Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

06/02/20

FUKUSHIMA, IL GOVERNO GIAPPONESE VERSO LO SMALTIMENTO DELLE ACQUE RADIOATTIVE IN MARE


Fukushima, il governo giapponese verso lo smaltimento delle acque radioattive in mare

 

Risultato immagini per Ambiente & Veleni Fukushima, il governo giapponese verso lo smaltimento delle acque radioattive in mare. Denuncia ambientalisti: ‘Solo per risparmiare’

 

Dopo tre anni di discussioni, la sottocommissione di esperti istituita dal ministero dell’Economia e dell’Industria e incaricata di fornire un consulenza è giunta alla conclusione che rilasciare il liquido nell'oceano è la scelta migliore. Tokyo al bivio: da un lato le preoccupazioni degli Stati vicini e le critiche degli ambientalisti, dall’altro le operazioni di bonifica che richiedono più tempo del previsto

 

Mentre si avvicinano le Olimpiadi di Tokyo, il Giappone (sotto pressione) è sempre più vicino alla decisione definitiva di smaltire nel Pacifico le acque radioattive della centrale nucleare di Fukushima, danneggiata in seguito al triplice disastro dell’11 marzo 2011. Dopo tre anni di discussioni, infatti, la sottocommissione di esperti istituita dal ministero dell’Economia e dell’Industria del Giappone e incaricata di fornire un consulenza al governo è giunta alla sua conclusione. Secondo il panel quella di rilasciare il liquido in mare è la scelta migliore per smaltire le acque contaminate. L’ultima parola spetta al governo giapponese di centrodestra, che è solito seguire le raccomandazioni degli esperti e che ora si trova in una situazione difficile: da un lato le preoccupazioni degli Stati vicini e le critiche degli ambientalisti, dall’altro le operazioni di bonifica che richiedono più tempo del previsto. Intanto, le Olimpiadi di Tokyo sono dietro l’angolo, con eventi che dovrebbero tenersi a meno di 60 chilometri dalla centrale.

 

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Data: 03.02.2020

Fonte: www.ilfattoquotidiano.it

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