Alexei, l’eroe di Chernobyl che vive con 369 euro di pensione al mese
Appena esploso il reattore nucleare, con altri due tecnici scese nelle piscine di sicurezza evitando che si sviluppasse una seconda nube radioattiva. «Feci solo il mio dovere»
Ci si aspetterebbe di trovarlo in una sontuosa dacia o in una villa sul Mar Nero, circondato da domestici. Invece vive con 369 euro di pensione al mese Alexei Ananenko, uno degli eroi di Chernobyl, l’uomo che con altri due tecnici impedì una seconda esplosione nucleare dopo quella che il 26 aprile 1986, alle 1 e 23, travolse il reattore numero 4 della centrale nucleare ucraina, dopo circa 200 violazioni del Regolamento di Sicurezza Nucleare dell’Unione Sovietica. L’esplosione rilasciò nell’atmosfera una quantità elevatissima di radiazioni, stimata 100 volte maggiore a quelle delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Le emissioni si depositarono immediatamente nelle cittadine di Chernobyl e Prypiat; gran parte dell’Ucraina, della Bielorussia e la Russia furono colpite dalle radiazioni, ma la nube radioattiva attraversò l’Europa, lambendo persino l’Italia (nei giorni successivi le autorità sconsigliarono il consumo degli alimenti più a rischio come latte e insalata). Molte le persone che, dopo il disastro (la stima dei morti resta ancora incerta) intervennero con grande valore e spirito di sacrificio, portando a termine il lavoro di messa in sicurezza dell’impianto. Ma il ruolo di Alexei Ananenko, insieme a Valeriy Bezpalov e a Boris Baranov, fu fondamentale nell’immediatezza del disastro, per evitare che una seconda nube radioattiva si alzasse sopra i cieli di Chernobyl.
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Data: 22.06.2019
Fonte: www.corriere.it
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