Allarme Chernobyl: incendi dolosi diffondono ancora radionuclidi pericolosi
Non solo Australia, anche Chernobyl brucia, in una zona pericolosamente vicina al disastro nucleare nel 1986. Incendi per lo più dolosi, che continuano ad avvelenare la zona e molte altre circostanti.
Gli incendi, dunque, oltre a continuare a contaminare aree limitrofe,
sono un diretto pericolo per tutti coloro che risiedono o che lavorano
da quelle parti, trasformando in aerosol respirabile i radionuclidi tossici.
E non finisce qui.
“La cenere generata può essere estremamente radioattiva perché tutti i radionuclidi contenuti negli alberi si sono condensati e concentrati lì – spiega ad Al Jazeera Timothy Mousseau, professore di scienze biologiche presso l’University of South California.
Alcune di queste ceneri possono essere disperse a grande distanza dal vento in aree al di fuori della Zona arrivando ai residenti, mentre altre si depositano vicino al luogo dell’incendio, riportando l’area a un livello di radioattività molto elevato”.
Ma perché provocare incendi così pericolosi?
Il dio denaro sempre in agguato: è probabile infatti
che ci sia bisogno di giustificare il disboscamento in modo da
continuare il traffico di alberi introdotti clandestinamente fuori dalla
Zona e venduti tramite corruzione producendo profitti di decine di
milioni di dollari all’anno.
“Questi sono incendi provocati per far sì che la foresta danneggiata possa essere abbattuta senza problemi e portata via come legname – sostiene Roman Bochkala, capo di Stop Corruption, organizzazione non profit della capitale ucraina.
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