25 anni dopo la più grande catastrofe nucleare della storia, alcune nuove scoperte degli scienziati mettono in evidenza che la portata delle conseguenze dell’esplosione alla centrale nucleare di Cernobyl è stata finora sottostimata. Nello scorso mese alcuni esperti hanno pubblicato una serie di resoconti nei quali si dimostra che – a differenza delle precedenti conclusioni – nella zona d’evacuazione che circonda l’ex centrale nucleare stanno diminuendo le popolazioni di animali, e che il livello di contaminazione radioattiva in conseguenza dello scoppio è stato mostruoso. In quei luoghi si trovano sempre più spesso cinghiali con un elevato contenuto di cesio. Questi dati sono stati pubblicati alcuni mesi dopo che alcuni medici ucraini e bielorussi avevano rilevato l’aumento dei casi di malattie oncologiche, di mutazioni e di malattie del sangue. Essi ritengono che tutti questi fenomeni siano collegati all’incidente alla centrale di Cernobyl.Nel frattempo, in una ricerca effettuata negli USA, i cui risultati sono stati pubblicati nell’aprile del 2010, si parla dell’aumento dei difetti congeniti provocati, con tutta evidenza, dall’assunzione di piccole dosi di radiazioni nel corso di lungo tempo.
Come ritengono gli attivisti del movimento contro l’utilizzo dell’energia nucleare, i dati della ricerca starebbero a indicare che gli abitanti della zona contaminata sentiranno su di sé le conseguenze dell’incidente ancora per alcune decine, se non centinaia di anni.
«Questo problema non scomparirà da solo in alcuni anni. In quelle terre esso si farà sentire per centinaia di anni», ha dichiarato in un’intervista a IPS Rianne Teule di Greenpeace. «Le ricerche effettuate di recente mostrano che le conseguenze sono assai più serie di quello che nel 2006 avevano affermato l’OMS e il MAGATE. Questi problemi esisteranno a lungo, e questo verrà confermato nel corso di altre ricerche. Da soli di certo non scompariranno» – ha aggiunto l’attivista di Greenpeace.
Secondo le stime, il livello di radiazioni alla centrale di Cernobyl dopo l’esplosione superava di 200 volte la dose complessiva di radiazioni emanata dalle due bombe atomiche lanciate nel 1945 dagli aerei americani sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki.
Lo scoppio e gli incendi portarono alla formazione di un’immensa nube radioattiva che ricoprì tutta l’Europa e provocò la necessità di evacuare 350.000 persone dalle province circostanti la centrale.
Nel corso di alcuni anni, l’ONU, l’OMS, il MAGATE e altre organizzazioni si unirono agli sforzi dei governi di Russia, Bielorussia e Ucraina nella creazione del cosiddetto Forum su Cernobyl allo scopo di studiare dettagliatamente le conseguenze dell’incidente e di pubblicarne i risultati nel 2006.
A conclusione della ricerca, venne redatta una relazione nella quale veniva scritto che l’incidente di Cernobyl aveva causato solamente la morte di 56 persone (47 liquidatori e 9 bambini con il cancro della tiroide) e indirettamente portato al decesso di circa 4.000 persone. Cionondimeno, la relazione venne sottoposta a una dura critica da parte di altri gruppi di esperti, che affermavano che il numero delle persone morte era di molto maggiore e le conseguenze dell’incidente erano molto più gravi.
Alcuni hanno messo in dubbio la posizione del MAGATE, il quale nel corso di decenni si era schierato a sostegno dell’utilizzo dell’energia nucleare a scopi pacifici.
Studi alternativi hanno contraddetto le conclusioni del Forum su Cernobyl, mettendo in guardia sul fatto che le conseguenze dell’incidente per la salute delle persone sarebbero state molto più devastanti.
Nella relazione del TORCH, pubblicata nel 2006 dagli studiosi inglesi Ian Fairlie e David Summer, viene indicato il danno che possono provocare alla salute le piccole dosi di radiazioni e l’assunzione di prodotti alimentari contaminati. Gli studiosi asseriscono anche che come minimo è stata sottostimata del 30% la quantità delle particelle radioattive gettate nell’atmosfera in conseguenza dell’esplosione.
Inoltre, le stesse cifre ufficiali pubblicate dai paesi vittime della contaminazione radioattiva contraddicono le conclusioni del Forum di Cernobyl. L’Agenzia internazionale per lo studio del cancro, che fa parte strutturalmente dell’ONU, è giunta alla conclusione che il numero più probabile di morti in conseguenza dell’incidente di Cernobyl è da ritenersi intorno a 16.000, mentre, secondo i conteggi dell’Accademia russa delle Scienze, attualmente in Ucraina e in Bielorussia sarebbero decedute 140.000 persone e 60.000 in Russia. La Commissione governativa per le radiazioni ucraina indica una cifra di 500.000 morti.
All’inizio del 2010, alcuni medici ucraini e bielorussi hanno riferito ai mass-media ucraini dell’aumento dei casi di malattie oncologiche, della mortalità infantile e di altri casi di peggioramento della salute, i quali, cosa di cui sono convinti, sarebbero causati dalle conseguenze dell’incidente alla centrale nucleare di Cernobyl.
«Le cifre sul numero delle morti per malattie oncologiche riportate dall’ONU e dal MAGATE non coincidono con le stime di altre organizzazioni facenti parte del Forum su Cernobyl» – ha sottolineato Oksana Kostikova, collaboratrice dell’ospedale pediatrico per le malattie oncologiche della città di Minsk.
D’altra parte, la stima dell’Agenzia internazionale per lo studio del cancro sul fatto che in conseguenza dell’incidente sarebbero morte 16.000 persone «è più precisa di quello che noi osserviamo quotidianamente» – ha aggiunto essa.
Il medico americano Wladimir Wertelecki in aprile ha pubblicato un’ampia ricerca sui difetti congeniti nei bambini in Ucraina, nella quale si parla della crescita delle alterazioni in determinate province del paese. L’esperto ritiene che tale fenomeno, con tutta evidenza, sia collegato all’assunzione di piccole dosi di radiazioni nel corso di lungo tempo. Wertelecki ha dichiarato che le conclusioni del Forum su Cernobyl devono essere riviste per poter conoscere il reale effetto di un incidente nucleare sulla salute delle persone.
«La posizione ufficiale si basa sulla tesi che l’incidente di Cernobyl e i difetti congeniti non sono collegati fra di loro. Tale posizione deve essere rivista» – ha dichiarato l’esperto.
Data: 24.08.2010
Fonte: www.rtkorr.com
Traduzione: S.F.
Link al pdf dell'articolo Le conseguenze di Cernobyl potranno farsi sentire ancora per un centinaio di anni
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