1) La contaminazione radioattiva del disastro di Chernobyl si diffuse in oltre il 40 % dell’Europa.
2) Quasi 5 milioni di persone vivono ancora con pericolosi livelli di radioattività.
3) La maggior parte dei radionuclidi di Chernobyl (oltre il 57%) è
ricaduto al di fuori dell’ex Unione sovietica e ha causato una notevole
contaminazione radioattiva su una vasta area del mondo, praticamente in
tutto l’emisfero settentrionale.
4) I livelli di contaminazione radioattiva nei primi giorni e
settimane dopo la catastrofe “sono state migliaia di volte superiori a
quelli registrati 2 o 3 anni più tardi.
5) Quando il reattore esplose, espulse non solo i gas e gli aerosol,
ma anche particelle di combustibile U fusi insieme con altri nucleotidi.
Quando assorbiti dal corpo (con l’acqua, il cibo o l’aria inalata),
tali particelle generano alte dosi di radiazioni, anche se un individuo è
lontano dalla zona di contaminazione.
6) Infine, l’impatto delle 2400 tonnellate (alcuni autori stimano
6.720 tonnellate) di piombo scaricate dagli elicotteri sul reattore per
spegnere l’incendio non sono state adeguatamente calcolata. Una parte
significativa di questo piombo è stato rilasciato nell’atmosfera a causa
della sua fusione, dell’ebollizione e della sublimazione nel reattore
in fiamme.
7) In Galles, una delle regioni più pesantemente contaminate dal
fallout di Chernobyl, venne notato che il peso alla nascita dei bambini,
tra il 1986 e il 1987, fù estremamente basso (inferiore ai 1500 g).
8)I bambini provenienti dalle zone contaminate della Bielorussia
hanno l’epitelio del tratto digestivo caratteristico dell’età senile
(Nesterenko, 1996; ebeshko et al, 2006).
9) L’età biologica degli abitanti dei territori contaminati dalle
radiazioni dell’Ucraina supera la loro età da calendario di 7 – 9 anni
(Mezhzherin, 1996)
10) Gli effetti avversi a seguito delle radiazioni di Chernobyl sono
stati trovati in ogni gruppo studiato. Il danno cerebrale è stato
trovato negli individui esposti direttamente … la cataratta precoce,
anomalie ai denti e alla bocca, e malattie del sangue, ai linfonodi, al
cuore, ai polmoni, al tratto gastrointestinale, urologico, alle ossa,
alla pelle indipendentemente dall’età. Le disfunzioni endocrine, in
particolare i problemi alla tiroide, sono molto più comuni di quanto ci
si aspetti, con circa 1.000 casi di disfunzione tiroidea per ogni caso
di cancro della tiroide, un aumento marcato dopo la catastrofe. Ci sono
alterazioni genetiche e difetti di nascita in particolare nei bambini
nati nelle zone ad elevata contaminazione.
11) Malattie del sangue e del sistema linfatico per bambini e adulti,
le malattie del sangue e del sistema circolatorio e linfatico sono tra
le conseguenze più diffuse della contaminazione radioattiva di
Chernobyl.
12) L’incidenza delle malattie del sangue e degli organi
ematopoietici è stato di 3,8 volte superiore tra gli sfollati nove anni
dopo la catastrofe.
13) Le malattie del sangue e del sistema circolatorio per le persone
che vivono nei territori contaminati (Ucraina) è aumentato di 11-15
volte per i primi 12 anni dopo la catastrofe (1988-1999 Prysyazhnyuk et
al 2002).
14) L’incidenza di emorragie nei neonati contaminati a Chechersky nel
distretto di Gomel (Bielorussia) è più che raddoppiato rispetto a prima
della catastrofe (Kulakov et al, 1997).
15) Nel periodo di osservazione 1992-1997, c’è stato un aumento del
22,1% di incidenza delle malattie cardiovascolari fatali rispetto al
2,5% riscontrato nella resto della popolazione (Bielorussia) (Pflugbeil
et al, 2006).
16) Ci sono state variazioni nelle strutture genetiche, nelle cellule
riproduttive e in quelle somatiche che definiscono e determinano
l’insorgenza di molte malattie. Le radiazioni ionizzanti causano danni
alle strutture ereditarie. L’enorme dose di radiazioni rilasciate dalla
catastrofe di Chernobyl (127-150.000.000 persone / rad) ha determinato
gravi danni che si estenderanno anche alle prossime generazioni,
provocando cambiamenti nelle strutture genetiche e vari tipi di
mutazioni: le mutazioni geniche (variazione del numero dei cromosomi),
le mutazioni cromosomiche (danni alla struttura dei cromosomi –
traslocazioni, delezioni, inserzioni e le inversioni) e altre piccole
mutazioni.
17) Nel 1991 in Norvegia, venne registrato un aumento di 10 volte il
numero di aberrazioni cromosomiche in 56 adulti rispetto ai controlli
(Brogger et al, 1996, Feuerhake Schmitz, 2006).
18) Nel 1987 in Austria, tra i 17 adulti esaminati ci fù un aumento di 4-6 volte il numero di aberrazioni cromosomiche.
19) Raddoppiò la sindrome di Down a Lothian, in Scozia uno dei territori contaminati da Chernobyl (Ramsey et al, 1991).
20) In Norvegia, la cataratta nei neonati si verificò con incidenza raddoppiata, 1 anno dopo la catastrofe (Irgens et al, 1991).
21) I difetti al tubo neurale, in Turchia, aumentarono di 2 - 5
volte dopo la catastrofe (Hoffman, 2001; Schmitz-Feuerhake, 2006).
22) La previsione più recente delle agenzie internazionali calcola
che ci sarebbero stati tra i 9000 e i 28.000 cancri mortali tra il 1986 e
il 2056, ovviamente sottovalutando i fattori di rischio e le dosi
collettive. Sulla base delle dosi dei radioisotopi I-131 e Cs 137 a cui
le popolazioni sono state esposte e grazie ad un confronto tra la
mortalità da cancro nei territori fortemente colpiti e meno, pre e post
Chenobyl, se ne può trarre una cifra più realistica che si aggira
attorno ai 212.000 – 245.000 in Europa e 19.000 nel resto del mondo.
23) Più di 1000 morti per cancro nella provincia di Norland in
Svezia, tra il 1986 e il 1999, sono stati attribuiti al fallout di
Chernobyl (Abdelrahman, 2007).
24) Dopo 20 anni, l’incidenza di cancro alla tiroide tra le persone
sotto i 18 anni, al momento della catastrofe, è magiore di oltre 200
volte (National bielorusso Report, 2006).
25) Nelle province di Marne-Ardenne (Francia), l’incidenza del cancro
è aumentata del 360% nelle donne, negli uomini del 500% tra il 1975 e
il 2005 (Cherie-Challine et al, 2006).
26) Dal 1985-1989 al 1990-1992 in Connecticut, Stati Uniti, i tassi
di cancro alla tiroide in tutte le età è aumentato del 23% (3,46-4,29
per 100.000, dopo 10 anni senza cambiamenti rilevabili) (Reid e Mangano,
1995).
27) In Grecia, i bambini nati tra l’1.7.86 e il 31.12.87, esposti al
fallout di Chernobyl quando erano nell’utero, ebbero 2,6 volte
l’incidenza di leucemia rispetto ai bambini nati tra l’1.1.80 e il
31.12.85 e tra l’1.1.88 e il 31.12. 90. (Petridou et al, 2004)
28) Cambiamenti nel rapporto tra natalità/mortalità furono
significativi per la Danimarca, la Germania, l’Ungheria, la Norvegia, la
Polonia, la Lettonia e Svezia (Scherb e Wiegelt, 2000).
29) Gran Bretagna. Dieci mesi dopo la catastrofe, un significativo
aumento della mortalità perinatale venne scoperta nelle 2 aree più
contaminate del paese (Bentham, 1991).
30) Svezia. La mortalità infantile aumentò subito dopo la catastrofe ed ebbe un picco nel periodo 1989-1992 (Korblein, 2008).
Data: 05.04.2011
Autore: Edoardo Capuano
Fonte: www.ecplanet.com
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