Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

11/03/15

FUKUSHIMA, IN 120.000 HANNO LASCIATO LE LORO CASE

Fukeshima, "in 120 mila hanno lasciato le loro case". Il governo promette sussidi

Fukushima, “in 120mila hanno lasciato le loro case”. Il governo promette sussidi 
Non sono bastati l’annuncio di alcune partite del Mondiale di rugby 2019 – vera anteprima delle Olimpiadi che dovrebbero segnare il rilancio del Paese del Sol Levante sulla scena internazionale – o la fine degli ordini di evacuazione da alcune località a rasserenare gli animi degli abitanti della provincia di Fukushima.
A quattro anni dalla più importante catastrofe che il Paese abbia vissuto dal dopoguerra a oggi, decine di migliaia di ex residenti sembrano decisi a stare lontano da quella che era la loro casa. Gli abitanti delle aree più colpite da terremoto, tsunami e fughe radioattive dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi continuano a vivere in un misto di paura per eventuali effetti negativi sulla propria salute e rabbia contro il governo di Tokyo che non sta facendo quanto promesso per favorire la ricostruzione dell’area e delle esistenze stesse dei suoi abitanti.
Secondo dati di fonti governative citati dall’agenzia di stampa Jiji press, sono circa 120mila le persone che hanno deciso di lasciare definitivamente la propria casa.
 
 
Data: 10.03.2015
Fonte: ilfattoquotidiano.it

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