Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

21/11/19

FUSIONE NUCLEARE, PRONTO L’EDIFICIO CHE OSPITERÀ IL “SOLE ARTIFICIALE” IN FRANCIA


Fusione nucleare, pronto l’edificio che ospiterà il “sole artificiale” in Francia

 

In Provenza si compie il primo passo che porterà nel 2025 ad accendere il tokamak Iter per la fusione nucleare, frutto di una vasta collaborazione internazionale

 

fusione nucleare

 

Imitare il sole e le stelle non è facile. Eppure un progetto internazionale Iter sta provando a produrre energia dalla fusione nucleare, reazione che si scatena nei nuclei degli astri. Ed la notizia del 7 novembre è che l’edificio che ospiterà il reattore sperimentale è stato completato. Come riportato dall’Ansa, in giornata verrà annunciato per bocca del direttore generale Bernard Bigot a Saint Paul lez Durance, nel Sud della Francia, vicino al sito dove il complesso è in costruzione.


Il progetto Iter, acronimo di International Thermonuclear Experimental Reactor, raccoglie la collaborazione di molti paesi d’Europa, tra cui l’Italia, Russia, Cina, Usa, Giappone, India e Corea del Sud. L’intento sperimentale è quello di costruire un reattore capace di realizzare la fusione tra atomi. È un’alternativa alla fissione nucleare, con cui non va confusa, impiegata oggi nelle centrali nucleari che ottengono energia dal decadimento di alcuni atomi. La fusione nucleare infatti fonde atomi di idrogeno, o meglio dei suoi isotopi pesanti (forme atomiche alternative), il deuterio e il trizio. Non solo: la fusione nucleare non produce scorie radioattive che durano millenni come nel caso della fissione (immaginate di dover smaltire dei rifiuti prodotti al tempo dei faraoni), ma come scarto di reazione produce atomi di elio.

Per poter fondere gli atomi di idrogeno tuttavia vanno raggiunte temperature che si incontrano soltanto nel nucleo delle stelle e del nostro sole. Là, a condizioni di gravità e temperatura straordinarie, gli atomi si fondono e liberano immense quantità di energia.


Data: 07.11.2019
Fonte: www.wired.it

 


 

Nessun commento:

Posta un commento