«Arsenale nucleare da rafforzare», parola del nuovo presidente degli
Stati Uniti Donald Trump. Da Mosca Vladimir Putin ha fatto sapere di
pensarla nello stesso modo, assicurando però che non ci sarà una nuova
corsa agli armamenti. Operazione troppo costosa, apparentemente. Ma,
come ricorda il Sole 24 Ore,
gli armamenti a disposizione sono ancora migliaia. «Washington e Mosca,
insieme, hanno a disposizione oltre 7.000 testate atomiche superando
l’insieme delle altre nazioni “nucleari” (Francia, Cina, Gran Bretagna,
India, Pakistan, Israele e Nord Corea), le quali dispongono soltanto di
una modesta frazione di scorte». Nel 2009 il presidente Obama aveva
annunciato una riduzione degli armamenti. Ma le limitazioni si sono
rivelate modeste con il New Strategic Arms Reduction Treaty (New Start),
negoziato nel 2010. La verità è che, seppur in maniera ridotta rispetto
ai tempi della Guerra Fredda, le due superpotenze hanno ripreso a
investire.
Data: 24.01.2017
Fonte: www.atlanteguerre.it
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