Le Russie di Cernobyl (del Centro del Sole circolo di Legambiente) propone il nuovo programma "Villaggi amici".
PREMESSE
La provincia russa è un altro paese rispetto alla capitale Mosca. È il paradosso russo: da una parte grande potenza sullo scenario internazionale, dall’altra povertà e depressione per buona parte della popolazione. I bambini della “Russia di Cernobyl” – che in buona parte corrisponde alla regione di Brjansk – continuano a vivere senza un’adeguata tutela sanitario-sociale, meno garantita ad esempio che nella vicina regione bielorussa di Gomel.
Nel corso dell’ultimo decennio sono stati realizzati da circoli e comitati Cernobyl italiani svariati piccoli e grandi interventi di aiuto e di sostegno in diversi villaggi russi e bielorussi della zona di Cernobyl, spesso però senza un’idea d’insieme e di continuità.
IL PROGETTO
La proposta è ora quella di abbinare ufficialmente alcune comunità italiane (comitato Cernobyl + Comune + scuola + associazioni locali) e alcuni villaggi della zona di Cernobyl per creare un rapporto privilegiato e dare continuità negli anni a una serie di iniziative di sostegno, amicizia e scambio.
Il progetto "Villaggi Amici"” diverrebbe così una sorta di contenitore e di coordinamento di appoggio per lo sviluppo di una serie di programmi di gemellaggio tra comunità italiane e villaggi russi (o bielorussi), ognuno con le sue specificità. La continuità del programma e la visibilità specifica del partner beneficiario dovrebbero anche stimolare la partecipazione e la raccolta fondi sul territorio locale italiano.
Dentro la cornice generale del gemellaggio tra due comunità, annualmente si possono poi realizzare progettualità di vario tipo, a seconda delle necessità locali, della fantasia e delle possibilità economiche della parte italiana. Alcuni esempi di possibili programmi:
- Aiuti materiali a scuole o punti medici (ristrutturazioni, piccoli interventi di manutenzione, acquisti di attrezzature mancanti).
- Rifornimento annuale di materiale scolastico e ludico per la scuola.
- Invio in sanatorio nell’ambito del Progetto Dubrava dei bambini di quello specifico villaggio.
- Sostegno sanitario per bambini con patologie particolari.
- Borse di studio per ragazzi del villaggio particolarmente meritevoli e con pochi mezzi per proseguire gli studi.
- Scambi di corrispondenza e lavori artistici tra la scuola italiana e quella russa.
- Programmi culturali di valorizzazione delle tradizioni locali reciproche.
- Visita annuale di una delegazione italiana nel villaggio ed eventuale visita di una delegazione russa in Italia.
- Raccolta di materiali sulla storia e l’attualità del villaggio (con interviste alla popolazione) per fare delle pubblicazioni.
- Foto e video reportage sul villaggio.
- Monitoraggio della radioattività del territorio circostante.
- Diffusione di programmi informativi sulla radioprotezione alimentare.
- Monitoraggio sanitario della popolazione e raccolta dati.
- Programma di supporto alle famiglie più disagiate in collaborazione con i Servizi sociali provinciali.
LA GEOGRAFIA DEI VILLAGGI
Il progetto è rivolto specialmente (ma non esclusivamente) ai villaggi delle province maggiormente contaminate della zona di Cernobyl russa, quelle di Novozybkov e Zlynka (regione di Brjansk), dove negli ultimi anni si sono instaurati buoni rapporti con le amministrazioni provinciali, in collaborazione con le quali abbiamo realizzato interventi in alcuni villaggi come Vereščaki e Dobrodeevka.
In provincia di Novozybkov si trovano 19 villaggi principali con la scuola (attorno ai quali ruota una serie di villaggetti e frazioni amministrativamente da essi dipendenti): Vereščaki, Katiči, Starye Boboviči, Novye Boboviči, Staroe Selo, Staryj Krivec, Snovskoe, Zamiševo, Staryj Vyškov, Opytnaja Stancija, Trostan’, Katašin, Belyj Kolodec, Sinij Kolodec, Chaleeviči, Vnukoviči, Krutoberëzka, Manjuki, Šelomy (in neretto nella carina)
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In provincia di Zlynka di villaggi principali con la scuola ce ne sono 12: Vyškov, Dobrodeevka, Lysye, Rogov, Sofievka, Karpilovka, Malye Ščerbiniči, Bol’šie Ščerbiniči, Kožanovka, Deniskoviči, Spiridonova-Buda, Petrjatinka.
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LA SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA
I villaggi delle province contaminate si trovano in una situazione di depressione socio-economica, in particolare nella provincia di Zlynka, ancora più povera e abbandonata di quella di Novozybkov. È evidente la differenza con la cittadina capoluogo di provincia, dove si sta man mano sviluppando l’iniziativa privata e le condizioni di vita – pur con tutti i problemi – sono un po’ migliori.
Nei villaggi è diffusa la disgregazione famigliare: genitori con più matrimoni incrociati alle spalle, situazioni di violenza famigliare, bambini in tutela e alcolismo dilagante. Molti padri – ma anche madri – per sbarcare il lunario vanno a fare lavori stagionali in nero a Mosca, con prolungate assenze da casa.
LE CASE
La popolazione dei villaggi – in media qualche centinaio di persone – abita per la maggior parte in casette di legno o legno e mattone, alcune dignitose e ben curate, molte in disfacimento e trascurate. In alcuni villaggi vi è anche qualche piccola palazzina. Non di rado le case sono senza servizi interni.
Molte case dei villaggi contaminati che in seguito a Cernobyl vennero in parte evacuati – ma non interdetti – sono state negli ultimi 15 anni ripopolate da famiglie emigrate da Kazachstan, Uzbekistan, Cecenia, Armenia e altre repubbliche ex sovietiche più povere o con situazioni di guerra o instabilità politica. Spesso si tratta di izbe di legno in rovina.
LA SCUOLA
I centri di aggregazione dei villaggi sono le scuole, di solito edifici malmessi e oscuri ma resi dignitosi e vivaci dalle attività di scolari e insegnanti. I bambini passano buona parte della giornata a scuola, dove sono seguiti dalle educatrici, fanno attività ricreative ed è loro garantito un minimo di alimentazione.
I maggiori problemi s’incontrano non tanto tra i bambini, ma tra gli adolescenti e i giovani. Le prospettive infatti sono oscure: difficoltà ad accedere a studi qualificati. mancanza di lavoro, stipendi bassissimi, mancanza di luoghi sociali dove coltivare i propri interessi e le proprie attitudini, alcolismo ecc.
IL SOVIET RURALE
È l’ente di amministrazione locale del villaggio. In generale tutti i villaggi dipendono dall’amministrazione provinciale che ha sede nel capoluogo.
IL KOLCHOZ
In epoca sovietica i kolchoz (fattorie collettive) erano fiorenti e garantivano l’occupazione e l’economia produttiva del villaggio. Ora in Russia si trovano quasi tutti in uno stato di depressione e in perdita; molti chiudono o vengono a mano a mano privatizzati. Si capisce poi che dopo Cernobyl la produzione agricola e zootecnica nelle terre contaminate non ha molte prospettive. Insieme alla scuola e all’amministrazione è comunque spesso l’unica possibilità di occupazione nel villaggio.
IL FAP
La traduzione della sigla russa FAP è “Punto infermieristico-ostetrico”. In pratica i FAP sono degli ambulatori di villaggio, unici punti di assistenza sanitaria per la popolazione rurale, oltre all’ospedale provinciale del capoluogo. Hanno funzione di primo soccorso e assistenza medica di base per gli abitanti del villaggio. È un punto di riferimento indispensabile, soprattutto per la popolazione anziana e più povera. Nella maggior parte dei casi i FAP della provincia russa – per mancanza di fondi da parte dell’amministrazione – sono caratterizzati da problemi strutturali, mancanza di personale specializzato e carenza di strumentazione e medicine di base.
LA CASA DELLA CULTURA
Scuola a parte, è l’unico punto di aggregazione dei villaggi. In edifici tristi, freddi e malmessi, funge di solito da centro culturale, biblioteca, club giovanile, discoteca ecc.
MAGAZIN
È il negozio, il piccolo emporio statale del paese dove si vendono prodotti di ogni genere. In risalto sempre le pile di scatolame e conserve e le bottiglie di vodka. In alcuni villaggi stanno aprendo dei piccoli negozi o bar privati, ma è ancora piuttosto raro.
LA NATURA
I villaggi si trovano solitamente nelle vicinanze di boschi, fiumiciattoli, stagni e laghetti. La natura è bella, anche se spesso trascurata (ad esempio, rispetto alla vicina Bielorussia dove tutti i boschi sono in ordine). Prima di Cernobyl, queste zone avevano anche un discreto afflusso turistico dalle grandi città sovietiche.
La natura circostante offre molti alimenti gratuiti: funghi, frutti di bosco, selvaggina, pesci, tutto in minore o maggiore misura radioattivo, ma che viene regolarmente consumato dalla popolazione. Essendo quasi tutti poveri, le famiglie si garantiscono la sussistenza tenendo anche un orto e alcuni animali.
Link al pdf della presentazione completa del progetto Villaggi Amici
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