Ekaterina Simko, «il progetto consta di quattro moduli, uno dei quali è la trasmissione ai giornalisti delle ultime e più fresche informazioni – verificate con precisione e formulate in una lingua comprensibile – sulla situazione nei territori contaminati. Il secondo modulo prevede la creazione di centri d’informazione computerizzati con l’accesso a Internet e dei corsi di formazione in informatica per diverse categorie della popolazione in quattro regioni (Kaluga, Orël, Brjansk e Tula). Il terzo modulo sono degli stage su uno stile sano di vita, nei quali coinvolgiamo gli operatori sociali dei vari enti affinché poi possano diffondere in una lingua comprensibile, con il principio di pari a pari, le informazioni sul fatto che nei territori contaminati si può vivere e lavorare senza pericolo».
E proprio di questo hanno parlato gli specialisti al seminario. Le radiazioni non bisogna temerle. È molto più efficace per le persone osservare alcune semplici regole per risiedere in zona contaminata. Come ha fatto notare Elena Chandolina dell’Istituto per la sicurezza radioattiva, «si possono con vari metodi ridurre gli effetti nocivi delle radiazioni. Si può asfaltare il proprio cortile, così come si faceva nei primi anni dopo l’incidente, ma si può anche semplicemente smettere di fumare. Perché il danno provocato dal fumo e da altre cattive abitudini supera abbondantemente quello provocato dalle radiazioni. Le radiazioni sono solamente uno dei fattori che agiscono su di noi».
Il monitoraggio sullo stato di salute degli abitanti delle province sud-occidentali della regione di Brjansk viene condotto costantemente. Ogni anno il Centro clinico-diagnostico di Brjansk visita da 60 a 80 mila abitanti delle province contaminate. Gli specialisti del centro hanno presentato dei risultati inaspettati: la mortalità nella zona radioattiva è inferiore che nella regione di Brjansk nel suo complesso, e le patologie che portano a un esito letale spesso non sono collegate con le radiazioni. Con questo i medici non negano che sullo stato della salute della popolazione delle zone contaminate non influisca anche il fattore di Cernobyl. Ma determinare concretamente quanto questo fattore influisca è piuttosto complicato.
Nella statistica della mortalità primeggiano le intossicazioni, che sono un quarto di tutte le morti. La maggior parte delle intossicazioni è causata dall’alcol e dai suoi surrogati. Si muore per patologie cardiache, le cui cause sono distrofie alcoliche al miocardio, per patologie del tratto gastro-intestinale – cirrosi e cirrosi alcoliche del fegato. «È uno stile di vita che le persone si creano da sole. E perciò non si può dire che tutte le malattie sono causate dalle radiazioni. Non è così. Questa gente muore per altre cause, e le radiazioni sono una scusa per bere», – è questa l’opinione di Galina Romanova, vice primario del Centro diagnostico di Brjansk.
Nel corso dell’evento si è parlato anche delle prospettive del Programma per Cernobyl. Ricordiamo che il Programma federale finalizzato al superamento delle conseguenze di incidenti e catastrofi, tra cui anche Cernobyl, si conclude nel 2010.
Quello che c’è da aspettarsi per il futuro l’ha raccontato Aleksandr Simonov, dell’Istituto per la sicurezza nucleare: «Attualmente è pronto il progetto del Programma, approvato dai ministeri competenti. Penso che verrà ratificato, e dal 2011 al 2015 verranno realizzate le iniziative del nuovo Programma per Cernobyl – che coinvolge la regione di Brjansk – riguardanti la costruzione e la ristrutturazione di alcuni oggetti della sanità pubblica come l’ospedale a Klincy, il Centro ematologico di Brjansk e altri».
L’anno che verrà potrà portare con sé dei correttivi non molto popolari per gli abitanti delle province contaminate e in particolare per quelli di Novozybkov. Essi riguardano lo status agevolato delle zone contaminate. In altre parole, c’è la possibilità che i cosiddetti “assegni di Cernobyl” siano ridotti o del tutto eliminati. Ma ancora non si sa. Secondo la legge, almeno una volta ogni 5 anni è necessario rivedere lo status delle zone contaminate da radioattività. Questo compito è svolto dal Ministero delle Emergenze. La nuova legge dovrebbe toccare in primo luogo le zone con status economico agevolato, quei centri abitati in cui la dose è inferiore a 1 milliesievert, e la concentrazione della radioattività è diventata inferiore a 1 curie per km². Questi territori verranno o del tutto esclusi dalle zone contaminate oppure declassati nella zona con status agevolato inferiore.
Da un lato, se cambiasse lo status economico agevolato, gli abitanti subirebbero una perdita in denaro, dall’altro però la diminuzione delle entrate potrebbe essere uno stimolo per lo sviluppo e l’apertura di un business personale e per l’aumento dei guadagni. È quello che ritengono gli studiosi.
L’ONU ha dichiarato gli anni dal 2006 al 2016 Decennio del ripristino e dello sviluppo persistente dei territori colpiti dalle conseguenze dell’incidente alla centrale nucleare di Cernobyl. Se in precedenza l’accento principale era posto sulla messa in sicurezza ecologica, a partire dal 2006 si è spostato sullo sviluppo socio-economico persistente delle comunità colpite dalla catastrofe.
Uno dei programmi dell’IKRIN è un concorso per l’assegnazione di piccoli contributi per il cofinanziamento di progetti elaborati dalla popolazione delle province contaminate di Russia, Bielorussia e Ucraina. Il concorso si chiuderà il 29 ottobre, e qualsiasi organizzazione no profit ufficialmente registrata o gruppo d’iniziativa con l’appoggio dell’amministrazione cittadina o provinciale potrà inviare la richiesta di partecipazione. Verranno poi selezionati 7 progetti. Il programma di sviluppo dell’ONU finanzia il 40% del budget totale del progetto per una somma massima di 5.000 dollari.
P:S: L’articolo riporta le opinioni che sono uscite dal seminario. Esse potrebbero suscitare nel lettore reazioni diverse. Si potrebbe quasi pensare che viviamo in condizioni ambientali sane e che respiriamo aria salubre!? Ovviamente non è così. Le infauste conseguenze degli effetti delle radiazioni non le nega nessuno. Il punto è come rapportarsi al problema. Il compito degli abitanti delle province contaminate è di organizzare la propria vita in quelle condizioni in cui sono capitati. Anche se non certo per colpa loro.
Data: 05.10.2010
Fonte: www.novozybkov.su
Traduzione: S.F.
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