Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

14/05/14

IL PRIMO MAGGIO DEL 1986 A NOVOZYBKOV

In queste fotografie di Vladimir Fёdorov, divenute un documento storico, è immortalata la manifestazione del Primo Maggio del 1986. Nelle immagini si vedono persone sorridenti, i consueti slogan, fiori, bambini in colonna - tutto come da copione. La città però è già stata ricoperta dalla polvere di Cernobyl, alla vigilia c'erano state forti piogge e il fondo radioattivo a Novozybkov andava fuori scala.


Ma quel giorno non tutti i cittadini ancora comprendono quale sciagura sia piombata su di loro, ascoltano quasi con curiosità i dati che vengono diffusi sul fatto che Novozybkov sia finita nella "zona" dell'incidente. Non sanno ancora che la nostra città sarebbe diventata il più grande centro abitato della Repubblica Sovietica Socialista Russa capitato nella "zona di trasferimento obbligatorio", non hanno ancora idea dell'entità della tragedia che si sarebbe riversata sui cittadini, che presto parte di loro sarebbe dovuta andarsene dalla città in una "zona pulita", che sia ai partenti sia ai rimanenti per tutta la vita sarebbe toccato portarsi dietro il terribile marchio di Cernobyl. Loro ancora neanche sospettano quanto l'incidente di Cernobyl avrebbe influito sulla vita di ciascuno, non possono rendersi conto che per molti di loro sarebbero venute malattie provocate dalle radiazioni e una morte prematura. Probabilmente chi ne sa di più e comprende tutta la pericolosità di questa manifestazione sono soltanto coloro che stanno in piedi nella tribuna davanti al monumento a Lenin - l'allora gruppo dirigente del partito e dei soviet cittadino e provinciale -, coloro che in seguito se ne sarebbero andati dopo aver ricevuto il titolo di "liquidatore". Parte di loro ancora oggi occupa posizioni di potere e incarichi prestigiosi. Nessuno di loro allora nemmeno provò ad annullare la manifestazione, a dire alla gente la verità. Essi avevano timore di suscitare l'ira dei loro superiori, temevano di essere accusati di "seminare il panico", non volevano pagare con la carriera per l'onestà e il coraggio.

I cittadini invece attraverseranno la piazza, poi si dirigeranno a proseguire la festa nel bosco, al fiume, a fare gli spiedini, negli appezzamenti delle dacie di campagna... Passerà del tempo prima che si renderanno veramente conto di quello che è successo il 26 aprile del 1986!

 


Data: 26.04.2014
Fonte: www.novozybkov.ru
Autori: Anna Dmitrocenko, Vladimir Fedorov
Traduzione: S.F.

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