Unione Bielorussia e Russia: 850.000 le persone colpite dal disastro di Chernobyl
GOMEL, 29 Ottobre – “Le vittime di Chernobyl che vivono in Belarus e Russia e riconosciute come tali dall’Unione dei due Stati, sono pari a 850.000”. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione dell’Unione per l’ecologia e la gestione delle conseguenze di Chernobyl, Alexander Popkov, nel corso di una riunione svoltasi a Gomel.
Ci sono più di 700.000 persone colpite dal disastro nella sola Federazione Russia. In Bielorussia sono circa 150.000 quelle che soffrono tuttora della contaminazione di Chernobyl. Oltre 50.000 lavoravano nelle immediate vicinanze della centrale.
Secondo Popkov, i partecipanti all’incontro elaboreranno una strategia per migliorare i sistemi di assistenza medica specialistica alle popolazioni delle zone radioattive. Fra i presenti vi erano i responsabili dei principali centri medici, scienziati, specialisti, rappresentanti dell’Accademia Nazionale delle Scienze bielorussa e dei Ministeri della Sanità dei due Stati.
Lo Stato Unito di Belarus e Russia possiede impianti medici di alta tecnologia per garantire assistenza medica di primo livello ai pazienti. “Tra questi c’è il Centro di Ricerca Nazionale per la Medicina Radioattiva e Ecologia Umana di Gomel ed una struttura specializzata a Obninsk, nell’Oblast di Kaluga. Vorremmo coordinare l’attività di questi due centri, così come quelle delle altre istituzioni” ha affermato.
La questione richiede un sostegno finanziario. “Prenderemo alcune decisioni nel corso della riunione al fine di mettere in contatto le autorità competenti. L’Unione dei due Stati non deve ignorare i problemi che esistono attualmente nelle attività volte a mitigare le conseguenze dell’incidente di Chernobyl”, ha ribadito Popkov.
L’ordine del giorno dell’evento ha compreso il riesame dei progressi compiuti nell’attuazione dei progetti comuni per il periodo da qui al 2016.
L’incontro si è svolto presso il Centro di Ricerca Nazionale per la Medicina Radioattiva e Ecologia Umana di Gomel, inaugurato nel 2002. Oggi, la struttura è un’organizzazione che fornisce assistenza medica specialistica alle persone che soffrono ancora delle conseguente dell’incidente di Chernobyl.
Data: 30.10.2014
Fonte: www.progettohumus.it
GOMEL, 29 Ottobre – “Le vittime di Chernobyl che vivono in Belarus e Russia e riconosciute come tali dall’Unione dei due Stati, sono pari a 850.000”. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione dell’Unione per l’ecologia e la gestione delle conseguenze di Chernobyl, Alexander Popkov, nel corso di una riunione svoltasi a Gomel.
Ci sono più di 700.000 persone colpite dal disastro nella sola Federazione Russia. In Bielorussia sono circa 150.000 quelle che soffrono tuttora della contaminazione di Chernobyl. Oltre 50.000 lavoravano nelle immediate vicinanze della centrale.
Secondo Popkov, i partecipanti all’incontro elaboreranno una strategia per migliorare i sistemi di assistenza medica specialistica alle popolazioni delle zone radioattive. Fra i presenti vi erano i responsabili dei principali centri medici, scienziati, specialisti, rappresentanti dell’Accademia Nazionale delle Scienze bielorussa e dei Ministeri della Sanità dei due Stati.
Lo Stato Unito di Belarus e Russia possiede impianti medici di alta tecnologia per garantire assistenza medica di primo livello ai pazienti. “Tra questi c’è il Centro di Ricerca Nazionale per la Medicina Radioattiva e Ecologia Umana di Gomel ed una struttura specializzata a Obninsk, nell’Oblast di Kaluga. Vorremmo coordinare l’attività di questi due centri, così come quelle delle altre istituzioni” ha affermato.
La questione richiede un sostegno finanziario. “Prenderemo alcune decisioni nel corso della riunione al fine di mettere in contatto le autorità competenti. L’Unione dei due Stati non deve ignorare i problemi che esistono attualmente nelle attività volte a mitigare le conseguenze dell’incidente di Chernobyl”, ha ribadito Popkov.
L’ordine del giorno dell’evento ha compreso il riesame dei progressi compiuti nell’attuazione dei progetti comuni per il periodo da qui al 2016.
L’incontro si è svolto presso il Centro di Ricerca Nazionale per la Medicina Radioattiva e Ecologia Umana di Gomel, inaugurato nel 2002. Oggi, la struttura è un’organizzazione che fornisce assistenza medica specialistica alle persone che soffrono ancora delle conseguente dell’incidente di Chernobyl.
Data: 30.10.2014
Fonte: www.progettohumus.it
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