A fine Aprile del 1986 scattarono gli allarmi di sicurezza in vari paesi europei a causa dei livelli crescenti di radioattività rilevata nei territori. Qualche giorno prima, il 26 aprile, nell’allora Unione Sovietica, si era verificato un disastro nucleare nella centrale di Chernobyl. La gravità del fatto aprì nuovamente il dibattito sull’energia nucleare nel mondo intero, affrontando le posizioni dei governi così come le posizioni contrastanti all’interno della comunità scientifica internazionale riguardo il futuro dell’energia nucleare.
Purtroppo, il caso Chernobyl non è l’unico precedente di questo tipo che mette in pericolo il futuro dell’umanità Gli incidenti avvenuti negli impianti nucleari di Tres Millas negli Stati Uniti e a Fukushima, Giappone ci ricordano che la cosiddetta “Tecnologia di Punta”, per quanto riguarda la progettazione, istallazione, funzionamento e mantenimento delle centrali nucleari, e poi anche lo smaltimento dei rifiuti nucleari, è molto lontana dal garantire la sicurezza per l’uomo e l’ambiente.
Ciò che più preoccupa è l'impotenza umana nel controllare definitivamente il fantasma della radiazione nucleare. A 30 anni dalla catastrofe di Chernobyl, e a solo 5 dalla tragedia di Fukushima, entrambi classificati con un livello di allerta 7 (il punto più alto della Scala Internazionale di Incidenti Nucleari), siamo ben lontani dal poter dire che il pericolo in queste centrali è finito. I reattori di Chernobyl e di Fukushima sono ancora instabili. Primo perché, sotto il sarcofago di contenimento, la radiazione continua ancora oggi a causa della reazione nucleare ancora in atto. Secondo per la fragilità della sua struttura e l'attività sismica piuttosto rilevante in quelle latitudini. A questo si aggiunge il colossale inquinamento rilevato nel mare che lo circonda e che compromette la sicurezza stessa della popolazione che abita sulle coste e grava ulteriormente sul già elevato costo ambientale che nessuna economia è in grado di saldare.
di Dr. José Proal
Data: 28.05.2016
Fonte: www.antimafiaduemila.com
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