Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

20/09/19

«A CHERNOBYL HO VISTO L’INFERNO SULLA TERRA»


«A Chernobyl ho visto l’inferno sulla terra»

 Lo staff di tecnici italiani testimoni del disastro nucleare: tra questi anche Guido Bonetti di Carpenedolo

 

Ogni volta che nel mondo si registra un incidente nucleare Guido Bonetti rivive un incubo. È accaduto anche in occasione dell’esplosione di un «motore a razzo a propellente liquido» che tre settimane fa ha provocato la morte di due persone e il ferimento di altre sei in una base militare di Severodvinsk, in Russia. L’ex tecnico industriale di Carpenedolo, oggi 70enne, era in Ucraina quando il 26 aprile del 1986 il nocciolo del reattore della centrale nucleare di Chernobyl collasso provocando il più grave disastro atomico del dopoguerra. «L’angoscia è stata la mia compagna per anni - ammette Guido Bonetti -: per dare un’idea della situazione a due mesi dall’incidente ho portato una zolla di terreno raccolta all'aperto a Sumy che dista quasi 400 chilometri da Chernobil al Cnr è presentava livelli di radioattività. Per anni ho dovuto sottoporti ad analisi della tiroide, fortunatamente, nonostante alcune anomalie, il mio sistema linfatico non è stato intaccato».


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Data: 08.09.2019

Fonte: www.bresciaoggi.it

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