Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

23/02/17

NUBE RADIOATTIVA SULL’EUROPA, GLI USA INVIANO IL “CACCIATORE” DI BOMBE NUCLEARI



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Nube radioattiva sull'Europa, gli Usa inviano il "cacciatore" di bombe nucleari
 
[...] Se gli esperti tentano di calmare gli animi tuttavia gli Stati Uniti hanno inviato lo scorso 17 febbraio un aereo "sniffer" appositamento studiato per stabilire l'esatta natura del rilascio di sostanze radioattive durante la detonazione di bombe atomiche. L'U.S. Air Force WC-135C Constant Phoenix è atterrato nel centro dell'aeronautica militare britannica di Mildenhall, nel Regno Unito.

Nube radioattiva sull'Europa, gli Usa inviano il "cacciatore" di bombe nucleari
Questo aereo convoglia i gas effluenti ai lati della fusoliera dove sono apposti particolari filtri per analizzare componenti radioattive e confermare così la presenza di fallout nucleare ed eventualmente determinare le caratteristiche della testata coinvolte.

Non pare certo un caso la presenza del velivolo che potrebbe indagare circa il picco dei livelli di iodio rilevati nel nord Europa a partire dall'inizio del mese di gennaio in Norvegia, Finlandia, Polonia, Repubblica Ceca, Germania, Francia e Spagna.

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Data: 21.02.2017
Fonte: www.today.it



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