Fukushima: catturato un pesce con alti livelli di cesio radioattivo
I livelli di cesio 137 nell’animale erano ben oltre i 100 becquerel per kg. Avviate le indagini nelle acque a largo delle prefettura
A quasi otto anni dall’incidente, la centrale nucleare di Fukushima continua a faticare nel trovare un punto fermo. Mentre il Governo dà il via ai primi re-insediamenti degli abitanti nelle aree interessate dall’emergenza, la Tepco – la società che gestisce l’impianto – si trova ancora immersa nelle criticità. Solo poche settimane fa ha dovuto annunciare la scoperta di una nuova perdita di acqua contaminata dai rettori al terreno e quindi al mare. E potrebbe essere questa la causa dietro agli alti livelli di cesio radioattivo rinvenuti un pesce a largo delle coste della prefettura.
Come fa sapere il Japan Time,
l’associazione delle cooperative di pescatori locali ha notificato la
cattura di una razza a 62 metri di profondità, con livelli
contaminazione radioattiva per il cesio 137 pari a 161 becquerel per chilogrammo, superando così il limite di 100 becquerel per chilogrammo stabilito come sicuro per i prodotti alimentari.
È la prima volta, negli ultimi quattro anni,
che qualcuno cattura un pesce con un livello di radioattività oltre il
limite. Nelle prime fasi post emergenza, ovviamente, i valori registrati
erano da record. A due anni dall’incidente di Fukushima, il valore del
cesio radioattivo negli animali marini era di circa 510 mila
becquerel/Kg, ovvero 5.100 volte il limite di sicurezza stabilito dal
Governo. Nel 2016 era stata annunciata la normalizzazione:
la stazione sperimentale di Fukushima per le attività di pesca, che
continua ad analizzare in modo costante campioni di pesci e molluschi,
aveva fatto sapere che finalmente i livelli di cesio erano scesi sotto
la soglia minima.
Data: 04.02.2019
Fonte: www.rinnovabili.it
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