Campo di volontariato
internazionale a Brescia
7-21 luglio 2019
Conclusa la stagione dei campi internazionali di Legambiente in Italia, cominciamo a pubblicare le traduzioni dei racconti delle quattro volontarie russe dell'organizzazione Radimici che vi hanno partecipato per il progetto di Legambiente Il brutto anatroccolo e grazie al sostegno dell'OttoPerMille della Chiesa Valdese.
Quest’estate ho avuto la
fortuna di partecipare a un progetto realizzato dall’associazione ambientale
italiana Legambiente, che da ormai molti anni è partner di “Radimici” e
“Novokemp”. Si è trattato di un campo ambientale internazionale il cui scopo
era salvare dei castani. Il mio campo era situato nei dintorni di Brescia, sul
monte Maddalena.
Vivevamo nell’edificio di
un’antica fattoria costruito nell’XI secolo. In questa tenuta storicamente si
sono coltivati i castani, che costituiscono a tutt’oggi una parte importante
della produzione di questa zona. Lo scopo del progetto consisteva non solo nel
salvaguardare il castagneto storico, ma anche nel piantare nuovi alberi di
castagno che in prospettiva possano poi dare i loro frutti. Nel corso del
progetto ci siamo recati alcune volte nella vicina cittadina di Erbusco, dove
abbiamo aiutato a irrigare un castagneto piantato di recente, abbiamo fatto il
conto delle pianticelle che hanno attecchito e disegnato le mappe delle nuove
piantagioni. Inoltre abbiamo lavorato anche sullo stesso monte Maddalena, non
lontano dalla nostra fattoria. In quel luogo abbiamo ripulito lo spazio intorno
ai giovani castani dalle pseudoacacie e altre piante infestanti e aiutato ad
aprire un nuovo sentiero montano nella riserva naturale. Alcune volte insieme
all’organizzazione anticorruzione Libera siamo andati a ripulire dalla
spazzatura il territorio di un parco sulla riva del lago di Garda.
Il lavoro non ci è mai
pesato troppo grazie all’ottima squadra di volontari da tutto il mondo e agli
organizzatori di Legambiente. Nel mio campo c’erano 12 volontari e due camp
leader, Federica e Filippo. Del nostro gruppo facevano parte volontari dalla
Turchia, dall’Ucraina, dalla Bielorussia, dal Messico, dalla Spagna, dalla
Repubblica ceca, dalla Grecia e dalla Francia. Abitavamo in un posto splendido.
L’edificio della nostra fattoria era diviso in due piani: al piano terra viveva
la famiglia dei padroni di casa, mentre il primo piano è stato gentilmente
messo a nostra disposizione. Avevamo una cucina, una sala mensa, tre bagni con
doccia e tutte le comodità, quattro camere da letto con i letti a castello, un
salotto con uscita sul balcone dal quale si apriva una vista incredibile sulla
città. Al mattino presto andavamo a lavorare, poi tornavamo a casa e
preparavamo il pranzo tutti insieme, per lo più si trattava di cibo vegetariano,
dopodiché riposavamo un po’ e ritornavamo nel bosco.
Facevamo la raccolta
differenziata di tutti i rifiuti, cosa piuttosto inusuale per molti volontari
del progetto nei cui paesi questa non è prevista, me compresa. Alla sera,
finita la giornata di lavoro, di solito passavano a trovarci i volontari
dell’associazione locale e cenavamo e chiacchieravamo tutti insieme. Qualche
volta la sera scendevamo in città e andavamo in giro per la Brescia notturna.
Con gli organizzatori e gli altri volontari abbiamo raccontato dei progetti di
volontariato nei nostri diversi paesi, scambiandoci i contatti e passando
piacevolmente il tempo insieme e in allegria.
Mi ha fatto molto piacere conoscere
l’attività di Legambiente e i rappresentanti di quest’associazione. Il
presidente di Legambiente Brescia, Lucio, mi ha lasciato un’impressione molto
positiva, in quanto ispirava a nuovi obiettivi con il suo proprio esempio. Dopo
aver comunicato con tutti gli attivisti del circolo locale di Legambiente, ho
compreso quanto siano importanti e attuali i problemi ambientali per la nostra
società contemporanea e che anche le più piccole azioni possono apportare un
contributo enorme al futuro di tutto il pianeta.
Quest’estate a Novokemp,
dopo essere tornata dall’Italia, nell’ambito della Giornata della Scienza
insieme ai bambini e ai ragazzi ospiti abbiamo studiato il funzionamento dei
pannelli solari e di altre fonti di energia rinnovabile, facendo delle
mini-invenzioni in grado di migliorare la nostra vita. A settembre, quando
tornerò a Mosca a studiare, ho in mente di promuovere le idee di un approccio
rispettoso al nostro pianeta a cominciare dalla nostra università.
Sono molto riconoscente a
Legambiente, alla Chiesa valdese, a Radimici e al campo Novokemp per avermi
dato la possibilità di fare quest’esperienza inestimabile di scambio
internazionale e avermi permesso di guardare il mondo con occhi diversi.
Julija Batjuškova (20 anni)
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