Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

20/09/19

UNA FAVOLA ITALIANA IN STILE RUSSO – “I’M OK” – ANASTASIJA VOLODINA


Campo di volontariato internazionale a Sorico (Lc)
25 agosto – 7 settembre 2019

Con la "favola" di Nastja (volontaria dell'organizzazione russa Radimici ed educatrice a Novokemp) concludiamo i racconti delle quattro volontarie di Radimici che hanno partecipato al progetto "Campi internazionali Legambiente 2019", promosso da Legambiente Il brutto anatroccolo e sostenuto dall'OttoPerMille della Chiesa Valdese.

 

Lontano lontano, oltre i mari, i boschi e le montagne. Là dove non aveva ancora posato piede alcun Volontario dell’organizzazione “Radimici”, si adagiava una magnifica riserva, chiamata “Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola”. Codesto luogo colpiva per la sua bellezza qualunque viaggiatore che passasse di qui almeno una volta. Le vette alpine alla distanza di un braccio allungato, i maestosi alberi fogliferi, e il lago, con la sua bellezza impossibile da descrivere neanche in una favola!

Nel territorio di questo miracolo della natura c’era una casetta, e in essa alloggiavano valorosi giovani da paesi d’oltremare. Ragazzi buoni e sinceri, chiamati nella lingua del volgo “Volontari”. Mandati dai loro paesi a condividere la loro esperienza e ad apprendere nuove conoscenze. Con orgoglio portavano essi questo titolo e ogni giorno sui loro destrieri, chiamati qui biciclette, giravano per questi luoghi favolosi, compiendo buone azioni. Ora mostrando una forza erculea (nel falciare l’erba possente più alta di un uomo), ora preparando un rifugio per il riposo per i viaggiatori locali.

Molte opere importanti compievano i “Volontari”, a avevano loro un leader, una Camp leader. Una ragazza forte, volitiva e responsabile! Di gente di tal pasta si dice che “Possono fermare un cavallo in corsa ed entrare in una izba in fiamme”! Grazie a questa meravigliosa fanciulla, vivevano i Volontari in pace ed armonia, e nei momenti di debolezza chiamavano la loro leader MAMMA.

Che cosa non hanno visto i nostri prodi Volontari in quella riserva naturale. Tra favola e realtà. Uccelli dai colori mai visti, bestie rare e insetti visti solo nei libri. I quali vivevano pacificamente intorno alla Casetta dei Volontari!

Avevano i nostri eroi una regola importante, tutto quello che non serviva più in casa lo dividevano secondo le leggi locali e lo mandavano all’impianto di trasformazione. Loro stessi appresero quest’arte e la diffusero in tutto il mondo, raccontando a famigliari e amici quanto fosse importante codesta opera!

Nelle lunghe sere estive, ciascuno nella casetta diceva la sua, tutti parlavano in una sola lingua comune, benché ciascuno avesse una sua propria lingua! E si imparava la strana e meravigliosa Scrittura dei tanti paesi, si scoprivano alfabeti sconosciuti. E tutti si facevano valere, ciascuno raccontando la propria storia, insegnando qualcosa del proprio paese.

Avventure incredibili incontravano giorno dopo giorno i Volontari sul proprio cammino, nuovi luoghi, avvenimenti, persone. Quante conoscenze si sono portati a casa da quei luoghi, e ancora si affliggono per la nostalgia di quei giorni passati. Poter tornare indietro...

Ed ecco che la favola è giunta alla sua fine, e BRAVO chi ha ascoltato, fatto volontariato e la spazzatura ben differenziato! Fine.

E adesso un po’ più seriamente. Io lavoro a Novokemp ormai da 8 anni, sono capo educatrice, ed è soltanto grazie a Legambiente che mi sono addentrata nel campo dell’ecologia, che ho compreso quanto questo sia importante. In questo senso, ho già buttato giù alcune idee per delle attività a tematica ambientale da svolgere a Novokemp. E tornata a casa per prima cosa ho appeso tre sacchetti diversi per la pattumiera al posto di uno, ormai mi ci sono abituata, e vorrei fare lo stesso anche con tutti i bambini di Novokemp, affinché anche per loro divenisse un’abitudine, l’insegnassero poi a casa ai loro genitori ecc.

Vivendo al campo in Italia, ogni momento restavamo colpiti dalla bellezza che ci circondava, bellezza che viene voglia di preservare, di conservare. Là ho capito che anche qui da noi in Russia c’è tanta bellezza, una specifica bellezza, e che anche i turisti che vengono da noi possono rimanere colpiti dai paesaggi come noi al campo di volontariato. E questo vuol dire che anche la nostra bellezza va difesa e preservata, e questo lo possiamo insegnare ai bambini! Il giorno dopo essere tornata in Russia sono andata subito a Novokemp, dove abbiamo organizzato un raduno di formazione per i volontari della regione di Brjansk. Nel corso di questo evento ho raccontato dell’opportunità che mi è stata data. Io dico sempre che il volontariato ci apre una quantità enorme di porte, l’importante è bussare.

Anastasija Volodina (22 anni)



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