Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

12/10/12

QUANTI FRANCESI HA UCCISO CERNOBYL? IN CORSICA HA PRESO IL VIA UN’INDAGINE SU LARGA SCALA


In Corsica ha preso il via un’indagine su larga scala con la quale si vuole stabilire quali siano le effettive ricadute dell’incidente di Cernobyl del 1986 sulla salute degli abitanti dell’isola. Lo ha comunicato il canale tv TF1.

Il 1° agosto le autorità dell’isola si sono rivolte alla popolazione con la richiesta di presentare informazioni sulle malattie del sangue e della tiroide. Questi dati verranno poi trasmessi all’ospedale di Genova, che si occupa dello studio delle conseguenze dell’incidente. Ai ricercatori interessa la statistica delle malattie degli abitanti della Corsica negli anni 1980-2010. L’obiettivo di quest’indagine su così larga scala è evidentemente quello di stabilire se sia avvenuto un aumento delle malattie in seguito all’incidente.

La decisione di condurre questa ricerca è stata presa nell’ottobre del 2011 dopo che nel settembre dello stesso anno, per mancanza del corpo del reato, era stato chiuso un processo per l’occultamento delle conseguenze della catastrofe di Cernobyl in Francia. Parimenti venne respinta la causa legale di un’associazione di cittadini che ritenevano di essere rimasti vittime dell’incidente alla centrale nucleare sovietica. Come imputato venne chiamato in causa il professor Pierre Pellerin, che al momento dell’incidente era a capo del Servizio nazionale francese per la difesa dalle radiazioni ionizzanti (SCPRI). […]

Data: 03.08.2012
Fonte: www.tribuna.com.ua
Traduzione: S.F.

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