Da tutte le parti della provincia di Novozybkov sono venuti gli invitati per celebrare la festa della “Freccia” (in russo “Стрела”, pronuncia “Strilà”) a Vereščaki. Si tratta di un antico rito, risalente alle tradizioni pagane, ai tempi in cui gli slavi si rivolgevano alle forze superiori affinché quelle donassero alla gente un buon raccolto, deviassero la tempesta, proteggessero dalle sventure. Tradizionalmente la si celebra durante la festa dell’Assunzione del Signore, e in tal modo gli slavi salutavano la primavera e accoglievano l’estate.
Ha inaugurato la festa Viktor Šinorenko, capo del villaggio di Vereščaki, che ha salutato gli ospiti, tra cui le molte autorità della provincia presenti.
In questo giorno sono state festeggiate le più anziane cantanti folkloristiche della provincia: Nina Pastušenko, Marija Pančenko, Ljubov’ Cupreva (del complesso popolare folkloristico-etnografico “Rodniki” di Katiči); Nina Kovalëva, Nina Eliseenko, Marija Pylenok (del collettivo folkloristico “Karagod” della Casa della cultura di Vereščaki); Lidija Golygo, Nina Pugačëva (del collettivo femminile “Otrada” della Casa della cultura di Vereščaki); Tat’jana Pylenok, Anna Pylenok (del collettivo folkloristico “Starinuška” della Casa della cultura di Vereščaki). Molte di queste donne hanno dedicato decine di anni a raccogliere e conservare l’eredità canora popolare. La bellezza e la melodicità delle canzoni popolari vengono da loro trasmesse a figli e nipoti.
A loro volta i collettivi artistici della provincia hanno allietato gli ospiti con canti e fluidi girotondi popolari
Prima della cerimonia d’addio della “Freccia”, agli ospiti e ai paesani si sono presentate le maschere. Chi ha messo nel loro cestino monete sonanti, ne riceverà tutto l’anno. Dietro di esse si è schierata la “Freccia” e con canzoni è andata fino alla fine del villaggio. Gli abitanti locali uscivano dalle loro case e si univano a essa, mentre le maschere non si lasciavano sfuggire un’occasione per avvicinarsi e gridare: «Dai un rublo, perché nell’orto venga il raccolto». Al confine del villaggio, in un campo seminato, si è compiuto il bel rito dei “Funerali della Freccia”. Si sono disposti tutti in cerchio, dove è entrata l’abitante più vecchia del villaggio con il pane e ha letto una preghiera. Dopodiché ciascuno ha staccato un pezzetto di pane. Poi hanno sotterrato la freccia simbolica nella terra, dopo averla annodata con le spighe. Hanno strappato dal campo le spighe e le hanno poi gettate oltre di sé, e con otto spighe hanno intessuto un ciuffetto, legato in cima da una nona spiga. Questo ciuffetto viene messo in casa dietro l’icona come simbolo di protezione della casa. Infine gli abitanti del villaggio hanno steso le tovaglie, preso cibi e bevande e ancora a lungo è durata la festa popolare.
Data: 09.06.2011
Fonte: www.mayak.nvzb.ru
Traduzione: S.F.
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