Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

16/09/19

«SAVE THE CHESTNUT TREES» - JULIJA BATJUŠKOVA


Campo di volontariato internazionale a Brescia
7-21 luglio 2019

Conclusa la stagione dei campi internazionali di Legambiente in Italia, cominciamo a pubblicare le traduzioni dei racconti delle quattro volontarie russe dell'organizzazione Radimici che vi hanno partecipato per il progetto di Legambiente Il brutto anatroccolo e grazie al sostegno dell'OttoPerMille della Chiesa Valdese.
Quest’estate ho avuto la fortuna di partecipare a un progetto realizzato dall’associazione ambientale italiana Legambiente, che da ormai molti anni è partner di “Radimici” e “Novokemp”. Si è trattato di un campo ambientale internazionale il cui scopo era salvare dei castani. Il mio campo era situato nei dintorni di Brescia, sul monte Maddalena.

Vivevamo nell’edificio di un’antica fattoria costruito nell’XI secolo. In questa tenuta storicamente si sono coltivati i castani, che costituiscono a tutt’oggi una parte importante della produzione di questa zona. Lo scopo del progetto consisteva non solo nel salvaguardare il castagneto storico, ma anche nel piantare nuovi alberi di castagno che in prospettiva possano poi dare i loro frutti. Nel corso del progetto ci siamo recati alcune volte nella vicina cittadina di Erbusco, dove abbiamo aiutato a irrigare un castagneto piantato di recente, abbiamo fatto il conto delle pianticelle che hanno attecchito e disegnato le mappe delle nuove piantagioni. Inoltre abbiamo lavorato anche sullo stesso monte Maddalena, non lontano dalla nostra fattoria. In quel luogo abbiamo ripulito lo spazio intorno ai giovani castani dalle pseudoacacie e altre piante infestanti e aiutato ad aprire un nuovo sentiero montano nella riserva naturale. Alcune volte insieme all’organizzazione anticorruzione Libera siamo andati a ripulire dalla spazzatura il territorio di un parco sulla riva del lago di Garda.

Il lavoro non ci è mai pesato troppo grazie all’ottima squadra di volontari da tutto il mondo e agli organizzatori di Legambiente. Nel mio campo c’erano 12 volontari e due camp leader, Federica e Filippo. Del nostro gruppo facevano parte volontari dalla Turchia, dall’Ucraina, dalla Bielorussia, dal Messico, dalla Spagna, dalla Repubblica ceca, dalla Grecia e dalla Francia. Abitavamo in un posto splendido. L’edificio della nostra fattoria era diviso in due piani: al piano terra viveva la famiglia dei padroni di casa, mentre il primo piano è stato gentilmente messo a nostra disposizione. Avevamo una cucina, una sala mensa, tre bagni con doccia e tutte le comodità, quattro camere da letto con i letti a castello, un salotto con uscita sul balcone dal quale si apriva una vista incredibile sulla città. Al mattino presto andavamo a lavorare, poi tornavamo a casa e preparavamo il pranzo tutti insieme, per lo più si trattava di cibo vegetariano, dopodiché riposavamo un po’ e ritornavamo nel bosco.

Facevamo la raccolta differenziata di tutti i rifiuti, cosa piuttosto inusuale per molti volontari del progetto nei cui paesi questa non è prevista, me compresa. Alla sera, finita la giornata di lavoro, di solito passavano a trovarci i volontari dell’associazione locale e cenavamo e chiacchieravamo tutti insieme. Qualche volta la sera scendevamo in città e andavamo in giro per la Brescia notturna. Con gli organizzatori e gli altri volontari abbiamo raccontato dei progetti di volontariato nei nostri diversi paesi, scambiandoci i contatti e passando piacevolmente il tempo insieme e in allegria.
Mi ha fatto molto piacere conoscere l’attività di Legambiente e i rappresentanti di quest’associazione. Il presidente di Legambiente Brescia, Lucio, mi ha lasciato un’impressione molto positiva, in quanto ispirava a nuovi obiettivi con il suo proprio esempio. Dopo aver comunicato con tutti gli attivisti del circolo locale di Legambiente, ho compreso quanto siano importanti e attuali i problemi ambientali per la nostra società contemporanea e che anche le più piccole azioni possono apportare un contributo enorme al futuro di tutto il pianeta.

Quest’estate a Novokemp, dopo essere tornata dall’Italia, nell’ambito della Giornata della Scienza insieme ai bambini e ai ragazzi ospiti abbiamo studiato il funzionamento dei pannelli solari e di altre fonti di energia rinnovabile, facendo delle mini-invenzioni in grado di migliorare la nostra vita. A settembre, quando tornerò a Mosca a studiare, ho in mente di promuovere le idee di un approccio rispettoso al nostro pianeta a cominciare dalla nostra università.

Sono molto riconoscente a Legambiente, alla Chiesa valdese, a Radimici e al campo Novokemp per avermi dato la possibilità di fare quest’esperienza inestimabile di scambio internazionale e avermi permesso di guardare il mondo con occhi diversi.

Julija Batjuškova (20 anni)
 


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