L’Ucraina finora non ha rivisto la sua strategia
energetica in conformità alla risoluzione del Consiglio nazionale di sicurezza
seguita all’incidente di Fukushima – ha dichiarato Dmitrij Chmara, esperto di
questioni energetiche del Centro nazionale ecologico d’Ucraina.
«Subito dopo l’incidente di Fukushima, nella
primavera del 2011 si tenne una riunione del Consiglio nazionale di sicurezza e
fu presa la decisione di rivedere la strategia energetica del paese, la quale
prevede il prolungamento dell’utilizzo dei reattori nucleari delle centrali
ucraine e di testare tutti gli impianti esistenti. A un anno di distanza
tuttavia la strategia energetica non è stata rivista, e a quanto sembra né il
ministero dell’Energia, né il consiglio dei ministri hanno intenzione di
mettere in pratica la risoluzione del Consiglio nazionale di sicurezza».
Secondo Chmara i vecchi reattori nucleari ucraini
rappresentano un grosso pericolo e vale la pena di porsi la questione
dell’opportunità del loro ulteriore sfruttamento.
«Oggi è in corso il processo legato al possibile
prolungamento dell’utilizzo del primo reattore della centrale
Južno-ukrainskaja, il quale risulta essere il più pericoloso. E la stessa
centrale è quella più problematica in Ucraina: non c’è acqua a sufficienza per
il raffreddamento di tutti i reattori e funziona solo il 60% del tempo. In
questa centrale a oggi è stato testato solo l’8% degli impianti».
Chmara ha inoltre ricordato che in Ucraina entro il
2020 devono essere fermati 12 reattori nucleari su 15, oppure prolungate le licenze
per il loro utilizzo.
«Vale a dire che noi abbiamo un sistema nucleare
assai vecchio. Nel 2010 venne presa la decisione di prolungare le licenze per
il funzionamento dei reattori 1 e 2 della centrale di Rivno. Ci avevano
raccontato a fine 2010 che questi reattori, per i quali vennero spesi 2,4
miliardi di grivne, erano perfino meglio di quelli nuovi. Ma non passò neanche
un mese che in uno dei reattori ebbe luogo un incidente legato proprio alla sua
vecchiaia. Un mese dopo un altro incidente; rimane quindi il dubbio per che
cosa furono spesi 2,4 miliardi di grivne e su quanto si possa credere alle
dichiarazioni» […]
Data: 29.07.2012
Fonte: www.interfax.com.ua
Traduzione: S.F.