Cesio-137, americio-241 e bismuto-207. Una ricerca italiana li ha rilevati sul Morteratsch in concentrazioni per ora non pericolose per la salute. Una "eredità" dei test nucleare degli Anni 60 e gli incidenti di Fukushima e Chernobyl.
Le «vette incontaminate» rischiano di rimanere solo una immagine da cartellone pubblicitario. Nei ghiacciai alpini, infatti, sono state rinvenute sostanze radioattive come cesio-137, americio-241 e bismuto-207 "testimonianza" di test e incidenti nucleari passati. Dopo essersi depositati al suolo con la neve, questi elementi si sono conservati per decenni nei ghiacciai che ora a causa dell'innalzamento delle temperature si stanno ritirando. Secondo alcune previsioni, entro il 2100 i ghiacci si ridurranno di circa il 70% rispetto agli Anni 80.
LA RICERCA SUL MORTERATSCH. La presenza di sostanze
radioattive, in quantità al momento non rischiose per la salute, è stata
dimostrata da misure effettuate recentemente sul ghiacciaio del
Morteratsch, nelle Alpi svizzere, da un gruppo di ricercatori italiani
dei dipartimenti di Scienze dell’Ambiente e della Terra e di Fisica
dell’Università di Milano-Bicocca, dell’Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare, dell’Università di Genova e del Laboratorio per l’Energia
Nucleare Applicata dell’Università di Pavia, ed è stata pubblicata sulla
rivista Scientific Reports.
Data: 30.08.2017
Fonte: www.lettera43.it
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