Fusione nucleare, pronto l’edificio che ospiterà il “sole artificiale” in Francia
In Provenza si compie il primo passo che porterà nel 2025 ad accendere il tokamak Iter per la fusione nucleare, frutto di una vasta collaborazione internazionale
Imitare il sole e le stelle non è facile. Eppure un progetto internazionale Iter sta provando a produrre energia dalla fusione nucleare, reazione che si scatena nei nuclei degli astri. Ed la notizia del 7 novembre è che l’edificio che ospiterà il reattore sperimentale è stato completato. Come riportato dall’Ansa, in giornata verrà annunciato per bocca del direttore generale Bernard Bigot a Saint Paul lez Durance, nel Sud della Francia, vicino al sito dove il complesso è in costruzione.
Il progetto Iter, acronimo di International Thermonuclear Experimental Reactor,
raccoglie la collaborazione di molti paesi d’Europa, tra cui l’Italia,
Russia, Cina, Usa, Giappone, India e Corea del Sud. L’intento
sperimentale è quello di costruire un reattore capace di realizzare la fusione tra atomi. È un’alternativa alla fissione nucleare,
con cui non va confusa, impiegata oggi nelle centrali nucleari che
ottengono energia dal decadimento di alcuni atomi. La fusione nucleare
infatti fonde atomi di idrogeno, o meglio dei suoi isotopi pesanti (forme atomiche alternative), il deuterio e il trizio.
Non solo: la fusione nucleare non produce scorie radioattive che durano
millenni come nel caso della fissione (immaginate di dover smaltire dei
rifiuti prodotti al tempo dei faraoni), ma come scarto di reazione
produce atomi di elio.
Per poter fondere gli atomi di idrogeno tuttavia vanno raggiunte
temperature che si incontrano soltanto nel nucleo delle stelle e del
nostro sole. Là, a condizioni di gravità e temperatura straordinarie,
gli atomi si fondono e liberano immense quantità di energia.
Data: 07.11.2019
Fonte: www.wired.it