La stagione dei funghi è nel suo pieno. Quest’anno di porcini ce ne sono come non mai. Tuttavia non bisogna mai dimenticarsi che viviamo in una zona contaminata, in quanto i funghi sono uno dei doni del bosco che accumulano più radiazioni.
Prima di utilizzarli nel cibo, i funghi vanno assolutamente sottoposti al controllo radiologico. Il pericolo principale è il Cesio-137. Nella norma il contenuto di questo elemento nei funghi (freschi o marinati) non deve superare i 500 becquerel (Bq) per chilogrammo.
I cittadini di Novozybkov il contenuto radioattivo dei funghi possono controllarlo gratuitamente. Al Laboratorio radiologico in via Komsomol’skaja 22 analizzano infatti dei campioni di funghi. La corrispondente di «NV» ci è andata con i propri funghi raccolti alla vigilia in provincia di Krasnaja Gora. Dopo alcuni minuti altri funghi, già sottoposti al trattamento termico, sono stati portati da un’altra abitante della città. Lo specialista ha compilato l’atto di ricezione dei campioni. Il risultato hanno promesso di comunicarcelo nel corso di un’ora.
Mentre nel laboratorio accertavano quale fosse il livello di radiazioni nei campioni, noi abbiamo conversato con lo specialista e siamo venuti a sapere alcune cose. In primo luogo che praticamente in tutti i funghi – com’è dimostrato dai risultati delle prove di laboratorio – che sono stati portati a far controllare in queste due ultime settimane dalla popolazione il livello delle radiazioni supera la norma. In alcuni casi di poco, in altre di decine di volte. Ad esempio, in dei funghi bianchi secchi che erano stati raccolti nel villaggio di Barki il contenuto di cesio era di 70.000 Bq/kg, per una norma di 2.500 Bq/kg. A proposito, l’essiccatura non riduce il contenuto di radionuclidi. Anzi, al contrario la loro concentrazione aumenta.
I funghi non sono identici per accumulo di cesio. La radioattività più elevata si registra in ovoli, lactarius, xerocomus. Livelli più bassi sono rilevati in chiodini, gallinacci e funghi bianchi. I più puliti sono gli champignon e i pleurotus coltivati artificialmente. Questi ultimi si possono utilizzare senza uno speciale trattamento. Nei casi rimanenti è meglio invece non trascurarlo. È dimostrato che i funghi contaminati da sostanze radioattive si possono portare quasi alla norma. Per far questo bisogna ripulire i funghi freschi dalla terra e dallo strame del bosco, lavarli accuratamente con l’acqua, cambiandola tre volte. Poi farli bollire tre volte rispettivamente per 10, 20 e 20 minuti in una soluzione con il 3% di sale da cucina, ogni volta cambiando l’acqua bollita con acqua nuova. Con questo trattamento il contenuto del cesio si abbassa dell’80-90%. Un altro metodo è quello di lasciare a macerare i funghi in una soluzione con il 10% di sale per alcune ore, e in alcuni casi fino a tre giorni. La soluzione va cambiata due o tre volte, e i funghi vanno sciacquati con acqua corrente. In questo modo si può ridurre la radioattività quasi del 100%. Con la macerazione si possono “disattivare” tutti i tipi di funghi tranne gli ovoli.
Ma ora torniamo al laboratorio radiologico e scopriamo che cosa hanno indicato i campioni dei funghi. Il risultato era prevedibile – nei funghi freschi della provincia di Krasnaja Gora il livello del cesio radioattivo è risultato di 6.465 Bq/kg (13 volte sopra la norma di 500 Bq/kg). Nei funghi precedentemente trattati con bollitura che aveva portato l’altra donna dopo di noi, il livello delle radiazioni (961 Bq/kg) è di quasi due volte superiore alla norma. Vale a dire che un corretto trattamento dà i suoi risultati. È anche vero che dopo di esso si perdono solitamente le qualità gustative dei funghi. Utilizzare nel cibo funghi saporiti ma dannosi per la salute oppure un po’ meno saporiti ma non dannosi è una vostra scelta.
Data: 21.09.2010
Fonte: www.novozybkov.su
Traduzione: S.F.
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