Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

06/02/12

REPORTAGE CHERNOBYL

L'ATOMO E LA VANGA. LA SCIENZA E LA TERRA.

Spettacolo teatrale tratto dal libro Preghiera per Chernobyl di Svetlana Aleksievič (Edizioni e/o)

Regia: Simona Gonella
Con: Roberta Biagiarelli
Anno: 2005
Produzione: Babelia, Legambiente Solidarietà

Reportage Chernobyl from Babelia&C - Roberta Biagiarelli on Vimeo.


Dalla pagina di presentazione su www.babelia.org

Chernobyl è una storia dimenticata. Del destino delle persone che hanno vissuto e subito le conseguenze dell’incidente si sa molto poco. Eppure Chernobyl è una perfetta metafora del mondo che ci circonda, del rapporto spesso perverso che abbiamo con la tecnologia, della disinformazione di cui siamo vittime rispetto ai grandi disastri ambientali, del rapporto bulimico che stringe le società occidentali con l’energia. Ne consumiamo sempre di più, per il soddisfacimento di quelli che riteniamo essere i nostri bisogni inalienabili, trascurando spesso l’impatto che questi hanno sullo stato di salute del pianeta.

Ma Chernobyl è soprattutto la lucida realtà del rapporto antico tra l’uomo e la scienza o, per dirla con le parole di uno dei testimoni della tragedia: tra l’atomo e la vanga.

Delle testimonianze raccolte dalla Aleksievic in Preghiera per Chernobyl abbiamo scelto, in particolare, due voci di donne: Ljudmila, moglie di uno dei pompieri accorsi alla Centrale per domare l’incendio, deceduto dopo due settimane, e Valentina, moglie di uno degli 800.000 uomini chiamati in seguito a “liquidare le conseguenze dell’incidente”.

Queste voci custodiscono la legge antica del dolore, quello delle donne che restano a difendere il principio della vita e della sua continuità con la natura. Ci ricordano che la specie umana ha bisogno della casa/pianeta terra e che le donne sono le eccellenti custodi dello spazio di questo “focolare”.

La scelta di non raccontare solo le loro storie, ma di interpretare i due personaggi, è legata all’esigenza di avvicinarsi ad una forma più teatrale del racconto, lontana dalla formula della “narrazione civile” pura e semplice.

Insieme abbiamo costruito un percorso di immagini che scorrono parallele al testo e abbiamo girato l’Italia per intervistare le persone che ci hanno aiutato a meglio inquadrare la storia di Chernobyl nei suoi aspetti più generali e nelle sue connessioni concrete o metaforiche con la nostra realtà.

Sempre in video è presente uno dei più grandi attori italiani: Roberto Herlitzka, che dà voce e corpo alle parole di un testimone. È un padre la cui figlia muore a causa dell’elevata esposizione alle radiazioni e che ci racconta, con la lucidità delle persone profondamente offese, la sua esperienza.

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