Chernobyl: gli spettrometri parlano chiaro, è ancora pericolosa per l’uomo
L'utilizzo di nuove tecnologie, in particolare i droni, ha permesso di compiere passi da giganti nello studio delle radiazioni ancora presenti nell'aerea circostante allo stabilimento nucleare di Chernobyl, teatro del più grande disastro della storia nel 1986.
Che il decadimento degli isotopi radioattivi sia un processo lungo è un dato di fatto, ma nessuno poteva pensare che la zona fosse ancora così pericolosa per l’uomo. Recentemente sono stati condotti una serie di studi con l’ausilio dei droni. Questi sono ovviamente stati muniti di spettrometri in grado di rilevare i raggi gamma.
Gli aeromobili a pilotaggio remoto sono stati fatti partire da una distanza di 13 km dal sito, mappando un aerea di circa 15 chilometri quadrati. Le misurazioni riportate dai vari droni hanno confermato i sospetti degli scienziati. L’area resta purtroppo interdetta e non permetterà la vita dell’uomo ancora per svariati anni.
Fonte: www.tecnoandroid.it
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