Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

06/06/16

LA VITA INFINITA (E RADIOATTIVA) DELLE SCORIE NUCLEARI: VIAGGIO NELLA MINIERA DI ASSE, IN GERMANIA


La vita infinita (e radioattiva) delle scorie nucleari: viaggio nella miniera di Asse, in Germania

miniera asse 3
Scorie nucleari: che fine fanno una volta che una centrale nucleare si chiude? Quello che è ben noto è che le scorie rimangono radioattive per migliaia e migliaia di anni e che, cosa ancora più spaventosa, è praticamente irrisolto il problema di trovare un sito di stoccaggio finale. Ergo? Il nucleare, con i suoi rifiuti, rimane una grana non da poco.

Un Paese come la Germania, per esempio, dove già da tempo le rinnovabili hanno superato nucleare e carbone, dove li mette tutti rimasugli di materiale mortale? (la Germania, tra l’altro, si trova a fare i conti anche con un accumulo crescente di combustibile esaurito...) Si pensi che qui i tedeschi dovranno smaltire ben 10mila tonnellate di materiale altamente radioattivo, ma nonostante le loro capacità tecnologiche, non ci sono per ora strategie di stoccaggio definitivo.

E di questo ne dà conferma la storia di Asse. Qui nella Bassa Sassonia, tra Amburgo e Hannover, nelle storiche miniere di sale, all'inizio degli anni ’70 sono stati versati ben 126mila fusti di materiale radioattivo. Tanto qui il sale ci stava da 150milioni di anni... Una botte di ferro, pensavano i geologi del tempo.

Ma 40 anni dopo, l’ultimo deposito si è tramutato in una grave minaccia nucleare: la miniera, infatti, rischia di collassare. Il motivo? Ad oggi già 12mila litri di acqua hanno raggiunto la miniera di sale corrodendola. L’errore, a suo tempo, sarebbe stato quello di depositare le scorie nucleari nella falda sud, molto vicina agli strati contenenti acqua. Per questo si sono verificate le prime infiltrazioni di acqua salata che hanno provocato fenditure nei fusti.

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Data: 19.05.2016
Fonte: www.greenme.it




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