Saluggia,l’allarme nucleare di Rubbia ignorato da 17 anni
Sui fiumi Dora e Po - Depositata in Senato la lettera del fisico premio Nobel. Nel 2001 scriveva al ministro Letta: “Pericolo gravissimo”. Ma poco è successo
Siamo seduti su una polveriera. Se i 270 metri cubi di rifiuti
radioattivi liquidi – di cui 125 a elevatissima pericolosità – dell’ex impianto Eurex di riprocessamento del combustibile nucleare di Saluggia (Vercelli) fuoriuscissero dai serbatoi, causerebbero un incidente paragonabile a quello di Chernobyl del 1986. Lo attesta una lettera del 2001 a firma del premio Nobel per la Fisica e senatore a vita Carlo Rubbia, che certifica il grave rischio che perdurerà finché quei liquidi non saranno cementificati.
Il Fatto ha ottenuto la lettera, indirizzata all’allora ministro dell’Industria Enrico Letta. Non è mai stata divulgata: “Le perdite di radioattività
nel fiume causerebbero gravissime contaminazioni in vaste regioni
adiacenti al fiume Dora e Po, i terreni allagati dall’acqua contaminata
sarebbero inutilizzabili per decine di anni; la contaminazione del mar
Adriatico porterebbe grave pregiudizio alla popolazione, al turismo,
alle alghe e al patrimonio ittico per lunghi anni; le attività agricole e
industriali della Pianura padana sarebbero gravemente compromesse;
vaste aree densamente popolate andrebbero evacuate; ciò nonostante, la
dose collettiva (di radioattività) alla popolazione sarebbe
confrontabile a quella dei maggiori incidenti nucleari della storia
recente”, si legge.
Data: 04.11.2018
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
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