Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

13/03/17

QUIRRA: “DIETRO TUMORI E FETI DEFORMI 300 TONNELLATE DI VELENI”




quirra-poligono

“Ogni settimana arrivavano lunghe colonne di camion. Dopo aver attraversato il paese puntavano verso il Poligono di Quirra, dove i militari avevano già scavato buche mastodontiche imbottite di esplosivo. Ci buttavano dentro il carico dei convogli e lo facevano saltare in aria. Si trattava di armi e munizionamento fino ad allora custodito nei bunker di tutta Italia. E per anni a Escalaplano, il cielo ha portato pioggia e polveri sottili. Trecento tonnellate, secondo il nostro consulente Giovanni Battista De Giudici, dell’Università di Cagliari, finite sul paese e sulle campagne circostanti fino ad insinuarsi nelle sorgenti. Le stesse che alimentano l’acquedotto”. Mette i brividi ascoltare la testimonianza che Giuseppe Carboni, l’avvocato che assiste il Comune di Escalaplano nel processo sui veleni di Quirra, ha reso il 22 febbraio a Roma di fronte alla Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito. Ne vien fuori un quadro cupo – coi militari impegnati in una sistematica “opera di occultamento” – e insieme drammatico. “Quando il procuratore Fiordalisi ha fatto visita ad una ragazza con gravi malformazioni – ha raccontato Carboni – si è messo a piangere”.


Data: 23.02.2017
Fonte: www.sardiniapost.it

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