Con ogni probabilità agli
stranieri sarà vietato l’accesso
Nelle regioni russe
confinanti con la Bielorussia, tra cui la regione di Brjansk, sono state
istituite delle “zone di confine”. Si tratta di zone speciali militari, gestite
dall’FSB, create nei pressi dei confini di stato della Federazione russa allo
scopo di garantire il controllo di zone
di confine particolarmente sensibili. Le “zone di confine” sono a regime
speciale e ad accesso limitato, compresi i centri abitati che vi finiscono
dentro loro malgrado.
In Russia di
“zone di confine” ne esistono già non poche. la cosa anomala è la loro
creazione al confine con la Bielorussia, paese amico e alleato, con il quale è
stato istituito addirittura uno “stato unito” (per la verità mai integratosi
secondo le aspettative inziali). A quanto pare, le “zone di confine” russe, con
la militarizzazione del territorio e il ripristino dei controlli di frontiera
tra i due paesi, è la risposta di Mosca alla recente introduzione da parte
della Bielorussia di un esperimento di regime senza visti per i cittadini di 80
paesi (tra cui USA e UE) per soggiorni nel paese di massimo 5 giorni ed
entrando esclusivamente dall’aeroporto di Minsk.
Dal 1996
fino a oggi il confine tra Russia e Bielorussia è infatti sempre stato aperto e
i cittadini dei due paesi circolavano liberamente. Ora, non avendo gradito la
parziale apertura bielorussa ai paesi occidentali, Mosca come rappresaglia ha
istituito le “zone di confine” nelle regioni di Smolensk, Brjansk e Pskov.
La
conseguenza più grave è che tutti i centri abitati che si trovano nei pressi
dei confini entrano da un giorno all’altro a far parte di una zona speciale
sotto il controllo dell’FSB, con restrizioni alla circolazione anche per gli
stessi cittadini della regione; verranno infatti istituiti posti di controllo e
cartelli segnaletici. Con ogni probabilità, gli stranieri non saranno più
ammessi in queste zone e nei relativi centri abitati, compresi molti villaggi
della zona di Cernobyl russa, da più di vent’anni visitati dai volontari delle
associazioni umanitarie.
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