Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

11/01/18

IN RUSSIA NASCE UNO DEI PARCHI PIÙ GRANDI D'EUROPA




Il governo russo ha istituito con decreto il Parco nazionale delle scogliere del Lago Ladoga, uno dei più grandi parchi d'Europa con 122mila ettari di isole rocciose ricoperte da foreste.

Il complesso naturale si trova nella Repubblica di Carelia e ospita numerosi esemplari di aquila e foca del Ladoga. Si tratta di una sottospecie della foca dagli anelli, ma vive in acqua dolce ed è diffusa unicamente in questo lago. È stata inclusa nella Lista Rossa delle specie minacciate d'estinzione stilata dall'Unione internazionale della conservazione della natura (Iucn).

L'istituzione del parco, evidenzia Greenpeace, è il risultato di una battaglia iniziata 27 anni fa, cui l'organizzazione ha partecipato attraverso la promozione dell'inserimento di aree di pregio nei confini del parco, la ricerca sulle specie in pericolo e la lotta agli incendi e ai tagli illegali.

"Dal 2008 Greenpeace Russia organizza ogni anno campi di vigilanza antincendio insieme ad altri gruppi, che hanno portato a estinguere 80 incendi forestali sviluppatisi sulle isole durante la stagione turistica", rivendicano gli attivisti. "Nel 2016 diverse compagnie, inclusa l'azienda petrolifera Rosneft, hanno fatto lobby per escludere dal parco aree su cui c'erano piani di sfruttamento, ma l'opposizione di 40 mila persone, 40 scienziati e 19 organizzazioni ha fatto sì che i confini proposti rimanessero inalterati".

Nei prossimi due-tre anni verranno sviluppati i sentieri nel parco e i servizi per renderlo fruibile a un numero sempre maggiore di ecoturisti.

Data: 10.01.2018
Fonte: www.ansa.it

Nessun commento:

Posta un commento